救い出すよ必ず// I'll Save u

I loved you the firts time

9 Dicembre, 2015
Jemy

L' acqua scende ripida sul mio corpo, ancora teso per quello successo solo poche ore prima. Mi passo una mano tra i capelli, massaggio bene lo shampoo e risciacquo via tutto, anche i pensieri. Ero tutto un fremito se ripensavo alla notte appena passata e se mi rendevo conto che lei era ancora nella mia stanza, che dormiva profondamente, bella come poche.
Ma Cas era tremendamente bella, i suoi capelli neri lucenti, il suo corpo sinuoso, i suoi movimenti. Un brivido mi corre lungo la schiena quando rivivo tutto quello che solo poco prima aveva vissuto.
Erano le otto del mattino, ma ero così fuori di me, così pieno di adrenalina che una doccia fredda sarebbe stata l'unica a darmi un po' di tregua. Forse potevo approfittare per andare a prendere dei cornetti o il caffé o quel cappuccino buono che faceva il bar sotto casa, ero sicuro che Cas lo avrebbe apprezzato anche se mi avrebbe giudicato un ruffiano con i fiocchi. Sorrido come uno stupido, almeno fino a quando la faccia scocciata di Jin non mi compare davanti non appena apro la porta del bagno.

-Buongiorno- sono così di buon umore che non ho voglia di ascoltare le sue stupide lamentele, poiché sono sicuro che mi stia guardando in quel modo esattamente perché l'ho lasciato da solo nel pieno della serata.

-Buongiono un cazzo Jemy, che ti è preso ieri sera?- ecco, lo sapevo, alzo gli occhi al cielo mentre lo supero. Non ci era voluto molto per tornare ad essere quelli di prima.

-Mi sembra ovvio, lo hai già visto con i tuoi occhi cosa è successo-

-Sì, infatti, ho visto un coglione che si limonava una tipa per tutto il locale-

-Ecco, ti sei risposto da solo... buona giornata- non ho voglia di rovinarmi l'umore e di ritornare a litigare con lui, per quanto fosse stato stronzo non volevo che Cas sentisse qualcosa o che finissimo per dire cose per cui pentirci.

-Mi hai lasciato da solo, cazzo, eravamo andati in quel locale insieme e tu non ti sei neanche preoccupato di chiedermi se mi stesse bene- Jin ha cominciato la sua predica, non mi era mancata per nulla, decido di non rispondere, forse era meglio farlo sfogare -Perchè era ovvio che se anche avessi fatto caso alla mia presenza, se anche ti fosse davvero importato di me, io ti avrei detto che non mi sarebbe dispiaciuto lasciarti andare con quella tipa...- credo di averlo davvero fatto rimanere male, Jin non mi aveva mai parlato con quel tono di voce spezzato -... invece tu devi far sempre il coglione-

-Ero ubriaco Jin, non sapevo neanche io cosa stessi facendo... lo sai che non pensi a nulla quando sei ubriaco, agisci e basta- non credo fosse una scusa accomodante, ma un po' cominciavo a provare senso di colpa e giustificarmi era l'unico modo per alleviare la sensazione.

-Quindi non ti sei reso conto, minimamente,  di aver limonato la ex-migliore amica di Key e davanti ai suoi occhi?- non so cosa pensare, voglio credere che non sia una provocazione quella che è appena uscita dalla sua bocca  ma una domanda. Tuttavia, Jin mi guarda con il solito sguardo sospetto che mi riservava ogni volta che l'argomento cadeva su Key.

-Non so di cosa tu stia parlando- sono stanco di quella conversazione, sono stanco che ogni conversazione debba avere un risvolto su quella ragazza.  

-Io credo di sì, Jemy- 

-Perché diamine fai questo stupido giochetto ogni volta, Jin?- sbotto, forse alzo un po' troppo la voce ma una volta per tutte voglio capire perché abbia così in fissa questa storia di Key -Perché ogni volta insinui che io abbia qualche strano sentimento per quella ragazza? Perché non riesci a capire che per me non è più la stessa cosa con lei? Che non riesco a vederla più per la ragazza che mi ha voluto bene e sopportato quando ero un emerito idiota, perché non capisci che siamo cresciuti, io sono cresciuto, e mi sta bene così?- 

Era semplice. Un concetto facile, quasi ovvio.

Io e Key eravamo stati amici, io avevo aiutato lei a capire cosa volesse davvero nella sua vita e lei aveva aiutato me a crescere. Poi avevo fatto una  delle mie solite cazzate e le cose erano andate a puttane da sole. Almeno fino a quando non avevo avuto prova che tutto quello che avevo fatto per lei, scelto per lei, fosse stato inutile. 

-Le ho voluto davvero bene Jin, così tanto che è per questo che sono andato a Roma-