➷ eighth

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"Hyuuck come stai?!" Jaemin e Renjun entrarono di corsa nella stanza dell'infermeria spalancando di colpo la porta.

"Starei meglio se voi cretini la piantaste di urlare grazie."

"Scusaci." borbottò Jaemin sedendosi vicino a lui e passando un braccio attorno a Donghyuck. "Ma ero un sacco in pensiero."

Donghyuck accarezzò piano la mano di Jaemin per tranquillizzarlo.
"Come avete fatto a sapere che ero qui?"

"Un certo Johnny ha scritto a Jeno perché ha visto che era il tuo ultimo numero contattato e lui lo ha scritto a noi perché adesso è a lezione obbligatoria di biologia e non poteva uscire." 

"Uuh, okay."

Renjun si sedette dall'altro lato del letto e guardò con un'espressione divertita il cerotto dalle dimensioni discutibili che aveva Donghyuck sulla fronte. 

"Ma che hai fatto?"

"Mi è caduto Mark addosso e insieme a lui è caduta tutta la scenografia."

"Mark?" chiese Renjun. 

"Ciao sono Mark." si introdusse il ragazzo preso in questione che era sdraiato sull'altro letto dell'infermeria. 

"Come ha fatto a caderti addosso?"

"Beh è stato un incidente a causa dell'attrezzatura."

"Ovvero?"

"Era appeso per aria ma una corda si è sganciata e mi è caduto addosso sfregiando il mio bellissimo viso." borbottò Donghyuck indicando la contusione sulla guancia.

"Ti ho già chiesto scusa e per la cronaca il tuo viso non è così bello."

"Beh ma se la mia mente non mi inganna mi hai chiamato angelo quindi." 

"Ugh ma quante volte dovrai ancora rinfacciarmelo?" borbottò Mark alzando gli occhi al cielo e passandosi una mano sul viso.

"A vita." rise Renjun conoscendo bene Donghyuck.

"Ancora discutete?" Chiese Taeil entrando nella stanza con gli occhi piccoli e minacciosi i quali trasmettevano emozioni poco piacevoli.

"Scusa." borbottò Mark mentre Donghyuck rimase in silenzio. Jaemin e Renjun guardarono la scena perplessi senza capire le dinamiche presenti nella stanza.

"Ragazzi l'infermiera mi ha dato i certificati quindi potete uscire." Esclamò Johnny entrando nella stanza sventolando i fogli. "Ma domani pomeriggio dovete tornare per dei controlli."

Mark si alzò dal letto e sospirò cominciando a mettere le scarpe mentre Donghyuck era ancora incastrato nell'abbraccio di Jaemin.

"Jaemin mollami per favore." Sussurrò Donghyuck e il suo amico malvolentieri lo lasciò. Mentre Donghyuck prese dalla sedia la felpa per indossarla Johnny si avvicinò ai tre amici e si presentò.

"Ciao, sono Johnny e deduco che uno di voi due sia Jeno."

"A dir la verità no, Jeno ci ha avvertiti ma non ci ha potuti raggiungere. Io sono Renjun."

"E io Jaemin."
Johnny annuì sorridente.

"Bene! Volete una mano a portare Donghyuck al dormitorio?"

"Oh no, non preoccuparti, sta venendo Doyoung con la macchina."

"Lo avete detto a Doyoung!? Cazzo ora mi farà una ramanzina lunga quattro ore per una cosa in cui io non ho neanche colpa."

"Scusa ma sai che lo sarebbe venuto a sapere comunque quindi perché tenerglierlo nascosto." scrollò le spalle Renjun con un piccolo ghigno nascosto dal suo sguardo angelico.

"Sei una serpe." borbottò acido Donghyuck e in tutta risposta Renjun gli fece una linguaccia.

"Va bene andiamo." esclamò Jaemin afferrando Renjun per le spalle e spingendolo via dalla stanza. Assieme ai due ragazzi uscì anche Johnny lasciando Mark e Donghyuck da soli nella stanza.

Donghyuck cominciò a indossare le scarpe mentre Mark stava prendendo i suoi effetti personali da sopra il comodino. Il ragazzo dai capelli neri si schiarì piano la voce prima di sospirare.

"Scusami."

"Eh?" chiese Donghyuck confuso voltandosi.

"Per esserti precipitato addosso e averti fatto cadere un faro dell'impianto luci sulla testa."

"Oh, davvero sta tranquillo non mi sono fatto nulla di che." lo rassicurò Donghyuck con un sorriso.

"Ma comunque-"

"Davvero, non fartene una colpa. È un incidente che è successo più di una volta e in questo caso sono stato anche io a non essermi spostato in tempo quindi non ti preoccupare."

Mark sospirò. 
"Va bene." poi rimase fermo guardando Donghyuck negli occhi. "Senti, ti do il mio numero, scrivimi per farmi sapere come stai." 

Donghyuck rimase immobile per un paio di secondi, fissando Mark con occhi piccoli, prima di sbloccare il suo telefono e passarlo a Mark il quale digitò veloce il suo numero prima di salvare il contatto. Porse il telefono a Donghyuck e gli sorrise appena prima di voltarsi e uscire dall'infermeria un po' zoppicante. Donghyuck fissò il telefono a bocca un po' aperta, incredulo di quel che era appena successo, poi scrollò appena le spalle e indossò anche l'altra scarpa prima di uscire dalla stanza.

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