Kyle aveva ripreso l'abitudine di frequentare il muretto con gli altri. Ma ci sarebbe voluto molto di più di qualche "mi dispiace" per rimettere in piedi la loro amicizia. E molto probabilmente non sarebbe tornata come prima.
A questo pensava Emily,mentre camminava verso casa. Il tragitto in autobus lo aveva passato con gli occhi di Kyle incollati addosso. Perchè non riusciva a perdonarlo? Eppure gli altri c'erano riusciti.Nonostante Kyle gli avesse spiegato per filo e per segno la situazione di suo padre,e tutto quello che era successo in quei mesi,Emily non riusciva a spiegarsi perchè non glielo avesse detto prima. Chad secondo lei lo sapeva,ma non l'avrebbe di certo chiesto a lui. A Hope non interessava,o forse stava mentendo. Con Hope certe cose non le puoi mai sapere. Quando Emily le aveva espresso il suo dubbio,Hope aveva risposto con noncuranza "Chiediglielo'. Ma a Emily,Kyle ora sembrava un perfetto sconosciuto. E a un perfetto sconosciuto,le palle di fargli certe domande non ce le hai.
Aveva cercato vanamente di tenerlo lontano,ma lui si era dimostrato determinato a recuperare "quell'amicizia". Emily non riusciva a farglielo capire che da recuperare non c'era nessuna amicizia. Lo disse alla psicologa scolastica,che sostenne una teoria alquanto fantasiosa a parere di Emily. Diceva che Emily ritrovava in Kyle dei buoni motivi per sfogarci sopra tutte le cose che non andavano nella sua vita. Emily gli aveva detto "cazzate",era uscita dall'ufficio,e ci sarebbe certo tornata.
Pensò a Jake e una piacevole sensazione le avvolse lo stomaco,pensò a quanto si amavano e a quanto fosse tutto perfetto. Non c'era niente che non andava nella sua vita,per cui la psicologa era una he diceva stronzate e basta.
Arrivata a casa,si accasciò sul divano,ignorò sua madre che blaterava qualcosa di strano prima di andare a lavoro,e si immerse nella difficile impresa di trovare qualcosa di interessante sulla tv via cavo.
Nonostante ciò,le parole della psicologa continuavano a ronzargli in testa,come un eco infinito. Emily cercava di distrarsi,concentrarsi su Jake,ma quelle parole gli tamburellavano le tempie e di andarsene non ne volevano sapere. Si alzò,passò una mezz'oretta a rifarsi il trucco,e uscì di casa. Avrebbe dimostrato che nella sua vita andava tutto bene,e sarebbe andata da Jake. Più di una volta mentre camminava ebbe l'impulso di tornare indietro,Jake le diceva sempre di avvisare prima di presentarsi a casa per via dei suoi genitori,e inoltre a chi lo stava dimostrando? Alla psicologa o a se stessa? Ma stare un pò con lui era l'unico modo di togliersi quel colloquio dalla testa.
Arrivata al citofono suonò,ma nessuno rispose. Il citofono di Jake spesso non funzionava,e nessuno nella sua famiglia si sarebbe mai preoccupato di ripararlo. Aveva dimenticato il telefono,per cui mandargli un messaggio era fuori discussione,così prese le chiavi dal vaso,come faceva Jake quando le dimenticava. Arrivata davanti alla porta sentì dei rumori forti e,una volta scattata la serratura,vide quello che non aveva assolutamente bisogno di vedere. Se ne stette un pò lì sulla soglia,a sentire il cuore che le si sgretolava pezzo dopo pezzo. Le venne da pensare al disegnino,quasi infantile,di un cuore spezzato in due. In realtà il cuore non si spezzava in due,ma in un numero che approssivativamente aveva parecchi zeri. Quando le lacrime presero ad uscire,chiuse sbattendo forte in modo che quei due si accorgessero di lei. Il ricordo dei capelli di Samantha non la lasciò in pace per mesi.
La testa prese a girargli mentre camminava velocemente. Le domande erano tutte in attesa di una risposta. Non capiva il romantico weekend a Parigi,che senso aveva se Jake se la faceva con Smantha? Perchè proprio Samantha? Ma Samantha e Chad non si stavano vedendo? Era una cosa occasionale o si era ripetuta più volte?
Aveva un immensa voglia di piangere e urlare. Così arrivata a casa si chiuse in bagno e,quando uscìdopo un paio d'ore,aveva il viso e i vestiti in ordine.
Tutti sapevano di Emily e Jake,ma tutti facevano finta non fosse successo niente. Samantha,scrupolosamente,si faceva vedere il meno possibile. Evitava qualunque sguardo camminando a testa bassa,e alle lezioni si sedeva da sola. Aveva smesso anche di prendere l'autobus,e in molti sostenevano che se la facesse a piedi. Emily non poteva fare a meno di guardarla,e di pensare che magari quella sera avrebbe visto Jake. Chissà da quanto si frequentavano. Le guardava il fisico sottile. Provava sollievo solo nei pomeriggi con Kyle. Stavano in silenzio,e guardavano i loro film preferiti.
Hope era sempre più impegnata con Kevin,ma negava la nascita di ogni tipo di relazione che implicasse sentimenti. A Chad di Samantha non era importato nulla,e aveva ripreso con la sua normale e bizzarra vita sessuale. Dopo ben quattro settimane,Emily aveva deciso di tornare al Blacke. Convinta che non avrebbe mai incontrato nè Jake nè Samantha. E ovviamente non fu così,ma appena lei arrivò,loro due si alzarono e se ne andarono. Non ci furono incroci di sguardi,solo un tacito segno di rispetto. Gli venne da pensare che Jake non aveva nemmeno provato a chiamarla,o a farsi perdonare. Anzi,aveva tranquillamente ufficializzato la relazione con la sua amante,pochi giorni dopo essersi assicurato il suo nuovo status sociale di scapolo.
Non la amava. E forse lei lo aveva sempre saputo.
Tutti si erano seduti al solito tavolo,in fondo alla sala. Il Blacke non era un grande locale,era più che altro un buco,con una pista da ballo improvvisata,e qualche tavolo ai lati con poche sedie. La vera attrazione era il fatto che desse da bere a tutti,indipendentemente dall'età. Il bancone infatti era la cosa più massiccia dell'ambiente,era di un nero lucido e sempre illuminato. In mostra c'erano tutti gli alcolici più pesanti di questo mondo. Hope se ne stava seduta al banco,lontana dagli altri. Ripensava al pacco di sua madre. Una partecipazione ad un matrimonio,con in allegato una lettera. Le diceva semplicemente che aveva trovato quello giusto,che stavano organizzando tutto,e che sarebbero rimasti a vivere in Florida dopo le nozze,ma lei poteva venire quando voleva. Poi le aveva lasciato un biglietto aereo e l'indirizzo di un posto dove avrebbe potuto ritirare l'abito che la madre le aveva comprato. Lei questo Brad non lo conosceva,ma era sicura che non fosse quello giusto. Sua madre faceva solo casini,e attirava solo quelli come lei,naturalmente. Si fece versare qualche martini,poi qualche tequila,e in fine passò al Jeam Beam. Sentì piano piano la mente svuotarsi,il ricordo della lettera appannarsi,e i sensi venirgli meno. L'ultimo pensierò lucido che ebbe fu "sono uguale a mia madre."
Quando Chad arrivò all'ospedale,gli altri erano già seduti in corridoio.
-Avete chiamato sua madre?-
-Vuoi dire la donna costantemente ubriaca che vive in Florida?- Rispose Emily,sottointendendo la chiara impossibilità di chiamare una come la madre di Hope.
-Suo padre?- Chiese timidamente Cecilia.
Nessuno capiva perchè quella lì si trovasse insieme a loro,probabilmente aspettava che qualcuno la riportasse al suo castello. Evitando la sfuriata di Emily,fu Chad ad aprire bocca,e spiegare che il padre di Hope l'aveva conosciuta troppo tardi e viveva in europa.
-Per cui Hope è sola?- Pronunciando quelle parole,a Cecilia tornò in mente la mattina al cimitero,con gli occhi di Hope vuoti e assenti su quella tomba. Avrebbe voluto chiedere agli altri di Tom,se era un loro amico,o magari un parente di Hope. Avrebbe voluto chiederlo,ma si ricordò di quello che le era stato detto alla festa,e pensò che se Hope voleva tenerselo per sè,aveva tutto il diritto di farlo.
Gli altri non risposero a quella domanda,perchè il silenzio era la giusta conferma della solitudine da cui la ragazza era circondata. Cecilia pensò che in fondo Hope era fortunata,per lei nessuno sarebbe stato in ospedale così a lungo. Forse non aveva una bella famiglia,ma aveva delle persone che tacitamente si erano offerte di essere la sua famiglia. Improvvisamente si sentì parte di qualcosa di importante,sentì che stava entrando in quello che non era solo un gruppo di amici,ma una vera e propria famiglia.
Perchè a 17 anni la vita è così,tacitamente meravigliosa.
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Vite nell'oblio.
Teen FictionHope,Kyle,Chad,Emily,Cecilia. 17 anni. Tutta la vita davanti.