Inaspettato

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La preparazione in vista dei Live era cominciata. Bianca, Tania e Sara lavoravano ininterrottamente insieme alla loro couch Arisa per prepararsi al vero debutto, ovvero la prima puntata dei Live. L'ansia e l'adrenalina erano alle stelle, ma Bianca non poteva essere più felice. Finalmente aveva trovato il suo posto nel mondo, sapeva che questo era il mestiere che avrebbe voluto fare e che la rendeva davvero realizzata e completa. Si sentiva pienamente a suo agio tra studi di registrazione, amplificatori, microfoni, mixer, strumenti musicali e via dicendo. Bianca aveva tantissime idee riguardo ai brani che avrebbe voluto cantare e sperava che anche Arisa la appoggiasse.

A dieci giorni dall'inizio dei Live, Bianca stava lavorando alla preparazione di uno dei suoi brani preferiti che avrebbe arrangiato al pianoforte, "This is the last time" dei Keane, quando Arisa la raggiunse.

<Bianchina, io vorrei che tu preparassi un pezzo in italiano, perché ti abbiamo sempre sentito cantare in inglese e penso che sia arrivato il momento di ascoltarti in qualcosa di diverso dal solito genere>, le disse Arisa.

Bianca rimase un po' spiazzata dalla richiesta della couch. Non le sembrava un'idea geniale debuttare con un brano troppo distante da quello che era il suo mondo musicale, però era sempre stata rispettosa nei confronti di chi ne sapeva più di lei e Arisa era il suo coach, quindi non le sembrava corretto ribellarsi più di tanto alla sua richiesta e la assecondò.

<Allora, io ho pensato ad un brano che mettesse in risalto le tue grandi doti canore, dato che con i pezzi che hai portato fino a questo momento sono rimaste un po' nascoste. Tu hai una grande estensione vocale, quindi perché nasconderla? Ho pensato di assegnarti "Grande Amore" de Il Volo>.

"Non stava parlando seriamente", pensò Bianca. Non poteva assegnarle un brano peggiore. In primo luogo, era una canzone che non le piaceva affatto, in secondo luogo era lontana anni luce da quello che era il suo genere; terzo, aveva un testo che più scontato non poteva essere. A Bianca le canzoni d'amore sdolcinate facevano letteralmente schifo e non era capace di interpretarle, in quanto il tasto "amore" era per lei dolente. Non sapeva nemmeno più cosa significasse amare qualcuno, era un sentimento che aveva represso volontariamente dopo l'ennesima delusione e non aveva intenzione di riportare alla luce vecchie ferite. Iniziò a sudare freddo e quando rispose ad Arisa cercò di essere il più possibile rispettosa ed educata, pur non apprezzando la sua idea.

<Credo che questo brano sia molto lontano da ciò che faccio di solito... ho paura di non essere tanto capace nell'interpretarlo Arisa...>, rispose.

<Io invece sono sicura che farai un'esibizione pazzesca. Non bisogna rimanere troppo ancorati alla propria "comfort zone", un vero artista deve essere in grado di spaziare tra diversi generi. Io ho scelto questo brano perché ha una forte carica emotiva, oltre che canora e tu riuscirai a portarlo a termine senza problemi. Ho fiducia nelle tue capacità, devi averne anche tu>.

Bianca non sapeva cosa dire. Da una parte era contenta che Arisa avesse questa grande stima e fiducia in lei, dall'altra non si trovava minimamente d'accordo con il suo pensiero. Per lei ogni artista era dotato di una propria personalità e doveva rimanere coerente con il suo modo di essere e di vivere la vita. Un'anima tormentata non poteva cantare una canzone così scontata come quella che le era stata assegnata, sarebbe risultata finta e per lei cantare significava essere assolutamente se stessa, cosa che le riusciva difficile nella vita di tutti i giorni. Cercò nuovamente di far comprendere ad Arisa le sue motivazioni, ma la couch era irremovibile. La invitò a mettersi subito al lavoro e se ne andò, lasciandola con il suo preparatore artistico.

"Che situazione di merda", pensò Bianca. Fino a quel momento era contentissima di come stavano andando le cose, ma adesso si sentiva come se fosse stata colpita da un secchio di acqua ghiacciata. Si promise che avrebbe dato il massimo in ogni caso, perché non poteva lasciarsi sfuggire un'occasione talmente importante per il suo futuro.

Quando ebbe finito la lezione, uscì dagli studi per incamminarsi verso il bar dove aveva appuntamento con le ragazze. In lontananza, nel cortile appena fuori dagli studi, intravide Manuel che si stava godendo una pausa sigaretta e che appena la vide le sorrise e la salutò da lontano con la mano. Bianca avvampò e, come al solito quando si trovava in una situazione di imbarazzo divenne rossa, ricambiò il cenno di saluto e continuò a camminare nella direzione in cui si trovava il giudice, perché l'uscita era da quella parte e non poteva certo tornare indietro, nonostante in quel momento avrebbe voluto scappare nella direzione opposta.

<Stanca eh?!>, le fece Manuel appena gli fu più vicina.

<Eh, abbastanza... è stata una giornata pesante>, rispose Bianca con un mezzo sorriso. Era la prima volta che si trovava in presenza di Manuel senza altra gente intorno e non sapeva come comportarsi.

<Questa è la fase più faticosa, ma anche la più bella. Sono molto curioso di sentirti ai Live, porterai un'altra bomba di pezzo?>, continuò a scherzare il giudice.

<Eh... chissà... >, rispose Bianca. Sapeva di non poter rivelare nulla riguardo alle scelte dei brani al giudice rivale, anche se la voglia di sfogarsi in merito a ciò che era successo stava prendendo il sopravvento. Si convinse di ridere assecondando la battuta di Manuel, anche se dentro aveva una bomba pronta ad esplodere. Manuel si aspettava uno di quei pezzi rock che proponeva di solito e con cui lo aveva conquistato, ma sarebbe rimasto assai deluso, come ne era rimasta delusa lei.

<Non lo dire a nessuno, ma io faccio il tifo per te shhh>, le disse Manuel ridendo, mentre spegneva la sigaretta e si incamminava verso l'entrata degli studi.

<Ahahah grazie, manterrò il silenzio non ti preoccupare>, Bianca gli resse il gioco, sempre ridendo, e con un ultimo sorriso e cenno della mano si salutarono e si incamminarono nelle due direzioni opposte.

Quell'incontro le aveva di sicuro migliorato la giornata. Mantenne un sorriso da ebete per tutto il tragitto fino al bar dove Tania e Sara la stavano aspettando. Quando la videro con quell'espressione da stralunata sul volto le dissero: <Ah Bià, che hai fatto? 'Na botta intesta?>. Si, aveva preso proprio una bella botta in testa.


Piccola precisazione: allora ragazzi/e, nei primi capitoli della storia devo focalizzarmi molto sulla protagonista Bianca, per rendere la psicologia del personaggio il più possibile comprensibile, in modo da apprezzare maggiormente i risvolti che prenderà la storia. Fino ad ora i sentimenti di Manuel sono rimasti nascosti ai lettori e questo andrà avanti ancora per un paio di capitoli. L'unico sentimento ad ora evidente è la forte stima che il giudice ha nei confronti di Bianca, che ha assunto i connotati dell'"allieva preferita". Ma nulla è come sembra...

BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora