Luisa si sedette su una delle due sedie di fronte alla mia scrivania.
Giulio - mi disse - ascoltami. Non è il momento di discutere, credimi. C'è qualcosa che devo dirti.
Come sempre, aveva ragione lei ed aspettai quindi in silenzio, in attesa di ascoltare il seguito.
L' avvocato Santacroce frequenta da cinque mesi una donna - continuò - ed io ho capito chi è. E' una nuova cliente.
Ascanio Santacroce era sposato e non aveva figli. In studio non vedevamo mai la moglie eccezion fatta per i giorni che precedevano il Natale, quando arrivava in studio carica di doni per tutti noi.
A me l'ultima volta aveva regalato una bella versione del gioco cinese GO, con una guida in inglese dov'era indicato un sito dove iscriversi per giocare on line con altri utenti.
Non mi era mai venuto in mente che Ascanio potesse avere un'amante anche perché, in tutta onestà, non me ne importava nulla.
Non credo nella fedeltà come norma imposta. Penso che l'obbligo di fedeltà sia un non- senso dal sapore vagamente medievale che ha prodotto e produce continuamente danni perché nessuno di noi appartiene ad altri che non sia se stesso.
Sono stato però sempre consapevole di quanto questa mia visione fosse a dir poco minoritaria e per questo non ne ho fatto mai una grande pubblicità.
Giulio, ma mi stai ascoltando ? - mi chiese Luisa.
Certo Luisa - risposi - non ne sapevo nulla. E chi è questa persona ?
Si chiama Dora de Virgiliis e si è rivolta all'avvocato Santacroce perché le curi la pratica di divorzio dall'ex marito. E' venuta la prima volta l'estate scorsa e, già in quell'occasione, l'avvocato si era trattenuto con lei ben oltre l'abituale limite di venti minuti arrivando ad un'ora e mezza. Nelle settimane seguenti, la signora Dora è venuta almeno una volta a settimana ed ogni volta si tratteneva nella stanza dell'avvocato per molto tempo. Inoltre ho notato che l'avvocato Santacroce si assenta più frequentemente dallo studio ed in alcune occasioni lei ha telefonato qui in studio poco dopo che lui era uscito, chiedendo di lui. Naturalmente, lui non mi ha detto nulla di questa relazione - concluse Luisa, quasi dispiaciuta,
E perché me ne parli adesso ? - chiesi temendo di essermi perduto qualche passaggio.
Perché sospetto che l'avvocato adesso sia da lei. Ho provato a chiamarlo sul cellulare, gli ho inviato un messaggio whattsapp, ma nessuna risposta. Non era mai successo. L'avvocato mi risponde sempre. - disse sicura.
In realtà non ha risposto nemmeno a me mezzora fa quando l'ho chiamato. Ma con me è meno inusuale che non mi risponda e quindi non ci ho fatto caso. Cosa hai in mente di fare? - chiesi a mia volta
Vorrei andare a casa della De Virgiliis e vorrei che tu mi accompagnassi.
Perché non le telefoni ? - suggerii.
Perché non ho nessun suo recapito telefonico. Strano, no?
Restai in piedi con lo sguardo fisso sulle mura messapiche, oltre la finestra, illuminate meravigliosamente da piccoli led nascosti sotto la pavimentazione.
Il buio esaltava ancora di più la maestosità di quei ruderi, ed io ne avvertivo quasi il monito, lo sguardo fermo e severo, che dall'antica civiltà messapica giungeva fino a noi, a me, completamente inadeguato.
Presentarci a casa di una cliente senza preavviso, per dirle cosa poi ? Decisi di non replicare.
Va bene, Luisa - dissi - andiamo.
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CODICE MENHIR
Historical FictionUgento. Salento. Giorno di San Giuseppe. Biblioteca vescovile. L'avvocato della Sacra Rota Ascanio Santacroce viene trovato morto dal suo assistente Giulio, trafitto da diciannove pugnalate. Accanto al cadavere c'è uno strano oggetto. Chi...