Bad Boy Down [Exo&Bts]

✣Episodio 42✣

«I corvi non parlano.»
Il ragazzo si girò per guardarlo. «Scusa?»
«È così. I corvi non parlano mai.» Fissava assorto un punto sopra la sua testa, forse nel cielo nero, forse una delle poche stelle che quella notte brillavano, facendosi strada nell'oscurità.
Il ragazzo, seduto allo sgabello accanto, squadrò il suo vicino, indeciso se ignorarlo come se nulla fosse. Probabilmente era solo un giovane ubriaco.
Ma Tao continuò a parlare. «Sono solo dei messaggeri silenziosi. Io e loro, siamo solo dei messaggeri.» Si voltò verso il vicino, un piccolo sorriso che gli inclinava la bocca verso l'alto, la frangetta bagnata incollata alla fronte. «Eh? Messaggeri di che?» Il tizio interpellato si era arreso ai suoi vaneggiamenti, stringendo la bottiglia di birra.  La sua ragazza si sporgeva dallo sgabello per osservare.
«Messaggeri di morte.» Tao posò piano il bicchiere sul bancone.
Gli occhi del ragazzo incredulo rimasero fissi su quelli affilati del suo interlocutore, come se stesse cercando una risposta con cui controbattere, o forse...
«Ehi che c'è, sei rimasto stregato? Anche tu ti sei innamorato di me?»

«Cosa? Ma che vuoi?». Il giovane dallo sguardo felino si alzò senza pagare dal bancone del Blue Cherry, si sfilò una sigaretta dalla giacca di pelle con nonchalance. «Scusa tortino di riso, ma non posso ricambiare!» «Ehi tu aspetta!» Tao accelerò il passo accendendo la sigaretta all'interno del locale. «Non capisco cosa sia che li attiri così tanto...mi tocca pure seminarli». Coprendosi il viso con un lembo della giacca camminò spedito verso lo stretto corridoio sul retro del Blue Cherry. Scansò agilmente  gli avventori che ballavano per evitare che rimanessero bruciati dalla cenere della sigaretta. Raggiunta la schiena familiare dell'amico si fermò. «Secondo te qual è la cosa di me che attrae di più? Il mio carisma, o forse il mio bell'aspetto?» Il ragazzo si voltò di scatto.

«Tao? Cosa ci...?»
«Oh, niente volevo solo sapere che cazzo ci facessi tu al Blue Cherry, Hoseok.»

Hoseok lo guardò per un attimo con un'espressione di muto sgomento. Tao aveva smesso di sorridere e, incrociando le braccia, lo sovrastava grazie al considerevole vantaggio di statura che aveva su di lui. «Potrei farti la stessa domanda Zizi» Hoseok ruppe il silenzio abbozzando un sorriso, il suo compagno inclinò la testa sollevando ironicamente un sopracciglio.

«Non prendiamoci in giro, per favore..»

«Ascolta, so che può sembrare sospetto, ma c'è un buon motivo per cui sono qua.»

«Non stento a crederci, purtroppo.» Hoseok si passò una mano fra i capelli scompigliati, lo sguardo velato da qualche scuro pensiero. «Usciamo da qui».
Il prato sul retro del locale era semideserto, come al solito, illuminato soltanto dalla luna e due lampioni gialli. Grandi gocce cadevano da essi di tanto in tanto provocando un suono cristallino. L'erba umida bagnò le scarpe e gli orli dei pantaloni dei due giovani che ora si trovavano faccia a faccia, la schiena di Hoseok contro lo sporco muro in mattoni. «Ora dammi una buona spiegazione, Hoseok.»

«Va bene, Zizi. Sappiamo entrambi perché ci troviamo qui.»

«Le tue visite notturne al Blue Cherry....e il tuo tradimento.» Lunghe ombre si allungavano sul volto di Tao. Il compagno più basso  sospirò prima di prendere la parola, come se stesse per confessare un segreto sofferto.

«Sono due mesi che, attraverso l'impianto di rintraccio che ho costruito e installato sul pc della base, ho notato uno spostamento sospetto. Il mio apparecchio ha rintracciato un telefono dal numero sconosciuto spostarsi dalla base dei Datura al Blue Cherry. Solitamente gli spostamenti avvenivano tra il venerdì e la domenica sera, quindi nelle giornate e negli orari di maggior affollamento del locale. Inizialmente ho temuto si trattasse di un sicario o una spia dei Draghi inviata per raccogliere informazioni sul nostro quartier generale. Ma dopo ciò che Jimin ci ha rivelato, l'avvertimento di Hyorin su un traditore dei Datura...ho collegato i pezzi. Tuttavia il numero del telefono rimane bloccato, non è possibile chiamare o vederlo per intero dal mio apparecchio.»