Capitolo 22

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Tim, Tim, Tim. Esisteva solo quel nome. Durante il viaggio riuscivo a pensare soltanto a quando l'avrei rivisto. Era stata un azione impulsiva prendere la macchina e partire, lasciando mia moglie a letto da sola. Ma avevo bisogno di lui in quel momento. Avevo bisogno di sfogarmi ma senza fare riferimenti al rapporto che ho avuto con Liz, non l'avrei coinvolto così in fondo nella mia vita sessuale, per non farlo soffrire e lui questo non se lo meritava. Avevo bisogno del suo abbraccio, il suo corpo attaccato al mio e le sue labbra sulle mie. Solo quello mi avrebbe tranquillizzato dai problemi che mi circondavano. E se non fosse in casa? E se lo stessi disturbando? Non avevo considerato che forse stava lavorando e non potevo rovinargli i piani. Ci dovevo provare comunque, necessitavo di lui. Era una cosa da egoisti? Finalmente arrivai vicino a casa sua e parcheggiai. Suonai. Con mio sorpresa sentì una voce familiare dal citofono.
T: Chi è? Ma come cavolo si usa questo aggeggio?! Oddio, ehm mi sente ancora?
A: Certo idiota, se tieni il dito sul citofono ci credo che si senta!
Risi.
T: Hey! Aspetta...Armie?! Ma che ci fai sotto casa mia?
A: Vedo che ti fa piacere che ti sia venuto a trovare!
T: dai lo sai che dicevo così solo perché non me l'aspettavo. Entra dai.
Diede il tiro e entrai.
A: Hey
Non gli lasciai il tempo di rispondergli che mi lanciai sulle sue piccole labbra.
T: Hey, Hey non pensavo di esserti mancato così tanto!!
A: non puoi immaginare quanto!
Lo ribaciai.
T: vuoi continuare a baciarmi davanti all'uscio o hai intenzione di entrare?
Sorrise.
A: beh forse non è il massimo assalirti davanti a tutti.
Entrai.
T: allora.. quale buon vento ti porta qui?
A: stavo passando un brutto momento e necessitavo della tua presenza.
T: Bene quindi tu mi consideri come uno psicologo?
Ridemmo entrambi.
A: lo sai cosa intendevo dire.
T: si lo so ma voglio che lo dici.
A: cosa?
T: lo sai!
A: AVEVO BISOGNO DI TE! Contento ?!
T: si, direi di si.
A: essere spregevole!
T: no, sono solo vanitoso e mi piace sentirmi desiderato! Allora, di che si tratta.
A: ELIZABETH VUOLE UN ALTRO FIGLIO.
Sparai tutto d'un fiato.
Vidi il volto di Timmy incupirsi. Sapevo che non avrei dovuto coinvolgerlo. Deglutì.
T: ehm, lei cosa?
A: si hai capito bene, un bambino.
T: e tu che cosa ne pensi di questa sua decisione?
A: penso che non ne voglio un altro. Ma magari, non so, potrei cambiare idea.
Sbiancó. Se avessi continuato a parlare probabilmente gli sarebbe venuto un infarto.
A: scusa forse non avrei dovuto dirtelo. Forse non sarei neanche dovuto venire qui. Sono un cretino non riesco mai a capire che quello che dico ti ferisce!
T: Armie non prendertela con te stesso, hai solamente voluto essere sincero e chiaro.
A: e tu che ne pensi?
T: penso che devi fare quello che ti senti di fare. Ma se avrai un altro figlio con lei io mi farò da parte. Non per cattiveria, ma io ho bisogno di un futuro con qualcuno e tuo figlio avrà bisogno di suo padre al 200%.
A; ma io non voglio rinunciare a te.
T: ma non puoi avere entrambi. Scegli bene.

La verità è che mi piaci troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora