☙18❧

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Solo quando mi sono messa nell'acqua calda ho capito quanto freddo sentissi, e solo allora mi sono ricordata che dovevo riferire a Ian che mi sono sentita spiare oggi. Quel ragazzo è in grado di farmi dimenticare tutto. D'altronde, ora che sono immersa nella mia vasca, nel mio bagno, nella mia casa, la sensazione che ho avuto sembra essere frutto della mia immaginazione, e non vorrei farmi giudicare in negativo da Ian peggio di quanto già faccia. Forse sto diventando troppo paranoica. Sbuffo battendo le braccia sull'acqua, non riuscendo a non pensare a queste cose anche quando dovrei essere rilassata. Per calmarmi concentro la mia energia per spostare un po' di acqua e sapone di qua e di la, poi cerco di creare delle forme. Inizio da una cosa semplice, un quadrato, un cerchio, un cuore, una stella, poi una rosa, un cane che insegue un gatto. Un sorriso si apre sulle mie labbra che sfiorano la schiuma, sto diventando davvero brava in queste cose. Felice e beata poggio la testa sulla vasca e chiudo gli occhi. Sento la magia dei vari elementi, come una ninnananna che mi culla. Inizio a sentire delle piccole energie scattanti, viventi e non capisco cosa siano. Cerco di focalizzarmi su una sola di queste, e mi rendo conto di stare osservando un uccellino. Piccoli pensieri primitivi provengono da quell'energia,

volare, un verme, mangiare.

Sono estasiata da questa nuova scoperta, e pian piano inizio a seguire questi piccoli esseri viventi: un topo, una formica, incappo persino in una pianta. In realtà, sento anche un energia più potente, più forte e più complessa rispetto alle altre. Sento la magia pulsante e frenetica, il frullare delle ali di un colibrì. E so già a cosa appartiene, o meglio a chi. Cerco di avvicinarmi al colibrì, senza però entrarci in contatto davvero avendo paura di potermi legare di nuovo a lui. Cerco di sentire come ho fatto con tutte le altre energie, ma questa mi spinge via. Valuto quindi la presenza di uno spiraglio, anche se non ne trovo.

- Cerchi qualcosa in particolare? – la voce di Ian mi fa spaventare talmente tanto da farmi scivolare nella vasca.

Ilarità.

Ma non sono io che la provo. Sbatto le palpebre per un po', poi capisco che proviene da Ian, che è nella mia testa.

- Sei nella mia testa?!! – subito mi rendo conto di aver parlato da sola, che idiozia.

- Sei tu che mi hai cercato. Puoi anche solo pensare, capisco lo stesso – . Mi sento ancora più idiota. Nonostante ciò, inizio a trovare la cosa esaltante.

- Woow. Questa non me l'avevi detta. Aspetta, io non ti ho cercato – o meglio, non ho cercato di parlargli nella mente. Mi rifiuto anche di pensare che abbia potuto cercarlo volontariamente. A questo punto un dubbio mi assale, riesce a capire anche quello che penso senza che stia parlando con lui? Cioè, ha potuto leggermi la mente fin'ora? Oh cielo! La sua risposta non tarda ad arrivare.

- Non devo insegnarti tutto io. Però siccome ci sei arrivata da sola possiamo già parlarne. Mi devi dire come hai fatto comunque. Secondo, certo che mi hai cercato tu, mi ruotavi intorno e tentavi di entrare nella mia mente. Poi di solito no, non si sentono i pensieri dell'altro se non sono rivolti alla persona con cui si è in contatto, ma siccome li stai urlando sento anche quelli; e no, non ti ho mai letto la mente. – Ammutolisco anche con i pensieri, roba da matti. Sentire la sua voce nella mia mente è qualcosa di strano e particolare. È come se riuscissi a sentire con le parole anche le emozioni che le portano. Ian non ha finito il suo monologo interiore, perché dopo pochi secondi continua.

-  Devo avvisarti poi di nascondere ciò che vedi, perché mi stai dando un bello spettacolo – a questo sgrano gli occhi e arrosisco, di molto anche.

- Eeeehiiii!! Brutto guardone! – urlo io, cercando di nascondermi con ancora più schiuma. Per mia fortuna ne uso talmente tanta che fra poco straborda. Cerco di non pensare a me nella vasca e focalizzo il mio sguardo verso il soffitto. Sento una risata, ma non capisco se la ascolto con la mente o con le orecchie.

- Sei tu che mi permetti – ora muoio dalla vergogna. Muoio. Me lo sento. Ian da qualche giorno sta cambiando, ha mollato un po' la maschera sdegnosa e irritante, per adottarne una più idiota. Che spreco. Forse preferivo l'Ian precedente. O forse no.

- Ma io non so ancora come funziona questa cosa! Quindi la colpa è tua! – urlo mettendoci un po' di rabbia nelle parole. Premo le mani sulle guance, che sento caldissime, e stringo gli occhi tanto da farmi vedere i pallini.

- Sta' calma. Non mi interessa vederti - questo sì che aumenta la mia autostima. Sento l'umore allegro scendere sotto ai piedi. E tante grazie a quella parte di me che in fondo in fondo sperava di piacergli. Non mi faccio svilire dal commento però.

- Quindi non puoi leggermi nella mente? – alla fine è cruciale chiederlo.

- Non posso leggerti la mente con questo metodo, no. – risponde lui con calma.

- E con un altro metodo si? –

- Si, ma solo noi guardie e i potenti possiamo farlo, e qualcun altro in casi particolari. Lo fanno per lo più nei processi per capire se una persona è colpevole oppure no -

- Questo invece possono farlo tutti? Possiamo fare anche una conversazione di gruppo? –

- Si tutti. Anche se non capisco perché me lo chiedi. Con chi vorresti farla la conversazione di gruppo? Io, te e mio fratello?- una risatina, stavolta so che è solo nella mia mente. Non so se ridere o piangere.

- Spero che in futuro conosca qualcun altro oltre te, sinceramente– rispondo. L'acqua è diventata tiepida, da quand'è che sono in vasca?

- Posso chiederti una cosa? –

- Dimmi

- Come senti la mia magia? Nel senso, come mi senti tu? Cioè io sento te come un colibrì, ritmico e frenetico – cerco di farmi capire. Sono un po' imbarazzata a rivelarmi così, ma un colibrì non è sexy. Penso.

- Mi senti come un colibrì? Interessante. Mmh, vediamo. Tu sei più come una mosca, fastidiosa - e sento ridere. Io invece mi incavolo. Sto per rispondergli per le rime e dirgli che lui non mi conosce per nulla quando continua a parlare. O a pensare, quel che è.

- No scherzavo. Tu sei più come una..mmmh.. stella. Luminosa. A volte invece è come se esplodessi, soprattutto quando i tuoi stati d'animo sono forti. In quel momento sembri più una farfalla con colori sgargianti, sorprendentemente belli – a questo punto ammutolisco. È stato davvero esaustivo, mi ha spiazzata.

- Devo uscire dall'acqua, via dalla mia mente! – continuo io, immaginando di levare una mosca che mi ronza in torno.

- Puoi fare entrambe le cose contemporaneamente, sai? Non penso di chiudere il discorso. Se vuoi fallo tu risponde ironicamente. È tornato il solito Ian. E so che quando si impunta non molla. E io non posso restare in eternità nell'acqua. la mia mente perversa allora improvvisa un piano, che spero soltanto riuscire a portare a termine.

- ah si? – focalizzo il mio sguardo sulla fine della vasca, poi alzo le ginocchia che escono di poco dall'acqua e mi alzo, sempre focalizzandomi sull'acqua che ora ondeggia. Senza guardarmi prendo il telo e mi ci avvolgo. Esco dalla vasca e dal bagno e mi dirigo verso la stanza degli ospiti. Apro la porta e vedo Ian sdraiato con il cellulare in mano. Lui però sta guardando me. Mi avvicino a lui e mi piego verso il suo viso. I miei capelli bagnati cadono sulla sua maglietta. A pochi centimetri dalla sua bocca sussurro: - Beh, meno male che non sono il tuo tipo - quindi mi metto dritta e me ne vado, sentendo Ian espirare lentamente mentre mi dirigo verso la porta. Io invece mi distendo in un sorriso, una piccola vittoria a me! Non so se ha fatto effetto la mia "malizia" o la paura di Ian che potessi baciarlo, ma comunque è una vittoria, l'importante è il fine ma non il mezzo, giusto? Rido di gusto, mentre mi sciacquo e mi vesto.

Nota:
Ci siamo! Scusateci se i nostri aggiornamenti sono moooooolto radi, scusate scusate scusate🙈 speriamo che la storia continui a piacervi ❤️ fatecelo sapere, ne saremo liete! Un abbraccio
L&F

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