Un po' di tempo insieme

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Ai Pete stava nuovamente guardando Ai Ae parlare con i suoi compagni di calcio. Gli piaceva un sacco osservarlo, avrebbe trascorso ore guardarlo gesticolare per spiegare lo schema di gioco, guardarlo sorridere, anche se era geloso perché voleva quei sorrisi solo per lui.

Almeno 3 volte la settimana si sedeva sulla panchina per aspettarlo durante gli allenamenti di calcio, ormai era routine e a lui non pesava aspettare il suo ragazzo.

Dopo aver finito gli allenamenti, Ae si avvicina verso il ragazzo che lo aspettava sulla panchina, amava andare incontro a quel sorriso dolce, che sapeva essere solo suo. Pete era il ragazzo più dolce che avesse mai incontrato, spesso si incantava sulle sue labbra morbide e spesso finiva con il baciarle e morderle, fino a a farle diventare rosse.

L'unico problema è che puntualmente finiva anche con far gemere di piacere entrambi quel contatto, costringendolo a fermarsi per non saltare addosso a Pete.

- Ai Pete, ti sei annoiato? - Il moro si sedette al suo fianco.

- No. - Rispose sorridendo il castano. - Mi piace osservare quando ti alleni. - Arrossisce per la piccola confessione.

- Ed a me piace quando mi osservi. - sussurrò Ae per non essere ascoltato dai suoi compagni.

Nel frattempo Can si era avvicinato per invitarli a mangiare qualcosa insieme alla squadra, ma Ae prontamente rifiutò gentilmente l'invito; voleva passare del tempo da solo con il suo ragazzo, negli ultimi giorni avevano trascorso davvero poco tempo insieme e lui ne risentiva moralmente e fisicamente.

Pete aveva capito le intenzioni del moro e sorrise nascondendo il volto per non farsi vedere da Ai Can, avrebbe potuto capire qualcosa e poi avrebbe fatto qualche commento attirando l'attenzione di tutti gli altri.

Ae salutò i compagni che si diressero subito nello spogliatoio. Dopo che tutti gli altri diedero loro le spalle, Ae prese per la mano Pete e si allontanarono dal campo.

- Ai Ae, dove stai correndo? - Pete era confuso e divertito.

- Oggi tu sarai solo mio. - rispose il ragazzo posando le mani sulle guance di Pete che arrossì subito. - Se mi guardi in quel modo però non riesco a resistere e ti bacio subito, senza aspettare di essere nel mio appartamento. - Ae aveva avvicinato il suo volto a quello del castano.

-Nel tuo appartamento potrebbe arrivare Ai Pond all'improvviso, perché non andiamo nel mio?-

I battiti di Ae presero subito velocità, non capitava spesso che Pete prendesse qualche iniziativa, ma quelle rare volte che lo faceva, era un maremoto di emozioni che si schiantava sul suo cuore.

Poggiò una mano sul petto chiedendo al suo cuore di calmarsi o sarebbe morto da un momento all'altro per attacco cardiaco, strinse la mano di Ai Pete e gli sorrise dolcemente, facendogli capire che sarebbero andati a casa sua, visto che Pond era una bomba ad orologeria.

Durante il tragitto scambiarono qualche chiacchiera, ma entrambi erano già agitati all'idea di rimanere soli in appartamento dopo tanti giorni, ormai fra di loro quel muro era stato buttato molto tempo fa e lo aveva fatto più volte, ma era sempre come la prima.

Avere quel ragazzo nudo sotto di lui, era come avere una bambola di vetro, aveva paura di romperlo, di causargli qualche lesione.

Lo faceva impazzire vederlo in quel modo, ogni volta. Sentiva il suo petto bruciare e il desiderio esplodergli dentro, temeva di perdere il controllo tutte le volte.

Una volta entrati nell'appartamento, il cuore di entrambi iniziò ad accelerare i battiti. Pete posò lo zaino sul divano ed Ae posò il borsone del calcetto a terra.

Un po' di tempo insiemeWhere stories live. Discover now