Capitolo 51.

1K 83 8
                                    

ERO IO

Hanji's Pov

Sospirai di sollievo...
Per quanto la soffitta fosse polverosa e angusta, piena di scatoloni e di spifferi gelidi, era pur sempre un rifugio. Sicuramente, almeno per quella notte, non ce lo saremmo fatti scappare.
Io e il mio vice Moblit, dopo un giorno di fuga, eravamo scivolati  attraverso una spaccatura della parete, potendo finalmente respirare con più calma.
Era mal messa quella soffitta, ma in maniera minore di molte altre abitazioni di Trost, città che aveva riportato danni immani in seguito all'attacco dei giganti.
Mi azzardai a compiere qualche passo. Nonostante fosse buio, la poca luce delle fiaccole esterne o della luna, che attraversava le crepe delle mura, bastava a definire i contorni degli oggetti ammucchiati sulle assi, logore e marce, del pavimento in legno. Non che vedessi le condizioni di quest'ultimo, ma quando vi camminavo sopra emetteva agghiaccianti scricchiolii. Per fortuna al piano inferiore sembrava non esserci nessuno.
Del resto non può che essere un bene. Finalmente sono riusciti a trovare il modo di mettere fuori gioco il Corpo di ricerca... pensai, passando un dito su una cassapanca. A giudicare dallo spesso strato che percepivo sul mio indice, la polvere doveva essere molta. Decisamente troppa.
Levi qui andrebbe in escandescenze...
Mi pulii il dito sul mantello, pensando al mio caro seccante amico amante del the.
Chissà se stava bene...
Se la sua squadra stava bene...
I miei uomini staranno ancora vivi?
Non avevo neanche avuto il tempo di parlare con loro riguardo il perché la famiglia Reiss volesse Eren.
Non ne va una giusta per ora...
Ripresi a bazzicare per la stanza, controllando a tatto se vi fosse qualcosa di utile.
Insomma, un attacco vero e proprio della Gendarmeria Centrale contro squadra Levi...
In più  l'omicidio di Dimo Reeves...
Dimo Reeves era un uomo, con un certo fiuto per gli affari, a capo di una compagnia mercantile. Al contrario di altra gente ricca, aveva deciso di rimanere a Trost per aiutare la sua città devastata e la sua gente. Per questo era ben voluto dai concittadini. Inizialmente aveva cercato di rapire Eren e Historia per la Gendarmeria, però poi era passato dalla nostra parte. Per questo lo avevano ucciso. Solo che la colpa di tutto era stata riversata sulla Legione Esplorativa, compresa la faccenda dell'attacco. Avevano fatto leva sulle critiche che da sempre la gente riversava sul mio Corpo e usato gli ultimi avvenimenti per sbarazzarsi di noi...
E ora siamo tutti fuorilegge.
I soldati a protezione dell'umanità, ora  considerati nemici...
Visti come criminali, ricercati ...
Come se avessimo mai pensato di attentare alla vita della gente.
L'ordine di spedirci tutti in prigione è  stato dato con una velocità impressionante!
Persino Erwin è stato arrestato...
Strinsi i pugni.
Aveva qualcosa in mente Smith, lo sapevo, ma mi aveva anche affidato l'onere del posto di comando, qualora lui non fosse riuscito a sopravvivere.
Quindi non era certo della riuscita del suo azzardo...
Vuole davvero farlo?
Non ha scelta.
<<Uff era meglio avere solo i giganti come nemici. Sono molto più interessanti...>> commentai, tirando via una copertura in stoffa che poteva essere utilizzata come coperta. La polvere che si sprogionò, mi scatenò un paio di starnuti violenti.
Nello stesso istante una tenue luce mi accecò.
<<Caposquadra?! Si sente bene?! Non si sarà mica presa un malanno?!>> mi assalì preoccupato Moblit, stringendo un lumino ,animato da una tremula fiammella, tra le mani.
Lo guardai e scoppiai a ridere:<<Ma no! È solo la polvere!>>
Il mio amico e compagno di squadra sembrò rasserenato dalla mia risposta. Si preoccupava decisamente troppo per me. Non che gli potessi dare torto...
A volte a mente lucida, riflettendo sui miei comportamenti, mi rendevo conto di esagerare coi titani o in altre situazioni, rischiando a volte persino di finire senza testa. Ogni volta che compivo esperimenti sui giganti, Moblit entrava nel pallone più totale. Il suo viso si riempiva di tensione e iniziava a sgolarsi urlando ''attenta'' a destra e sinistra, il cuore in gola.
Io ero impulsiva e spesso senza senso della misura e un po' incosciente...
... lui invece responsabile e sempre a preoccuparsi per me. Era colui che mi teneva coi piedi per terra, che mi frenava quando era necessario, che limitava le mie stupidaggini e che mi impediva ritardi eccessivi.
Era un ottimo sottoposto e soprattutto un grandissimo amico.
<<Con lei non si può stare mai tranquilli...>> sorrise, poggiando il lumino su una scatolina <<A volte mi chiedo chi me lo faccia fare a stare a badare a voi!>>
<<Ammettilo che ti sto simpatica!>> gli rivolsi uno sguardo furbo, sistemandomi gli occhiali.
Lui mi sorrise senza rispondere e si sedette a terra, iniziando a rovistare, in cerca di sa cosa, nel suo tascapane.
<<Che stai facendo?>> mi accoccolai a mia volta, sedendomi davanti a lui e poggiando la schiena contro una cassa.
Tirò fuori  un tozzo di pane e lo divise, porgendomene una metà.
Lo guardai interrogativo: <<Che ci dovrei fare con quella roba?>>
<<Mangiarla magari?>> alzò un sopracciglio.
<<Uhm...>>
<<Caposquadra, sul serio, dovreste mangiare>> insistette, mettendomi il pane davanti alla faccia.
<<E va bene!>> sbuffai con enfasi, strappandoglielo dalle mani con malgrazia <<Però dammi del tu.  Non siamo mica in servizio per ora.>>
<<Si, Caposquadra!>>
Ci manca solo il saluto militare...
Poi si corresse: <<Volevo dire.... sì Hanji>>
Portai gli occhi sul panino, studiandolo. Non so per quale motivo mi sermbrasse così tanto interessante quella robaccia dura come un sasso o come la testa di Eren...
Ha tanti buchetti e fratture. Bruciacchiato....
Un mini gigante? Appena affettato da Levi direi... però è  troppo freddo per essere come un gigante...
No! Che sto pensando?!
Non devo pensare ai giganti...
<<State pensando ai giganti?>> mi domandò Moblit.
<<No?>> tossicchiai con un faccia colpevole.
<<Invece si! Potresti almeno per una volta non coinvolgerli? Tutto ma non i giganti!>>
<<Ma sono così adorabili!>> esultai, unendo le mani davanti al petto in un pugno.
Moblit  mi lanciò uno sguardo per nulla convinto:<<Adorabili? Stiamo parlando degli stessi esseri che si divertono a smembrare i nostri compagni?>>
<<Non puoi capire quando T/N mi ha detto delle sue fantasie sui giganti e sui tutù!>> mi sentii come se avessi tanti cuoricini negli occhi <<Non sarebbero cucciolosi!?>>
<<... fingerò di non avere sentito...>> e tornò a mangiare il panino, poi: <<Riguardo invece quella ragazza... Che ne pensi?>>
Sospirai, tornando a fissare le mie mani. In realtà avevo le idee un po' confuse riguardo alla duchessina.
In lei rivedevo sia la mia migliore amica Elisabeth, sia il mio caro Levi. Provavo un affetto profondo per quella strana quindicenne dagli atteggiamenti da sangue blu innati, ma non accompagnati dalla presunzione e altezzosità tipici dei nobili. Sembrava quasi disconoscere l'etichetta reale a come si comportava. Sembrava una comune adolescente.
Eppure celava misteri che non avevo contemplato.
<<Non so che pensare di lei... Sono delusa. Però non so come vedere la faccenda. So solo che le voglio bene nonostante tutto... Mi ricorda sua madre e non solo nell'aspetto...>> risposi atona, sperando non insistesse. Lui sembrò comprendere il mio desiderio e non indagò oltre.
Liza... che devo fare con tua figlia?
Non che sia l'unico problema per ora.
Di fatto continuai a non mangiare, persa nei miei pensieri.
Eren mi aveva parlato di alcuni sogni ricorrenti... Uno era un ricordo che riguardava un dialogo tra Ymir e Berthold.
Avevo una teoria terribile a riguardo...
Ma al momento non era una questione impellente da risolvere. Quindi la tralasciai.
Come risolviamo con la Gendarmeria?
Uff...
<<Hanji...>>
<<Mangio ...mangio...>> addentai la mia scarna cenetta, continuando a rimuginare.
<<Pensi a quello che sta succedendo?>>mi chiese il mio vice.
<<Si...>>
<<A tal proposito...>> portò una mano al mento <<...mi chiedevo che fine abbia fatto il figlio di Dimo Reeves. Era con suo padre... Se è  vivo forse può aver visto cosa sia successo e aiutarci a portare la gente dalla nostra parte. Dal resto il suo cadavere non è  stato ritrovato ...>>
Guardai Moblit con la bocca aperta.
<<Hanji? Stai ben-?>>
<<MA TU SEI UN GENIO! COME HO FATTO A NON PENSARCI IO?!>> esultai, saltandogli addosso.
<<La prego Caposquadra, non urli!>>
<<Dobbiamo trovarlo prima che i Gendarmi lo ammazzino! Troveremo un modo per ribaltare la situazione! Non vedo l'ora!>> mi staccai da lui, esultante.
Lui si sistemò la camicia e la giacca e mi regalò un sorriso.
Io ricambiai.
Rimanemmo nella soffitta a riposare e a pensare alla nostra contromossa.

JeanxReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora