Nowport

CAP. I

"Se fossi nato Giacomo Leopardi avrei scritto "La quiete prima della tempesta". Quella "dopo" non mi è mai piaciuta."

Newport era una città come tante... una piccola cittadella, le sue strade, i negozi, il liceo, gli abitanti, e gli immancabili pettegolezzi.

Girava voce che si sarebbe trasferita in città una nuova famiglia; evento piuttosto raro in una città come Newport. Sicuramente poche persone avrebbero lasciato la vita di Detroit per traslocare in quella monotona cittadina.

Si attendeva con ansia e trepidazione l'arrivo di quel malandato treno blu scuro delle 5:30, quel treno che avrebbe portato in città i nuovi arrivati. Nessuno sapeva chi fossero, quanti fossero, o il perché del loro trasferimento. Si sapeva solamente che avevano abbandonato la loro vita a Detroit, per arrivare nella nostra piccola e piovosa cittadina...

Il viaggio era finalmente finito. Era abbastanza malinconico guardare allontanarsi la propria casa, la città che ormai eri abituato a vedere... era diventato triste guardare gli alberi fuori dal finestrino passare velocemente davanti a te; era triste vedere la tua vita di tutti i giorni allontanarsi da te.

Ma Alec non poteva fare molto: i suoi genitori avevano deciso che vivere in una piccola cittadina sarebbe stato meglio che vivere in una città come Detroit, e lui aveva solo 17 anni, non poteva vivere da solo.

Per l'ennesima volta non poteva fare molto.
Quel ragazzo gracile, dalla carnagione chiara, dal suo inseparabile cappello invernale blu scuro, per l'ennesima volta avrebbe dovuto fare qualcosa che la vita gli aveva imposto.

Arrivarono a Newport alle 5:45. Non era tardi, ma in quei territori circondati da montagne e boschi, il buio arrivava in fretta. Alec aspettò che scendesse sua madre, le sue due sorelle ed il padre, prima di scendere dal treno: sperava che rimanere in quel treno lo avrebbe riportato a casa immediatamente. Ma sapeva che indugiare avrebbe solamente fatto sentire maggiormente la malinconia.