14 UNA NUOVA REALTÀ (parte 1)

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Aprendo gli occhi cercai di capire dove mi trovassi, era buio non riuscivo a vedere quasi nulla tranne le luci nella villa in lontananza.

Abbassai lo sguardo e notai di essere distesa su di un fianco per terra vicino quell'albero con la testa poggiata sul braccio, davanti agli occhi avevo una radice che fuoriusciva dal terreno,mi sentii un po confusa.
A coprirmi c'era un mantello nero quasi familiare, sollevai appena la testa e mi fu subito chiaro dove fossi.

Mi ero addormentata nel giardino...e l'ultima immagine che mi venne in mente ero io poggiata sulla spalla di Alex,a chiacchierare e bere parecchio,dovevo essermi addormenta e questo mantello doveva essere il suo. Ma lui dov'è? Quell'odioso ragazzo mi aveva lasciata qui a dormire sull'erba andandosene?

Sentii una risata alle mie spalle.
Mi sedetti voltandomi e lo vidi proprio lì dietro di me con la schiena poggiata al tronco.

"Sono felice di essere il tuo primo pensiero al risveglio. Un po meno di essere un odioso ragazzo. Ma non ti avrei mai lasciata sola a dormire qui, sono pur sempre un gentiluomo. Piuttosto ti avrei riportata nella tua stanza, ma mi sembravi così tranquilla,chissà forse per effetto dell'alcool, che ho pensato ti avrebbe fatto bene riposare un po all'aria aperta".

Lo fissai avvolgendomi nel suo mantello,c'era una leggera brezza, doveva essere piena notte, il cielo era illuminato solo dalle stelle quindi il suo volto mi appariva in penombra e i suoi occhi di ghiaccio erano la sola cosa che riuscivo a distinguere nitidamente.

"Gentiluomo?...si certo!"non potetti far a meno di sorridere e inarcare un sopraciglio.

Cosa che lo fece sorridere e voltarsi verso la villa inclinando il capo, come se sapesse già che stava per ricominciare una delle nostre initili discussioni botta e risposta.

"Più che altro non potevi tornare in casa con me in quello stato. Le urla di Andriu avrebbero destato l'intero paese!"continuai ridendo e tirando su la schiena per sedermi.

"Può darsi che questa sia stata anche una ragione,ma mi sembravi davvero tranquilla quindi non ho voluto svegliarti. Di certo riposare un po ti sarà servito per calmare i tuoi pensieri" la sua voce si fece seria e calda fissandomi.

<devo ammettere che aveva uno strano potere su di me,i suoi occhi di ghiaccio mi leggevano l'anima trasmettendomi una sensazione di calore e pace anche se allo stesso tempo mi inquietavano quando ardevano del color del fuoco,era strano ma dentro di me ne sentivo come il bisogno di averlo vicino,come se fino ad ora tutto questo mi fosse mancato>

"E questa è anche un'altra ragione!" Disse avvicinandosi verso di me.
"Mi piaceva l'idea di restarti accanto a vegliare il tuo sonno,avevo biogno di un po di pace anch'io" sorrise appena.

"E fastidioso il fatto che tu abbia libero accesso ai miei pensieri in questo modo, mentre io non posso neanche lontanamente immaginare i tuoi,non che la cosa mi interessi ma è comunque snervante"

"Ma potresti benissimo farlo se solo accettassi la tua vera natura tesoro.
Noi due siamo uguali,abbiamo le stesse capacità,gli stessi poteri e...beh! Teoricamente quasi la stessa forza suppongo, anche se dubito fortemente che un essere così fragile e minghierlino come te possa lontanamente pensare di battermi in un combattimento corpo a corpo" la sua risata mi spinse a fissarlo con sfida.

"Tu mi sottovaluti Alexander! Potrei prendere a calci il tuo regale posteriore in men che non si dica! Non provocarmi".

"Sì certo! Chissà un giorno di questi ti metterò alla prova. L'idea mi eccita già parecchio".

"Ti farò rimangiare le tua parole vedrai!" Dissi sicura di me.

"Dai andiamo dentro,comincia a fare freddo quì fuori e tu sarai affamata".
Si alzò in piedi porgendomi una mano.

DESTINO OSCURO La rosa nera(#wattys2019 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora