Capitolo 11

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Appena sentii il suolo di Asgard sotto i piedi mi misi a correre verso il palazzo. Dovevo arrivare in tempo, e impedire che Thor e Loki facessero un casino.

Quando spalancai le porte della stanza di Odino Loki aveva il bastone puntato contro Thor. "Loki, no!".

Troppo tardi. Aveva lanciato un raggio contro mio fratello, che cadde dalla finestra, fra le grida costernate di Frigga. Loki si voltò verso di me, e io abbassai la spada.

"Non voglio combatterti, Loki". "Io sì" disse lanciandomi contro un altro raggio che schivai lanciandomi a terra.

Purtroppo, sul braccio ustionato. Vidi Loki esitare al mio grido di dolore, per poi uscire dalla sala.

"Sigrid...". "Frigga, stai bene?". "Sì. Tu, piuttosto?". "Sono caduta sul braccio ustionato, ma sto bene. Loki... Io vorrei salvarlo, ma non so come fare!". "Io invece credo che tu possa" disse aiutandomi a rialzarmi.

"Lui ti vuole bene, anche se è troppo orgoglioso per ammetterlo. Vai da lui. Ti ascolterà, lo sai". "Ci ho già provato!". "Era telepatia, Sigrid. I nostri occhi trasmettono più di quanto non facciano le parole".

Rimasi in silenzio per qualche secondo, poi mi misi a correre.

Incontrai Sif alle prese con due guardie fedeli a Loki. Sentii la Furia invadermi il petto e mi lanciai contro di loro senza indugio.

Ne decapitai una, tagliai quasi a metà l'altra, affondando la spalla dal fianco fino alla spalla. "Sigrid!". "Tranquilla. Devo andare da Loki. Solo io posso salvarlo!".

Narratore esterno's POV

Sif la guardò, e nei suoi occhi vide un amore sconfinato e incondizionato per quel dio dagli occhi di ghiaccio. "Andiamo".

Corsero per i corridoi, incrociando una o due guardie ogni tanto, ma niente sembrava poterle fermare. Sigrid combatteva per recuperare il suo amore, l'unico che avesse mai avuto, e Sif combatteva per poter finalmente vedere la sua amica felice con qualcuno.

Quando arrivarono al Bifrost un'esplosione proveniente dalla fine del ponte le accecò. Sigrid sentì uno spostamento d'aria affianco a sé e vide Odino afferrare Thor per i piedi.

"Ci sarei riuscito, padre!" disse una voce che Sigrid conosceva troppo bene. Gridò e corse verso il ponte distrutto, gettandosi sul bordo e allungando una mano, ma Loki era troppo lontano.

"Ci sarei riuscito! Per te! Per tutti noi!". "No, Loki". Lo sguardo del Dio dell'inganno fece capire a Sigrid quello che sarebbe successo, tuttavia provò ugualmente. "Loki!".

Lui la guardò, annegando nelle sue bellissime iridi nere, piene di demoni e sofferenza. Le sorrise e sillabò due parole con le labbra. Senza voce, senza parole.

Ti amo.

Poi si lasciò cadere nel vuoto e scomparve.

Un gelo profondo si impossessò di Sigrid. Non sentiva più nulla, solo dolore e disperazione. Lanciò un urlo lacerante, un urlo demoniaco, e si sarebbe gettata giù, se non ci fosse stata Sif a tirarla indietro.

Il gridò si trasformò in un rantolo che sapeva di pianto, e fu così che si ritrovò Sigrid. A piangere come una ragazzina, stretta a Sif, sul bordo del Bifrost ormai distrutto, con ancora negli occhi l'ultima immagine di Loki, e quelle ultime parole che le avevano fatto così male e allo stesso tempo l'avevano fatta sentire bene.

Ti amo.

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora