3. Yin

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Yin
stagna
sul suo trono.
A volte si scrolla
e a palazzo
inizia la danza.

Ubriaca i segugi,
li muove come pedine.
Scheletri vuoti,
marionette.
A capo chino,
molti di loro non scorgono
la mano
che li governa.

Come me
Yin vive
in assenza di gravità.
Nel suo caso
sono i sentimenti umani
a non costituire
un peso.

Alla domanda
"perché annienti?"
il diavolo
non offre mai
una risposta.
Qualcuno l'ha messo lì,
e riempire il suo tempo
è un'eterna
partita a scacchi
contro la monotonia.

Esiste Yin, il maiale.
Esisto io, il suo Yang.
Io, la lince.

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