Dennis' POV
Lo ammetto a me stesso: mi piace.
Bianca mi piace così tanto, e quel bacio è stata la conferma di tutti i miei dubbi. Mi sento leggero, mi ha fatto tornare la voglia di suonare, di cantare, mi sento bene. Non è mai successo ma non vedo l'ora di andare a lezione, voglio vederla, voglio ribaciarla, cavolo ci penso di continuo, mi sento uno scemo.
Esco di casa canticchiando e le occhiate stranite dei miei genitori mi colpiscono.
Salgo sull'autobus stracolmo, la folla mi schiaccia in fondo ad esso, solo dopo mi accorgo che nei primi posti è seduta proprio lei, Bianca, mi limito ad osservarla da lontano anche se la tentazione di scavalcare tutti e raggiungerla è immensa. Indossa una felpa larga, tiene lo sguardo fisso fuori dal finestrino e con le mani si accarezza una ciocca di capelli.
Alla fermata è la prima a scendere, io sono costretto ad aspettare che fluisca la confusione, speravo di incontrarla all'ingresso ma la perdo di vista.
Entro il aula e stranamente non la trovo seduta al suo posto, così senza farmi vedere le lascio un biglietto sul suo banco. La lezione è iniziata da quindici minuti e solo adesso Bianca fa la sua entrata, si scusa con il professore del ritardo e va dritta verso la sua postazione, cerco il suo sguardo, ma lei si ostina a tenerlo basso.
Mi volto per intero per vedere se legge il biglietto, sistema distrattamente la borsa, e sì, lo trova, lo apre, lo legge e alza il viso nella mia direzione, mi guarda finalmente, ma qualcosa non va. Lo avverto subito. Richiude il biglietto e lo mette in tasca.
-Signorino vogliamo stare attenti?!- Subisco il rimprovero dell'insegnante.
Lo stridio della sedia sul pavimento mi fa però rigirare, Bianca si è alzata, a passo svelto senza dire niente si dirige verso la porta e senza dire nulla esce.
I mormorii si alzano, e aumentano di più quando faccio lo stesso anch'io, mollo in asso il professore, i libri, tutto, vado da lei.
-Bianca!- la vedo che attraversa come una freccia i corridoi, non si ferma -Bianca!! Ma io sono più veloce, la raggiungo non appena svolta l'angolo. Le afferro il braccio per fermarla, forse un po' troppo forte del dovuto perchè l'espressione che ha sul volto è dolore.
-Ahi...- ritrae il braccio verso sè e lo nasconde dietro la schiena.
-scusa...- sussurro promettendomi di non stringerla più in quel modo anche se il timore che potesse sfuggirmi era molto. -Perché sei andata via così?
-Nulla che ti riguarda.
-Sembra di sì, non mi degni di uno sguardo...
-Non degno di uno sguardo mai nessuno.
Non ha tutti i torti, ma -e poi, appena hai letto il mio biglietto, tu, non penso fosse una coincidenza.
-potrebbe esserlo- il suo sguardo è serio, serissimo.
-Beh allora dimmi cosa ne pensi.
-Non l'ho letto.
Spero mi stia prendendo in giro -Come no?A me sembrava...
-Ti sembrava male- E' acida, se non fosse lei avrei già chiuso la conversazione da tempo, e non l'avrei riaperta nemmeno sefosse tornata da me strisciando, ma è lei, ed io, me ne rendo ancora più conto dopo questa riflessione, io sono pazzo di lei.
-Ti è successo qualcosa, con me puoi parlare, avanti.
-Non è successo niente- Freme dalla voglia di andarsene.
-Ti conosco, dimmi cosa ti succede- fremo dalla voglia di sapere.
Sorride e punta gli occhi al cielo in segno di fastidio, e il suo sorriso scompare un attimo dopo -Quando è stato esattamente il momento in cui tu hai capito che potevi ammettere di conoscermi? Quando ti sei illuso che potessi avere il diritto di capire se nella mia vita c'è o non c'è qualcosa che non va, e preoccuparti per me?
E' furiosa.
-Quando?
Ed io sono come bloccato.
-Io non ti ho dato questo diritto.
-Bianca...- di riflesso le afferro di nuovo il braccio e mi maledico. Nella sua faccia di nuovo quella smorfia di dolore.
Questa volta me lo sussurra, ma fa male lo stesso -Lasciami stare Dennis.
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Lascia la finestra aperta
ChickLitOgni giorno a quell'ora lei era lì. Così come me, l'aspettavo. Abbiamo due ragazzi, uno l'opposto dell'altro, il bianco e il nero, il sole e la luna, ognuno con i suoi problemi. Il loro primo incontro è stato frutto del caso, e gli altri? Come si sp...