Trovato.

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Finiti i kata lasciai lo shinai insieme agli altri e mi distesi di petto contro il pavimento in legno che mi intorpidì per il leggero gelo alle parti scoperte del corpo, e così iniziai a fare le flessioni, superando il record di ieri con mia grande soddisfazione, mentre ripensai al "Ti amo." dolce e tenero di Luffy nonostante il suo dolore. Quanto lo amavo, pensai con un sorriso, osservando le gocce di sudore spargersi sul tatami. Nel risentire il telefono vibrare per l'ennesima volta, in tasca, sbuffai, mettendomi seduto in ginocchio di scatto e prendendolo con malavoglia.

-Cosa c'è?- borbottai, alzandomi e prendendo un manubrio, iniziando a fargli fare su e giù con il braccio: non volendo stare fermo. Mentre ascoltai dall'altro capo parlare Jack che mi avvisò dell'intervista di ieri. -Lo sai che non mi interessa.- borbottai, ma lui aveva un tono così teso che lo lasciai continuare senza dargli retta, almeno finché non nominò Luffy, a quel punto tesi le orecchie sgranando gli occhi.

-Perché lui?- ringhiai sorpreso, mollando il manubrio a terra e precipitandomi in soggiorno. Non trovai il mio lui, ma detti retta al mio amico e accesi la televisione dove stavano trasmettendo l'intervista, nell'esatto momento in cui ero con Luffy dopo essere usciti dallo stadio. -Maledizione...- imprecai nel sentire la giornalista iniziare a parlare che: "Monkey D. Luffy era stato appena ritrovato."

Ringraziai velocemente Jack e riattaccai per poi correre fuori, cercando il mio ragazzo per dargli quella pessima notizia: lui non voleva che si sapesse dove fosse, o peggio, che qualcuno dei suoi amici di piscina o non so che, scoprissero la sua posizione, da quello che mi aveva riferito. Percorrendo in fretta e furia le strade della città, svoltando lo sguardo a destra e a sinistra ad ogni secondo, mi scontrai con Robin, Chopper e gli altri.

-Ciao! Ieri è stata davvero una grande partita!- esultò la renna con una stecca di zucchero filato tra le zampe e qualche pezzetto sparso un po' sulla sua bocca.

-Zoro, sai che abbiamo incontrato due ragazzi nuovi? Erano molto gentili.-

-E quindi?- sbottai, guardandola torvo, ma poi le chiesi scusa, ricambiando e ringraziando il saluto e il commento di Chopper, sfregando il retro del mio collo sudato, anche per via dell'allenamento non essendomi lavato, infatti ero ancora a petto nudo.

-Non fa niente, ma dovresti riposarti. Sai, pensavo ti potesse interessare perché chiedevano di Luffy e...-

-Ahhh!! Zoro!- urlò la voce del ragazzo in questione che si sovrappose a quella di Robin, mentre, voltandomi di scatto, lo vidi correre nella mia direzione fino a mettersi davanti al mio petto per usarmi come uno scudo, come impaurito da qualcosa che stava per giungere alle mie spalle. -Nascondimi!- supplicò, stringendomi i lembi del pantalone, stropicciandoli.

-Che succede?- chiesi restando rigido, ma voltandomi di nuovo in avanti, con il capo per guardarlo negli occhi, e lui lo ricambiando per poi indicare col braccio davanti a sé: ovvero due persone che ci vennero incontro con il fiatone.

-Maledizione, Luffy!- imprecò un ragazzo fermandosi davanti a noi e piegandosi in due tra gli affanni; era muscoloso e alto, dalla chioma fluente, rossa acceso che ricordava vagamente la forma di una fiamma e tenuta in alto con una fascia marrone per darle quella conformazione, mentre la prima cosa che cadeva all'occhio era il viso truccato, con rossetto e mascara. Era vestito come un ragazzo di un gruppo metal, dai pantaloni neri e coperti da macchie gialle di varie dimensioni, un cappotto di pelliccia sulle spalle e un paio di occhiali da motociclista che rappresentavano la fascia che reggeva la sua chioma.

-Ora che ti abbiamo trovato non ti perderemo di nuovo.- asserì accigliato il secondo ragazzo completamente diverso dal primo; era basso rispetto al coetaneo, e magro, con due paia di orecchini per ogni orecchio, due lievi occhiaie grigie e azzurre sotto gli occhi; dai capelli blu notte, ma la maggior parte erano nascosti da un cappello simile ad un berretto, dal colore bianco e a chiazze scure sui bordi e sulle parte inferiore; con un paio di scarpe scure a punta. Aveva i capelli che si dilungavano fino sotto l'orecchio, davanti ad esso che non raggiungevano però la barba e il pizzetto, neri. Infine indossava un paio di pantaloni azzurri con macchie scure, ed una felpa gialla e nera su cui richiamava una faccia sorridente.

In love by chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora