1.

210 8 2
                                    

Un ragazzo biondo dagli occhi verdi scende dal taxi al quale mi sono avvicinata per chiedere un passaggio e si affretta a caricare le mie valigie nel bagagliaio

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Un ragazzo biondo dagli occhi verdi scende dal taxi al quale mi sono avvicinata per chiedere un passaggio e si affretta a caricare le mie valigie nel bagagliaio. Le solleva senza difficoltà mettendo in evidenza i muscoli tesi degli avambracci, lasciati scoperti dalle maniche della camicia ordinatamente ripiegate e tirate su.

I suoi capelli mossi sono raccolti in un frettoloso man bun che lascia cadere qualche riccio ribelle sulla fronte.

"Dove siamo diretti signorina?" chiede non appena ci accomodiamo all'interno della vettura.

Leggo il nome della via su un fogliettino di carta stropicciato che tengo custodito nella tasca posteriore dei pantaloni.

"Walton street, grazie"

Non vedo l'ora di giungere finalmente in quella che con il tempo imparerò a chiamare casa.

Avevo deciso di cambiare aria, scappare dall'Italia lasciandomi alle spalle amicizie forse troppo opprimenti e altri legami alquanto precari. Nulla in realtà di troppo faticoso da cui distaccarmi se non fosse stato per i miei genitori, con i quali avevo veramente un ottimo rapporto. Facevo tutto assieme a loro, erano i miei migliori confidenti e le figure da cui correvo a rifugiarmi nei momenti di debolezza. Davanti ad una tazza di tè alla cannella ascoltavano gli sfoghi e miei pensieri con tanta pazienza, senza mai commettere l'errore di emettere giudizi affrettati.
Erano e saranno rimasti sempre la mia ancora, il mio punto fisso, nonostante la decisione del trasferimento.
La California mi sembrava il posto più opportuno per ricominciare tutto dal principio.

La mano del ragazzo scivola sul cambio ed inserisce la prima marcia mentre con fare meccanico controlla la strada di fronte a se.

"Non sei di questa zona vero?" domanda facendo scivolare lo sguardo attento sullo specchietto retrovisore adornato da una moltitudine di profumatori coloratissimi che oscillano indecisi seguendo le vibrazioni della macchina e si scontrano tra di loro producendo un gradevole tintinnio.

"No, sono italiana. Si sente molto?" chiedo mordendomi il labbro inferiore e portando una mano all'altezza della bocca. Sono consapevole del fatto che il mio inglese non sia perfetto, anzi. Il voler migliorare la lingua è l'ennesimo motivo che mi ha spinta a fare questo passo.

Noto dipingersi sul suo volto un lieve sorriso che lascia intravvedere i denti perfettamente allineati.

"Abbastanza"

Mi cerca nuovamente con i suoi occhi smeraldo nello specchietto d'innanzi a lui. Alzo i miei, fino a quel momento intenti ad osservare i rapidi cambiamenti del panorama, e gli sorrido. Un raggio di luce si intrufola dal finestrino laterale e si appoggia sul suo volto illuminandolo e facendogli brillare gli occhi chiari.

WAVES                                                                  [1D]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora