Attenzione: questa fanfiction contiene tematiche delicate quali violenza sessuale e non. Contiene anche pesanti spoiler sulla terza serie di JoJo, oltre ad essere una storia boyxboy. I lettori sono avvisati
<<Riesci a vederlo? Guarda, Jojo, è proprio qui davanti, sta per toccarti il braccio>>
<<Ehi, che razza di scherzo è questo? Smettila subito. Non so come tu abbia fatto ma qui non c'è niente>>
<<A quanto pare nessuno a parte me riesce a vederlo. Lascia stare>>
<<Però sono riuscito a sentire... qualunque cosa fosse... com'è fatto?>>
<<Ha gli occhi gialli, ed è tutto verde. Sembra fatto di smeraldo>>.
<<Ora capisco di cosa parlavi, Noriaki>> pensò Jotaro, ricordando il momento in cui, anni prima, il ragazzo ancora incosciente al quale, grazie al suo Star Platinum, aveva appena rimosso il germoglio di carne dalla fronte, gli aveva parlato di quello che fu poi chiamato Hierophant Green.
Lentamente il giovane dai capelli rossi aprì gli occhi, e subito si portò una mano alla fronte, notando che le sue dita si erano macchiate del suo stesso sangue, di cui alcune gocce erano sgorgate dalla piccola ferita causatagli dalla rimozione del germoglio.
<<Jotaro?>> biascicò riconoscendo il volto di quello che un tempo era il suo unico amico.
<<Sono qui>>
<<Cos'è successo?>>
<<Eri sotto l'effetto di un germoglio di carne di Dio, e Jotaro è riuscito a rimuoverlo>> rispose Joseph, poi fece cenno ad Abdul di raggiungerlo fuori dalla stanza, lasciando soli i due ragazzi.
<<Dove sei stato per tutto questo tempo? Mi sei mancato>> chiese Jotaro, dando una pacca sulla spalla all'altro, che intanto si era messo seduto.
<<Ero in Egitto, ma non ricordo quasi niente... forse è colpa di quella cosa che avevo piantata nel cervello. Ricordo solo che vivevo in un edificio totalmente buio, insieme a molti altri possessori di stand. E c'era un uomo per cui tutti portavamo rispetto, probabilmente Dio, ma non ricordo nient'altro>>.
<<Sono felice di essere di nuovo qui con te>> aggiunse abbracciando stretto il corvino, che a sua volta lo strinse tra le braccia, sorridendo impercettibilmente.
<<Non dovresti tornare a casa? I tuoi genitori saranno felici di riabbracciarti, non credi?>> ruppe il silenzio Jotaro, dopo un po'.
Il minore si separò a malincuore dall'abbraccio dell'amico, abbandonando quell'aroma di acqua di colonia e tabacco, che stranamente lo faceva sentire a casa.
<<Hai ragione. Allora ci vediamo domani, e grazie di cuore per avermi salvato>>.
Il ragazzo tornò a casa dove, com'era prevedibile, fu accolto a braccia aperte, tra le lacrime tanto della madre quanto del padre, che subito lo tempestarono di domande riguardo agli ultimi sette anni.
<<Mi ero perso, così un uomo decise di prendersi cura di me, affidandomi a un'anziana serva, ma trattandomi come un figlio>> mentì il ragazzo, non potendo e non volendo raccontare la verità.
Sentì i genitori fare dei commenti sul comportamento del "buon samaritano" che lo aveva accolto, ma non vi diede molto peso: era infatti impegnato a cercare di ricordare qualunque cosa avrebbe potuto essere utile al signor Joestar, Jotaro e Abdul per rintracciare e sconfiggere Dio, come aveva sentito dire, durante il suo stato di semi-incoscienza, dal signor Joestar stesso.
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Emerald Star ☆ Jotakak
FanfictionFanfiction sulle bizzarre avventure di JoJo, Jotaro e Kakyoin, a differenza della storia originale, si conoscono da quando erano piccoli, poi Kakyoin viene rapito in Egitto, dove verrà segnato da una serie di eventi terribili, che lo porteranno a ce...