CAPITO 11

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Sono le 7.00 e mamma mi viene a bussare alla porta della camera.
"Sofy alzati, dobbiamo ripassare tutte le lezioni e prepararci per il discorso del tramonto" io le dissi che sarei scesa appena mi vestivo.
Presi il telefono e vidi tanti messaggi di Dylan, lessi che aveva degli impegni con la zia venuta da lontano e che oggi non ci saremmo visti tutto il giorno.
Pensai "beh mi ha anticipato" corsi giù per le scale come una scheggia e vidi che Antony aveva gia finito i suoi cereali, era con zio Ron, in salotto, a discutere di scope. Io presi una brioches in mezzo a una trentina che mamma aveva da poco sfornato, la mamma non mi diede neanche tempo di finire la colazione, che inizio subito a ripassare tutti gli incantesimi, prima lei poi io. Meno male che ho buona memoria, perchè in questo periodo non ho fatto molto allenamento (Dylan occupa tanto tempo).
Il tempo volò in un attimo che era gia ora di pranzo, in casa c'era tanta confusione chi parlava di aumentare le protezioni in casa, chi in un angolo della cucina dava sfogo a pozioni antiche e chi come me gli toccava riordinare la cucina, ma stavolta con un pizzico di aiuto magico.
La mamma riprese, adesso con lo studio di difesa quando un altro bagliore rosso scompigliò la pausa caffè e una voce surreale disse che alle 20.15 ci dovevamo trovare nel bosco ai confini della città solo la mamma e l' ultimo genito della stirpe e si volatilizzò come era apparsa.
La mamma controllò l'ora e disse che mancava ancora un'po all'appuntamento e che avremmo potuto ripassare.
Alla mamma chiesi perchè erano gli ultimi della stirpe a doversi presentare non magari zia Meme, la sorella maggiore di mamma con il cugino Peter, visto che di solito sono i primogeniti (almeno i reali fanno così).
Lei mi spiegò che con la magia è diverso, perchè l'ultimo figlio di una famiglia è come se acquisisse tutti i poteri della famiglia stessa, quindi la mamma aveva preso tutta la forza della sua famiglia come ultima figlia e io ero proprio l'ultima figlia dell'ultima stirpe a meno che non facevo figli, proprio come ha fatto Monika che era l' ultima figlia e non ha avuto figli però quando è cosi per poter portare avanti la dinastia si prende l'ultimo figlio delle sorelle o fratelli, ma il potere non è forte come quello del vero erede.
Quindi cercando di capire io sarei la più potente della mia intera famiglia e i nipoti di Monica non saranno mai potenti come me. Forte.
Tra spiegazioni e riflessioni erano ormai le 19.40 e visto che il bosco non è proprio dietro l'angolo e mamma non voleva usare inutilmente la magia, prendemmo la macchina e ci avviammo per la nostra destinazione.
Quando siamo arrivate il sole all'orizzonte stava calando.
Appena scese dalla macchina la mamma mi disse di far apparire un' po si luci intorno a noi tanto che lei faceva il proteggimis tutto intorno a noi per non avere problemi in caso arrivasse qualche umano per le passeggiate serali.
Alle 20.10 proprio di fronte al sole apparirono due figure in lontananza, iniziò a salirmi l'ansia e tanti pensieri mi scoppiarono in testa sia di curiosità, per capire se era una persona normale o una strega con tanto di porro sul naso, ma ad un certo punto le due figure si fermarono e una dopo pochi secondi riprese il cammino lasciando indietro l'altra figura, come un'ombra.
La mamma mi disse di stare ferma dov' ero mentre lei avrebbe raggiunto Monika e finchè non mi avrebbe chiamato lei dovevo solo continuare a ripetere mentalmente l'incantesimo di protezione, per tenermi protetta in caso di imprevisti.
Dopo circa una mezz'ora che io continuavo a "proteggermi" la mamma mi mandò una luce azzurra per invitarmi a raggiungerla, cosi dall'altra parte dalla mano di Monika apparve una luce rossa che faceva la stessa identica cosa verso quella figura sulla collina.
A passo lento e con la mente piena di un ripasso d'incantesimi, mi avvicinai a mia madre e così la stessa cosa fece quella figura che piano, piano vidi come un ragazzo.
Arrivata lì, vidi che quel ragazzo che stava arrivando non era un semplice ragazzo, nemmeno uno strano essere incrociato tra streghe e centauri, ma un bel ragazzo, anzi un bellissimo ragazzo, anzi era proprio il mio ragazzo.
"Dylan che diavolo ci fai qui?"
La signora accanto a lui, bella e distinta disse: "Voi due vi conoscete? Ma come?" .
E noi ad unisono "È la mia ragazza!, È il mio ragazzo!".
Da Monika partì una forte risata, di quelle di gioia, non quelle da strega nera, e così fece mia madre.
Io non capii.
Quella mezz'ora che aveva passato a discutere con Monika, non era per una disputa di eredità, ma bensì Monika si era stufata di combattere per cercare di capire chi avrebbe avuto il potere infinito dei Salem, voleva solo dire a mia madre che non avendo avuto figli e che Dylan era l'ultimo discendende con dei poteri potenti, ma non come i miei, doveva scegliere se continuare a dar battaglia a questa storia o lasciare tutto da parte e cedere il pieno della magia all'erede di mamma, cioè a me.
Ecco perchè la risata, perchè loro hanno discusso tanto non sapendo che noi avremmo subito chiarito tutto.
Infatti Monika voleva che Dylan collaborasse con me in modo pacifico alla vera ricerca della dinastia perduta dei Salem e che se a lui andava bene, Monika avrebbe ceduto il comando a me.
Beh potete capire che a tutti farebbe gola avere poteri smisurati e comandare su milioni di creature magiche nel mondo, ma scoprire che avrei dovuto farlo con il ragazzo che amo, tutto era più facile.
Dopo aver parlato tutti insieme e averci dato degli indizi sulle nostre origini ci siamo dati appuntamento all'indomani per iniziare le indagini.
Mamma disse :" Monika, Dylan da noi alle 15.00"
Mamma e Monika si salutarono con una stretta di mano amichevole, mentre io e Dylan ci siamo abbracciati e lui nelle orecchie mi sussurrò : "Ho sempre pensato che eri speciale, questa ne è la prova. E ti amo."
Rimasi li impalata, tutta paonazza a sentire nella mia testa una vocina che diceva di dire anch'io, ma non uscì niente, ero bloccata come mesi fà quando passavo insieme a lui le giornate senza spiccicare una parola.
Lui sorrise e mi salutò baciandomi la mano e si diresse dalla parte opposta alla nostra con sua zia.
Io arrivata alla macchina non dissi niente e restai per tutto il tragitto come ammutolita.
Arrivate a casa, mamma aggiornò tutti di quello che era successo e con un poco di vociferi eravamo pronti per andare a letto, anche perchè la fame mi era passata e con la testa frastornata crollai sul letto e inizai a vedere luci blu e luci rosse che si univano formando dei cuori viola con scritto ti amo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 26, 2018 ⏰

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