Matrimonio

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Vergogna, ecco cosa provava.
Il giovane guerriero non era riuscito nemmeno a rispondere al saggio Kaiōshin. Aveva solo abbassato la testa, rammaricandosi del risultato che aveva raggiunto con la sua sconfitta.
Era l'ultimo rimasto in campo e su di lui tutti avevano riposto le speranze per la salvezza del loro Universo e dei loro cari. Già... i loro amici e le loro famiglie, come la sua.
D'istinto si portò una mano sul petto, alla ricerca del ciondolo che indossava quotidianamente. Si sorprese di non trovarlo al suo solito posto: con molta probabilità era andato distrutto durante il suo ultimo combattimento.
«Dannazione...» disse in pensiero, «... dannazione!»
Quel prezioso ricordo, raffigurante sua moglie e suo figlio... non esisteva più. Come, a breve, non lo sarebbero stati il loro intero pianeta e le loro vite.


«Prometto di esserti fedele sempre...»


All'improvviso si ricordò di quel momento, quello del suo matrimonio. Lo stesso durante il quale aveva guardato negli occhi colei che era appena diventata sua moglie e le aveva promesso di restarle accanto, qualunque cosa sarebbe accaduta.
Il fatto di aver appena infranto quella promessa gli stava rodendo l'anima.


«Perdonami... Quel giorno ho promesso di restarti accanto fino alla fine, e speravo di morire insieme a te, stringendoti le mani come ho fatto allora.
Mi dispiace...»




Il loro bambino scoppiò a piangere.
La donna dai capelli ricci lo prese in braccio, e nel tentativo di calmarlo, iniziò a cullarlo. «Su, non piangere...» disse, avvicinandosi alla finestra e alzando lo sguardo verso il cielo.
Su quel pianeta era ormai giunta la sera: la volta celeste brillava di una miriade di stelle, ma lei sembrò non essere entusiasta di quel meraviglioso spettacolo. Ripensò a suo marito, al momento in cui si erano salutati... e, in quell'attimo, pregò che non sarebbe stato l'ultimo, che presto sarebbe tornato a casa vincitore, così da riabbracciare lei e suo figlio.
Ma il tempo sembrava essersi fermato... e di suo marito, ancora nessuna notizia.
Ad un tratto la giovane ebbe un tuffo al cuore. Istintivamente si portò una mano al centro del petto, dove indossava il suo ciondolo: lo prese in mano e lo aprì, rivelando una fotografia di famiglia.
Diventò triste nell'osservarla.


«Nella gioia e nel dolore...»


Anche lei si ricordò del loro matrimonio, e del momento in cui si erano scambiati quella promessa.
E, in quel momento, il suo sguardo venne attirato da alcune forti scie luminose che sembravano provenire dal cielo e avvolgere, come delle spire, il paesaggio circostante.


Solo allora in una manciata di secondi la ragazza capì cosa stava per accadere. In lacrime strinse a sé il suo bambino, pensando al peggio.
«... Perdonami! Avrei voluto riabbracciarti prima della nostra fine... Non è giusto, non possiamo infrangere la promessa che ci siamo scambiati quel giorno!»


E, in un attimo, il nulla.

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