Minseo non ti azzardare a fare i test. Non ti lascerò entrare a far parte di quel corpo."
"Ma...Jin opp-"
"Ti ho detto di no." Jin chiuse il giornale che stava leggendo, aggiustandosi gli occhiali con la sottile montatura dorata sul naso. Il cosiddetto giornale non era un quotidiano, bensì un' insulsa rivista di moda, ma per lui, da assiduo lettore qual'era toccare nuovamente quelle pagine patinate era già un traguardo. Leggere un quotidiano però era troppo. Gli ricordava il momento più brutto della sua vita. Quel momento che aveva cercato in tutti i modi di cancellare dalla sua memoria. Senza successo.
"Vai in camera. Ti chiamo per cena."
La vista gli si annebbiò mentre osservava la sorella girarsi sbuffando. Vide che stava scuotendo i lunghi capelli castani e che lo guardava con "Lo sguardo". Poi più nulla. Il mondo era diventato acquoso e triste, più triste di come lo ricordava. Chiuse gli occhi mentre affioravano i ricordi.
Lui e Nam al luna park mentre gli stringeva il braccio sulle montagne russe, urlando per il terrore. Jin, infatti, non era mai stato una persona coraggiosa.
Lui e Nam sulle rive del lago di Iilsan, mentre passeggiavano mano nella mano, ridendo dei ragazzini che si atteggiavano da fighetti con i pantaloni a vita bassa e il cappellino alla rovescia.
Nam sulla porta del suo appartamento con uno splendido Bouquet di rose bianche, perché "sono pure come te Jinnie", che poi aveva lasciato cadere dolorante, per essersi punto con le spine, perché ovviamente aveva dovuto comperare le uniche non ancora tagliate.
Nam che lo "aiutava" a cucinare, tagliando le cipolle al contrario, rovesciando il sugo e sporcandosi di impasto. Quella volta che aveva dato fuoco alla pentola era stata memorabile, ma fortunatamente essendo un vigile del fuoco, Nam aveva risolto tutto in trenta secondi. Ci avevano rimesso la cena, ma erano felici di stare insieme. E poi, non dimentichiamoci di Minseo, che essendo sempre fra le palle, per una volta era arrivata al momento giusto con il cibo d'asporto perfetto per l'occasione: il pollo fritto.
Nam in ginocchio con una scatolina in mano, mentre gli chiedeva di essere il suo fidanzato, dopo esser quasi scoppiato a piangere per non riuscire più a trovarla.
Lui che guidava a bordo della propria Jeep nera con Nam ubriaco marcio, stravaccato sul sedile in pelle accanto al suo, dopo la loro prima litigata.
Il loro primo bacio...
Tutto prese a vorticare nella mente del moro. Come la pellicola di un vecchio film, quando passa davanti agli occhi del protagonista in fin di vita, e lui le guarda impotente, triste e rassegnato.
O come quando dando un'occhiata al di fuori della finestra vedi le foglie che turbinano con il vento autunnale, e tu sei lì avvolto dai colori, mentre ti sfreghi le mani nel giaccone con il pelo e affondi il naso nella sciarpa di lana. Quando vorresti afferrare quei pezzettini di stoffa verde e rossa per ammirarne i colori, ma l'unica cosa che riesci a fare è ricevere le foglie in faccia e andare in giro con i capelli scompigliati e con il naso rosso e freddo.
O quando scopri che l'amore della tua vita, quella persona che non avresti mai voluto lasciare, se n'è andato. Per sempre. E tu, non puoi fare nulla per riportarlo indietro. Perché ormai è in cielo e puoi solo crogiolarti nel ricordo di quanto eravate felici insieme.
Una melodia lontana risuonò in quel piccolo salotto avvolto nel buio.
"Mi manchi.
E ora che l'ho detto mi manchi ancora di più.
Mi manchi.
Persino quando guardo le tue foto
Mi manchi
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|Just like fire| Taejin
Fanfiction"Perché lo hai fatto? Ho rischiato di morire di paura per colpa tua..." "Oppa, io volevo solo aiutare le persone...mi hai sempre detto che il meglio di noi lo dobiamo dare agli altri e io l'ho fatto." "Min, capisco il tuo punto di vista, ma cerca di...