Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov.
Quest'oggi sono andato a ritirare il copione del mio nuovo film, del quale presto inizierò le riprese qui a Los Angeles. Sono davvero contento di dover girare qui e soprattutto per poco tempo, così non dovrò allontanarmi troppo da Dakota e potrò vedere le bambine più spesso, dovendo promuovere soltanto un ultimo film: 'Robin Hood'. Mi sistemo in macchina e appoggio il copione sul sedile del passeggero, poi decido di mandare un messaggio a Dakota, chiedendole dov'è e se va tutto bene. Sono sempre così preoccupato per lei. Anche se cerco di non farglielo notare, anche io ho paura che questo sogno meraviglioso ci venga strappato all'improvviso. E in quel caso non avremmo il controllo di fare nulla. Questo mi spaventa tantissimo, ma voglio essere positivo.. sono felice, non lo sono mai stato così tanto e non permetterò a nessuno di rovinarci questo momento. A nessuno. Mi risponde dopo qualche secondo che va tutto bene e che è da sua madre, Melanie, quindi le rispondo che la sto raggiungendo lì. Metto in moto e mi infilo nel traffico di Los Angeles. Ho davvero un bel rapporto con Melanie, è una persona stupenda... dal primo momento è sempre stata molto gentile e disponibile, chiedendomi da subito di chiamarla 'Mel'. Non la considero come una suocera, nel senso negativo del termine... è come se fosse un'amica, ma al tempo stesso è una figura materna di grande riferimento. E nemmeno lei mi tratta semplicemente come suo genero, ma come se fossi un figlio. E ho sempre apprezzato questa cosa. Dopo circa mezz'ora sono arrivato a casa di Melanie, parcheggio e scendo dalla macchina. Percorro il vialetto e vedo Zeppelin che gioca in giardino, poi busso alla porta principale e, dopo qualche secondo, è proprio Melanie ad aprirmi, con un sorriso smagliante.
"Ciao, Jamie! Entra pure..." Dice, sorridendo. Entro in casa e lei mi bacia le guance, affettuosa come sempre. "Come va?" Mi chiede, chiudendo la porta. Con la coda nell'occhio noto che Dakota non è in salotto e non la sento parlare da nessuna parte.
"Uhm.. bene, grazie." Mi guardo intorno, non riuscendo a capire dov'è Dakota. "Dov'è Dakota?"
"Ah, Dakota è in bagno... credo che stia cominciando ad avere le nausee." Mi informa, incrociando le braccia. "Non ha voluto che l'aiutassi, mi ha praticamente cacciata dal bagno." Aggiunge. "Vieni in cucina, preparo un thè anche per te." Mi dice, io annuisco e la seguo in cucina. Adesso anche Dakota ha la nausea. Certo, era strano che Dakota non avvertisse nessun sintomo della gravidanza, ma da una parte speravo che continuasse ad essere così.. in modo da non vederla stare male. Melanie va ai fornelli a prepararmi un thè, quindi io mi siedo al tavolo della cucina, cercando di calmare la mia fottuta gamba che continua ad agitarsi. Dannazione. "Jamie, non preoccuparti.. lo sai che è normale."
"Lo so, ma...." Mi passo una mano tra i capelli. No, non ce la faccio. È normale che stia soffrendo, fa parte del pacchetto.. ma io non lo sopporto. E ho giurato di stare accanto a lei in ogni momento, in salute ed in malattia. "Scusami.." Mormoro, uscendo dalla cucina. Salgo le scale in fretta e mi precipito in bagno. La porta è chiusa.. ovviamente. "Dakota?" La chiamo, bussando alla porta. "Posso entrare?"
"No, non c'è niente da vedere..." Risponde.
"Non voglio vedere nulla, voglio solo aiutarti." Ribatto. "Posso entrare?" Chiedo di nuovo. Lei non risponde. "Avanti, voglio solo aiutarti." Aggiungo.
"Dannazione..." La sento borbottare, poi sento la chiave della porta che viene girata e finalmente posso entrare. Quando apro la porta, la vedo mentre si siede sul coperchio del water, sfinita e con una mano sullo stomaco. "Non è un bello spettacolo."
"Andrei a Broadway se volessi vedere un bello spettacolo." Le faccio notare, accennando un sorriso. Lei alza gli occhi al cielo e cerca di non ridacchiare. Vado verso di lei e mi inginocchio di fronte alle sue gambe. "Allora... Come ti senti?" Le chiedo.
"Male. Credo di aver vomitato l'anima." Risponde.
"Naaah. È normale." Mormoro, prendendole una mano. "D'ora in poi credo che dovrò cambiare profumo e sostituire tutto ciò che un odore molto forte, tutte queste cose ti daranno fastidio..." Dico.
"Alla grande.." Alza gli occhi al cielo. "Davvero, vai... non c'è niente da vedere. Ho bisogno solo di qualche minuto prima di... beh, non lo so, riprendermi o ricominciare da capo." Borbotta, gesticolando.
"No, rimango qui." Le bacio una mano. "In salute ed in malattia, ricordi?" Chiedo, sorridendo. Finalmente sorride anche lei e mi passa una mano tra i capelli. Ha lo sguardo stanco e assonnato. Povero amore mio. "Rimango qui.." Aggiungo.
"Solo perché sai che è tutta colpa tua." Mi dice, facendomi scoppiare a ridere. Inizia a ridacchiare anche lei in quel modo meraviglioso. "Non saremo nel bagno di mia madre, con te inginocchiato sul pavimento ed io con un alito di merda se tu non avessi infilato il tuo...." La interrompo, ridacchiando.
"Okay! Basta, basta!" La fermo. "Credevo che il concepimento di un figlio fosse un episodio più romantico di quello che hai descritto." Aggiungo.
"Credimi, il romanticismo svanisce quando ti ritrovi china sulla tazza del water a vomitare anche l'anima. E non mi consola il fatto che questo è solo l'inizio di un calvario." Mi dice, alzando gli occhi al cielo.
"Okay. Ti lascio passare tutto ciò solo perché stai male e probabilmente non ti rendi conto di cosa dici." Mormoro, baciandole di nuovo una mano.
"Già. Hai ragione." Accenna un sorriso. "In questo momento vedo tutto nero... come puoi immaginare. Ma la verità è che sono pronta ad affrontare questo ed altro pur di costruire questa famiglia con te."
"Lo so." Le dico. "Ecco perché rimango con te finché non ti senti meglio. E non esiste nemmeno la possibilità di mandarmi via.. perché voglio stare qui con te nel bene e del male, perché ti amo." Mormoro.
"Sono così fortunata ad averti..." Mormora. "Davvero, non so come farei senza di te. Sei così meraviglioso, comprensivo e premuroso. Sono orgogliosa di aspettare un bambino da te." Mi dice.
"E io sono felice che tu sia sua madre." Replico, con le lacrime agli occhi. "Ho fatto la scelta migliore del mondo prendendo parte a quel provino quel giorno."
E non me ne pentirò mai.
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Buongiorno a tutti! 👏🏻
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Damie • The love affair III
Fanfiction▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Terza parte di 'The lov...