CAPITOLO 13

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La scelta di tornare , anche se per un breve periodo, a Sparta, fu la più difficile mai presa da Pathos. Li aveva passato i giorni più belli ma anche i più brutti di tutta la sua vita.

In quel poco tempo si era inspiegabilmente innamorato di due re, si era fatto un nemico di nome Metis ed è stato umiliato parecchie volte. Okay non è mai stato trattato come un vero e proprio schiavo, ma non gli piaceva l' atteggiamento di quel energumeno di Metis.

Varcata la soglia della città di Sparta si domandava come in quattro anni fosse ancora tutto uguale. Atene in confronto era cambiata molto, lo sa perché spesso dava un'occhiata. Sullo Olimpo non era libero come pensano tutti, Zeus gli dava dei limiti su quello che poteva fare e non. La verità era che Zeus era invidioso, Pathos era il più piccolo, il più forte e non gli serviva che gli umani credessero in lui per avere i poteri.

Tutta la città acclama i due grandi e il loro esercito. Una possente figura lo prese da un polso tirandolo all'indietro. Lo portò al petto tappando la sua bocca.

"Chi non muore ai rivede feccia" Metis aveva sussurrato all'orecchio del giovane. Inutile dire il senso di vendetta che si creò nel giovane. Ma doveva stare buono,non avrebbe scoperto le sue carte davanti a lui. Solo i due re avevano visto durante la battaglia le sue capacità.

"Ti do un consiglio, non urlare troppo quando sarò dentro di te."continuò il guerriero. Pathos era spaventato, non poteva urlare la mano del idiota era ancora sulla sua bocca.

Metis portò il giovane Dio a casa sua, una baracca monolocale puzzolente in legno. Trattiene a fatica il suo istinto di distruggere tutto con la propria magia. Se lo facesse Zeus potrebbe arrabbiarsi parecchio, e li sarà punito come non mai.

Non gli pace la piega che sta prendendo questa storia spera davvero che i due re lo salvino.

Viene sbattuto su un materasso di paglia, quando cerca di rialzarsi Metis , nudo , si mette a cavalcioni sopra di lui, a quel punto grida, grida i nomi delle due persone che ama, sperando in un miracolo, sperando che riescano a sentirlo.

Viene privato dei suoi vestiti, non può subire e basta ne va del suo onore , in un modo inspiegabile riesce a liberare una gamba e colpire con un calcio Metis, colpito proprio nel suo prezioso punto. Si avvicina alla porta la apre e in lontananza vede i due re, prima che riesca a mettere un piede fuori viene afferrato per il collo dal guerriero.

Lotos e Carin nel vedere quella scena si adirano, come si permette
Metis di toccare il loro Pathos?
Entrano distruggendo la porta , prendono Metis nello stesso modo in cui lui aveva preso il giovane Dio prima. Stanno per ucciderlo quando

"Lasciatelo" ordina Pathos, i due re eseguono, il ragazzo si avvicina prendendo il guerriero per la gola.

"Ubbidirai a me fino alla fine della tua vita. Creo questo patto infrangilo e il tuo corpo verrà distrutto da una magia così potente da far tremare la terra."sussurra al suo orecchio come prima ha fatto con lui.

Esce da quella casa vestito con i due re al seguito, Pathos è così felice di essere salvo e con i suoi re che non resiste e gli stampa un bacio in bocca ad entrambi.


Autrice

Grazie   JollySita.  Per i tupi splendidi e molto utili consigli.

the Pathos' power Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora