Capitolo VI

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L'intera settimana era trascorsa velocemente, tra università, il lavoro e la danza.
Era uscita più volte, insieme a Ludovica e Liam. In poco tempo avevano legato entrambi molto e si trovavano bene insieme.
Liam era un ragazzo simpatico e alla mano, forse anche un po' timido, ma gli piaceva per questo. Inoltre non ha potuto non notare l'interesse che sembrava avere nei confronti della sua migliore amica.
Spera tanto che quei due la smettano di fare gli idioti e che si diano una mossa a dichiararsi. Sarebbero una coppia bellissima. Inoltre le è impossibile negare che Liam sia davvero un bellissimo ragazzo.
Per quanto riguarda lei ed Elijah, non hanno potuto vedersi questa settimana e per via di tutti i loro vari impegni si sono sentiti anche poco al telefono. Devono assolutamente parlare di questo problema. La loro, ormai sembra quasi una relazione a distanza.
La mattinata oggi la ha libera, per cui per impiegare il tempo andrà a farsi una corsetta e poi sistemerà un po' la casa, non ne ha avuto tempo sino ora. Non che gli piaccia pulire o mettere apposto, ma qualcuno deve pure farlo. Klaus è uscito presto questa mattina, doveva lavorare a un caso importante che non aveva potuto rifiutare. Cosi si veste in fretta ed esce subito, senza fare colazione. Non ne ha voglia, la farà una volta tornata a casa. Come di routine fa il suo solito giro. Esattamente sei chilometri di corsa, senza mai fermarsi se non per bere. Deve tenersi in forma se vuole dare il massimo alla prima dello spettacolo. Non manca tanto, solo dieci fottutissimi giorni. Non è mai stata una tipa ansiosa o robe simili, ma cazzo!
Questa sarà la prima e l'ultima volta che si esibirà con il ruolo da protagonista e non può permettersi di fare un minimo errore. Quest'anno metteranno in scena il lago dei cigni. Natascha, la sua insegnate la ucciderebbe se solo sbagliasse qualche passo, ma soprattutto lei non se lo perdonerebbe.
Quando torna a casa le gambe un po' le tremano e si sente stanca. Forse non è stata una buona idea saltare la colazione prima della corsa. Si concede qualche secondo per riprendersi, facendo dei respiri profondi e chiudendo gli occhi, prima di dirigersi in cucina per raccattare qualcosa dalla credenza.
Cazzo devono proprio andare a fare la spesa, questa casa è vuota. Afferra la busta di biscotti al cioccolato, i suoi preferiti e comincia a sgranocchiarli mentre aspetta, impaziente che il caffè esca. Il rumore della macchinetta quando il liquido caldo è fatto è quasi il suo suono preferito. È drogata di questa bevanda e non è normale. Se ne versa una dose consistente nella tazza e poi va in salone per buttarsi sul divano e guardare due secondi la tv, giusto il tempo di finire il suo spuntino.
Si era ripromessa di pulire la casa, ma non ne ha voglia, è stanca. Poi la pulisce sempre lei, non è giusto. Questa volta lo farà Klaus nel suo giorno libero. Così per passare il tempo, decide di studiare. Oggi pomeriggio ha lezione e non vuole farsi trovare impreparata. Dopo due orette di studio decide che per oggi può anche bastare così. Contenta di aver fatto qualcosa di buono saltella nella sua stanza per prepararsi per le lezioni. Apre l'armadio e spulcia tra i vari vestiti. C'è un casino lì dentro. Ha talmente tanti abiti che non sa più dove metterli, e ogni volta trovare qualcosa da mettere risulta un impresa impossibile. Dovrebbe sistemare anche qui.
Che palle!
Alla fine trova quello che stava cercando. Jeans grigi aderenti a vita alta e maglietta corta a mezze maniche color giallo senape. Si veste velocemente e poi riscende per prepararsi il pranzo. Mangerà un po' di pasta al pomodoro. Non è tanto impegnativa. Mette a scongelare il sugo e a bollire l'acqua e intanto controlla i messaggi sul telefono. Ci sono sms sul gruppo che ha con Ludovica e Liam. Si stanno organizzando per uscire dopo le lezioni e andare a prendersi un caffè, giusto per stare un po' insieme, e vogliono sapere se lei ci sarà.
È quasi tentata di dire che ha degli impegni dopo, in modo che quei due possano uscire finalmente da soli insieme, ma sa che la sua amica ora non accetterebbe mai di uscire da sola con lui. Quindi risponde confermando la sua presenza.
Quando l'acqua bolle butta la pasta e attende il tempo necessario. Lo stomaco le brontola e ha davvero fame. Conta i minuti che la separano dal suo pasto, battendo il piede per terra e quando il timer suona, avvisandola che la pasta è pronta, sorride contenta affrettandosi a scolare il tutto. Si siede al tavolo con il suo bel piatto ed è quasi infastidita, quando si porta la prima forchettata in bocca, dal silenzio che invade la casa. È cosi stanca di mangiare sempre da sola nel silenzio più totale. Nemmeno la televisione sintonizzata sul telegiornale riesce a farla sentire in compagnia. È stufa anche di continuare a mangiare con questo stato d'animo. Perciò si alza per mettere la pasta avanzata in frigo e poi decide semplicemente di uscire, anche se manca un ora all'inizio delle lezioni. Decide che si farà una bella camminata semplicemente per sentire il caos della città intorno al lei, per cercare di scacciare il vuoto che il silenzio di quella casa le ha lasciato.
Arriva all'università con venti minuti di ritardo, ma si sente decisamente meglio. Più serena. Entra in aula cercando di fare il meno rumore possibile e di non farsi vedere dalla professoressa. Individua la sua migliore amica in una delle ultime file e sorridendo gli si avvicina prendendo posto accanto a lei, scusandosi con i vari studenti che si alzano per farla passare. Ludovica smette di prendere appunti, e si gira verso di lei regalandole un sorriso.
"Come mai hai fatto tardi? Pensavo non venissi più" sussurra.
Elena alza le spalle prima di bisbigliare a sua volta.
"Ho fatto una camminata".
Prende dalla borsa il libro di psicologia e lo apre alla giusta pagina.
"Potevi dirmelo. Ti sarei venuta a prendere" le fa sapere Ludovica.
È sempre stata disponibile nei suoi confronti. Non le ha mai fatto pesare il fatto che non avesse una macchina e che toccasse sempre a lei andarla a prendere. Non sa davvero come sdebitarsi con l'amica o che cosa abbia fatto di bello per meritarsi una persona come Ludovica nella sua vita. Sempre solare, sempre sorridente e con quell'energia capace di travolgere tutti. Lei non è così, e forse non lo sarà mai.
È tutto l'opposto. Una persona che riflette mille volte prima di fare una cosa, una persona testarda, a volte permalosa, una persona che non si fida facilmente, fredda a primo impatto. Può sembrare persino snob. Ma non lo è affatto, anzi è tutto il contrario. Purtroppo una serie di eventi, la vita l'ha portata ad essere così.
Per il resto dell'ora non presta molta attenzione alle parole della professoressa, troppo impegnata a pensare alla sua vita, anche se la psicologia l'ha sempre affascinata. Oggi non sa proprio che le prende, forse è una giornata no. Una delle tante.
"Sei sicura di sentirti bene?" le chiede l'amica una volta terminate le lezioni.
Si trovano nel lungo corridoio dell'università dirette all'uscita, dove le aspetta Liam. Elena stringe al petto il libro dell'ultima lezione e quando l'amica la colpisce al braccio sembra riprendersi e prestarle la giusta attenzione. Così scuotendo impercettibilmente la testa e portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, cerca di fare mente locale e di ricordare in fretta la domanda che la sua migliore amica le ha posto nemmeno un minuto fa. Non vuole che gli faccia domande, perché davvero non saprebbe che risponderle. Non lo sa nemmeno lei che ha oggi. Infondo capitata a tutti di sentirsi giù di morale o di non sapere come sentirsi ogni tanto no?
A volte non ci sono spiegazioni, non ci sono fatti che possano spiegare questa situazione. Ma una cosa la sa.
È partito tutto dal silenzio di quella casa. E non sa davvero come ricominciare a sentire qualcosa, perché al momento non sente niente. Si sente solo vuota come quella casa. E l'unico rumore che sente sono i pensieri nella sua testa.
In questo caso solo una cosa l'aiuta. Ha bisogno di correre, ne sente proprio la necessità. Ma non può, ha altri impegni.
Forse dopo.
Pensa.
"Si sto benissimo" le risponde in fine, cercando di usare un tono credibile, evitando il suo sguardo, con la scusa di rimettere il libro in borsa.
"Tu piuttosto sei pronta?" Chiede subito dopo per cambiare discorso, per spostare l'attenzione sull'amica.
E Ludovica sa che c'è qualcosa che non va ma sa anche che quando Elena si comporta così è perché non vuole parlarne. Per cui decide di lasciar perdere e di rispondere alla sua domanda.
"Si perché non dovrei?" Le risponde ostentando una sicurezza che in realtà non ha.
Perché cazzo davvero non è pronta ad uscire per l'ennesima volta con Liam. Ancora non ci crede. Quando frequentavano lo stesso liceo non si erano mai parlati mentre ora passano un sacco di tempo insieme.
"Ma smettila che te la stai facendo sotto" la prende in giro Elena ridacchiano, guadagnandosi una sua occhiataccia.
Così tra battute e frecciatine arrivano al cancello principiale individuando già da subito il loro amico girato di spalle, fermo poco dopo l'uscita dell'università.
Liam con indosso un maglioncino nero e dei jeans chiari sta fumando una sigaretta mente conversa con un'altra persona che al momento non riescono a vedere. Il suo interlocutore è coperto dal corpo del castano. Quando si avvicinano all'amico però, per poco ad Elena non viene un infarto.
Non può credere ai suoi occhi.
Anzi non vuole crederci.
Zayn Malik è proprio difronte a lei e appena la nota, smette di dire qualsiasi cosa stesse dicendo a Liam e gli sorride furbo. Ed Elena spera davvero che nessuno dei suoi amici si sia accorto di ciò. Ma evidentemente Liam si è accorto dal gesto del moro, di qualcosa alle sue spalle e quando si gira per vedere l'oggetto dell'attenzione del migliore amico, spalanca gli occhi perché non si era accorto che fossero già uscite. Spera solo che non abbiano sentito il loro discorso o sarebbe davvero imbarazzante. Soprattutto la parte dove Zayn lo invita a chiedere un appuntamento alla sua cotta secolare, Ludovica.
"Oh siete arrivate" dice leggermente imbarazzato grattandosi il retro della testa. Gesto che fa sempre quando si sente a disagio.
"È ...è da tanto che siete qui?" continua maledicendosi per aver balbettato all'inizio, cosa che ha fatto ridere il suo migliore amico.
"Oh no siamo appena arrivate" lo rassicura Elena, cercando di non guardare il moro, regalandogli un sorriso.
Risposta che lo porta a sospirare internamente di sollievo.
"Bene" risponde il castano sporgendosi subito per salutarla baciandola sulle guance.
Poi saluta Ludovica stringendola in un tenero abbraccio che fa sorride Elena.
"Non mi presenti alle tue amiche Liam?" è la voce strafottente del moro a interromperli.
Il castano si allontana da Ludovica e ritorna vicino al suo migliore amico, sorridendo alle due ragazze.
"Scusa che sbadato" dice ridacchiando rivolto all'amico, tornando subito dopo a concentrare la sua attenzione su di loro.
"Lui è Zayn. Il mio migliore amico" lo presenta Liam sorridendo ampiamente.
Si vede che tiene al moro. Ma evidentemente non sa che lui ed Elena già si conoscono, purtroppo. E lei si domanda a questo punto se sappia in che giri si trova il suo migliore amico. Ma crede di no altrimenti farebbe qualcosa per aiutarlo. Non che a lei interessi di Malik sia ovvio.
"E loro sono Ludovica..." continua indicando la diretta interessata che allunga la mano per stringere quella di Zayn.
"....E Elena" conclude indicandola.
Così è costretta a spostare lo sguardo sulla figura del moro, che la sta guardando e le sta sorridendo in quel modo che la irrita tanto. È vestito tutto di nero se non fosse per la maglietta bianca semplice che smorza tutto quel colore scuro. I capelli sono tirati su in un ciuffo ed Elena si ferma un po' troppo a fissare i suoi occhi. Sotto la tiepida luce pomeridiana di Londra, sembrano ancora più chiari, ancora più belli. Non si è mai soffermata così tanto a guardarlo e non capisce perché debba farlo proprio ora. Ma davvero non ce la fa a distogliere lo sguardo da quegli occhi che sembrano essere capaci di rapirla. Occhi che sono incorniciati, lo nota solo ora, alla luce del giorno, da delle ciglia lunghissime. Non ha mai visto un uomo con delle ciglia simili. Ne è semplicemente affascinata. Cosa che sembra infastidirla a tal punto da riportarla alla realtà, giusto in tempo per vedere la figura del diretto interessato avvicinarsi. Trattiene il fiato e si prepara ad allungare una mano per presentarsi ufficialmente. Non vuole che gli altri due si accorgano che hanno già avuto il piacere o, in questo caso, il dispiacere di conoscersi già. Ma Zayn non sembra avere le stesse intenzioni.
"Ciao Angelo" la saluta infatti con quel nomignolo che le da tanto fastidio.
Ma non quanto il gesto che fa subito dopo. Le poggia una mano sulla spalla e strafottente le lascia un bacio sulla guancia, come se fossero amici, indugiandoci un po' troppo per i suoi gusti. Cosa che la fa andare su tutte le furie, perciò lo spintona leggermente sussurrando arrabbiata:
"Ma che cazzo fai" per non farsi sentire dai suoi amici.
Non capisce proprio questo suo comportamento. Non glie è mai importato nulla di lei, non si sono mai parlati, nemmeno quando andavano al liceo. Ed ora non capisce questa sua improvvisa voglia di conoscerla.
Lui in risposta le sorride solo soddisfatto per la reazione che ha suscitato. Adora farla innervosire e cerca sempre di fare in modo che succeda. Stamattina quando Liam lo ha messo al corrente dei suoi piani per il pomeriggio ha fatto in modo che il suo migliore amico lo invitasse, perché andiamo, non poteva mica autoinvitarsi o Liam si sarebbe insospettito e lui non poteva proprio dirgli che doveva cercare di conoscere e di diventare a tutti i costi amico di Elena. Per cui aveva fatto leva sul suo senso di colpa dicendogli che oggi aveva il giorno libero e avrebbe voluto passarlo con lui visto che non si divertivano insieme da tanto tempo. Ed il suo migliore amico aveva ceduto chiedendogli di unirsi a loro.
"Ma voi due vi conoscete?" domanda confuso Liam. Davvero non riesce a capire come sia possibile o perché Zayn non gliene abbia parlato. Gli aveva solo detto che lavorava nel locale che lui frequentava la sera.
"No" si affetta a rispondere Elena, contemporaneamente al moro che invece risponde in maniera affermativa.
Risposte che ovviamente lasciano i loro amici ancora più interdetti.
"È si o no?" insiste Ludovica.
Vuole capirci qualcosa, e anche lei come Liam non capisce perché la sua migliore amica gli abbia omesso un dettaglio così importante. La diretta interessata sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
"Si. Ci conosciamo" ammette in fine guardano il sorriso vittorioso del moro.
"Se così possiamo dire" aggiunge.
"Lavora nel locale che frequento abitualmente e abbiamo scambiato due chiacchiere qualche volta" spiega Zayn rispondendo così alla loro muta domanda.
"Ah non lo sapevo" commenta Ludovica guardandola.
Ed Elena cerca di farsi piccola piccola, sotto lo sguardo accusatore dell'amica. Sa che non si è arrabbiata, che è solo curiosa e che probabilmente una volta sole vorrà sapere tutto.
"Nemmeno io" l'appoggia Liam, guardano anche lui l'amico.
Chiedendogli silenziosamente perché non glielo abbia detto tutte le volte che parlava di loro.
"Quindi che si fa?" domanda Zayn battendo le mani per attirare l'attenzione dei presenti ed interrompendo il silenzio che si era venuto a creare.
Elena lo guarda con gli occhi spalancati perché spera proprio di aver capito male. Spera che lui non si fermi il pomeriggio con loro. Ma ci pensa Liam a distruggere le sue speranze.
"Avevamo in programma di andare a prenderci un caffè nel nostro locale abituale. Non è molto lontano da qui. Se vi va bene possiamo andarci a piedi" risponde esponendo i loro piani per il pomeriggio.
"Ah spero che non vi dispiaccia se viene anche Zayn" continua il castano, sperando veramente che non ci siano problemi.
Zayn è il suo migliore amico, fa parte della sua vita e ci tiene a farglielo conoscere.
"Ci tenevo a presentarvelo" aggiunge sorride.
"Non c'è alcun problema Liam, hai fatto benissimo se era quello che volevi" lo rassicura dolce Ludovica poggiandogli una mano sulla spalla.
"Vero Elena?" si rivolge a lei esortandola a confermare le sue parole.
" Si, certo Liam. Hai fatto benissimo" concorda, forzando un sorriso.
"Dai incamminiamoci allora o rischiamo di fare troppo tardi" aggiunge poi cominciando a camminare, lasciandosi tutti dietro per cercare di sfuggire allo sguardo del moro che non ha smesso nemmeno un attimo di fissarla per tutto il tempo.
Il suo tentativo di sfuggire alle grinfie di Malik va subito in fumo quando lui l'affianca durante il tragitto. Elena senza farsi vedere alza gli occhi al cielo e sbuffa impercettibilmente. Vorrebbe davvero sperare, almeno nel suo silenzio ma sa già che questo non avverà. Di fatti non si sorprende quando il moro le rivolge la parola.
"Perché scappi Angelo?" le domanda ridacchiando leggermente, e facendole notare la sua andatura svelta.
"Smettila di chiamarmi così. Ti ho già detto che mi da fastidio" risponde stizzita.
"Ed io ti ho già detto che non mi interessa" ribatte prontamente l'altro.
E se Elena fosse stata una bambina avrebbe certamente battuto i piedi per terra, da quanto quel ragazzo era capace di irritarla in così poco tempo.
" E non sto scappando. Non ne avrei motivo" ci tiene a precisare, rispondendo così alla sua domanda.
Zayn sorride furbo perché è proprio una pessima bugiarda, glielo si legge in faccia che sta cercando di evitarlo. Già all'uscita dell'Università, quando cercava in tutti i modi di sfuggire al suo sguardo.
"A me sembra che tu stia cercando di scappare da me invece" la provoca girandosi per guardarla.
Vuole vedere la reazione che quella frase ha causato. Ed e proprio l'ha, nei suoi occhi leggermente più grandi e nelle labbra dischiuse. Ma dura un attimo, perché il secondo dopo è tornata impassibile come prima è pronta già a rispondergli a tono. E lui non vede l'ora di sentire la sua pungente risposta.
" ma chi ti credi di essere! Il mondo mica gira attorno a te" replica infatti seccata, alzando leggermente il mento.
Zayn sorride internamente prima di risponderle fingendo un tono dispiaciuto.
"No. Non mi dire" comincia portandosi con fare teatrale una mano al petto
"Ed io che speravo di essere il tuo mondo" la prende palesemente in giro, ridacchiando verso il finale, perché davvero non riesce a trattenersi nel vedere la sua faccia.
" Sei proprio un coglione" spunta arrabbiata, lasciandolo li sul marciapiede fuori dal locale.
Zayn ride passandosi una mano sul ciuffo,mentre dalle grosse vetrate la osserva prendere posto proprio di fronte ad una di queste. La trova terribilmente eccitante in quei pantaloni grigi che gli evidenziano alla perfezione quel bel sedere che si ritrova. Viene distratto dalla voce del suo migliore amico che gli poggia una mano sulla spalla.
"Che è successo?" gli chiede alternando lo sguardo tra lui ed Elena.
Non ha potuto non notare lo sguardo scocciato dell'amica seduta al loro solito tavolo.
"Niente. Stavamo solo scambiando due chiacchiere" si difende alzando le spalle. Mettendo su l'espressione più angelica che riesca a fare.
"Sarà meglio per te che ti comporti bene" lo avvisa l'amico, non credendo per niente nella sua buona fede.
Lui sbuffa alzando gli occhi al cielo. Odia quando Liam si comporta in maniera così protettiva verso le altre persone.
"Stai tranquillo non ho mica intenzione di mangiarmela" risponde infastidito.
Se solo sapesse le sue vere intenzioni probabilmente gli spezzerebbe l'osso del collo.
Ne è sicuro.
"Bene" è l'ultima cosa che gli dice prima di superarlo insieme a Ludovica e lasciarlo lì da solo.
Sbuffa seguendoli all'interno del locale e prendendo posto esattamente difronte ad Elena. Si leva la giacca appendendola dietro la sedia e si guarda intorno. Il locale non è affatto male, non è grandissimo ma è meglio così. Qui dentro sembra respirarsi proprio l'aria di casa. È tutto in legno e poi queste ampie vetrate ti consentono di osservare la vita fuori dal lì. In fondo c'è anche una porta che da su un piccolo giardinetto.
"Che cosa vi porto?" la voce del cameriere lo fa quasi saltare sul posto.
Non si è accorto del suo arrivo, troppo impegnato ad osservare quel posto. Si trova quindi impreparato. Non sa davvero che prendere. Decidere di attendere l'ordine degli altri. Prenderà sputo dalle loro ordinazioni. Liam e Ludovica prendono un cappuccino e una fetta di torta al cioccolato per uno.
Elena è ancora indecisa. Sa sicuramente che prenderà un caffè, non può vivere senza quella bevanda. Ma non sa se prendere anche lei il dolce oppure no. Non può sgarrare altrimenti rischia di mettere su chili e che Natasha la ammazzi. Ma quando si gira a guardare verso il bancone e individua la torta al cioccolato sa già che è fregata. Non può proprio resistere. Rimedierà andando a correre.
"Anche per me una fetta di torta al cioccolato e un caffè. Grazie" dice rivolgendo un sorriso al cameriere e poggiando il menù sul tavolo.
Incrocia lo sguardo della migliore amica che le sorride contenta che si sia lasciata andare almeno per una volta. Sorriso che ricambia aggiungendo anche un occhiolino ed indicando Liam. Oggi sono stati tutto il tempo attaccati a parlare. Ha fatto bene ad accettare di uscire, dopotutto, escludendo la presenza di Malik, tutto sta andando bene. Ludovica spalanca leggermente gli occhi arrossendo e stringendosi nelle spalle. E così tenera che le viene da ridere.
"Tu che cosa prendi Zayn?".
È Liam ad esortarlo a parlare.
"Solo un caffè grazie" risponde quello.
Così il cameriere li lascia soli.
E mentre quei due parlano lei cerca, ancora una volta, di ignorare la presenza di fronte a lei. È ancora infastidita.
Riesce meglio nel suo intento quando le loro ordinazioni arrivano. Assaggia un pezzo di torta e per poco non sviene. È buonissima. Così decide di lasciarla per ultima. È un vizio che ha sin da quando è piccola. Ha sempre lasciato il meglio per ultimo. Perciò beve il suo caffè e alla fine mangia quella delizia. Dopo aver terminato si alza dal tavolo scusandosi con gli amici e si incammina verso il giardinetto del locale.
Ha bisogno di fumare. Dopo il caffè una sigaretta è d'obbligo.
Una volta fuori alza lo sguardo verso il cielo e nota che è leggermente nuvoloso. Sicuramente durante la notte pioverà. Ma a lei non importa. Oggi ha la serata libera e il programma è quello di buttarsi sul divano a vedere un film.
Prende il pacchetto dalla tasca della giacchetta e tira fuori la sigaretta portandosela alle labbra. Corruga le sopracciglia mentre cerca nella borsa l'accendino.
Ma dove è?
Ogni volta non riesce mai a trovarlo, eppure è sicura che sia lì da qualche parte.
Alla fine dopo aver setacciato la borsa, sbuffa infastidita constando che non c'è. Si guarda intorno per vedere se c'è qualcuno a cui chiedere un accendino, ma non c'è anima viva.
Sta quasi per arrendersi al destino che ha deciso che non è il momento per fumare, quando proprio di fronte alle sue labbra si materializza la fiamma di un accendino. Non perde tempo e aspira subito la prima boccata di fumo, che ha la capacità di rilassare i suoi nervi tesi. Sta per alzare lo sguardo verso il perfetto sconosciuto che l'ha salvata in un momento di bisogno per ringraziarlo, quando la sua attenzione viene attirata dalla mano tatuata che regge il piccolo accendino nero. E non c'è più bisogno che alzi lo sguardo per sapere che quello accorso in suo soccorso non è altro che Zayn Malik.
Riconoscerebbe quella mano tatuata ovunque. Ma non perché è la sua, ovviamente, solo per i tatuaggi originali, belli che vi sono sopra. E in quel momento si chiede quanti altri tatuaggi quel ragazzo nasconda, oltre quelli sulle sue mani. Non sa nemmeno il motivo del perché si ritrovi così curiosa di sapere quanti altri ne abbia e dove. Ma immagina ne abbia davvero tanti.
Le sono sempre piaciuti i ragazzi tatuati, forse perché questi erano sempre in netto contrasto con i ragazzi che i suoi genitori avrebbero voluto frequentasse. Eppure, si ritrova a pensare: è fidanzata con Elijah che non ne ha nemmeno uno e che li detesta. Strano il fato alcune volte.
" Grazie" ringrazia così il moro davanti a lei, che ora è intento anche lui ad accendersi una sigaretta, mentre fa un altro tiro.
"Non c'è di che" risponde questo aspirando dalla sua sigaretta e appoggiandosi al muro.
Finiscono di fumare in completo silenzio almeno fino a che Zayn non lo interrompe.
Vuole sapere qualcosa su questa ragazza.
"Possiamo anche parlare. Non dobbiamo per forza stare sempre in silenzio" le dice prima di rientrare dagli amici.
Elena, con la mano già sulla maniglia, si gira a guardarlo incredula. E questa da dove gli è uscita.
"Non vedo perché dovremmo" risponde già pronta ad aprire la porta ma la mano tatuata del moro è prontamente sulla sua impedendoglielo. Toglie subito la mano dalla sua e si sposta una ciocca di capelli che gli era ricaduta davanti al viso. Ok questo è troppo.
"Ma si può sapere che vuoi da me?!" sbotta esasperata fissando gli occhi in quelli di lui, che rimane sorpreso da quella domanda. Ma non ha nemmeno il tempo di rispondere che viene travolto da altre parole.
" Non ci siamo mai parlati nonostante frequentassimo lo stesso liceo, nonostante la tua presenza nel locale in cui lavoro. Ed ora all'improvviso ti viene voglia di fare due chiacchiere con me?!" continua furente. Dando libero sfogo ai suoi pensieri. Perché davvero non riesce a capire tutto questo suo interesse improvviso.
"Io non ci vedo nulla di strano. Siamo usciti insieme e visto che quei due" comincia indicando Liam e Ludovica seduti al tavolo.
"Non fanno altro che parlare tra di loro, mi sembrava normale fare due chiacchiere anche noi per conoscerci meglio." si difende alzando le spalle.
"Non siamo usciti insieme! Io dovevo uscire con i miei amici e tu ti sei praticamente imbucato" ci tiene a specificare.
Perché davvero questa non si può definire un uscita. Non si conoscono, non si sono mai parlati al di fuori di quei pochi minuti al locale e lei non avrebbe mai accettato di uscire con lui. Quindi è meglio che si levi dalla testa questa idea.
" Ed io non voglio conoscerti. Non mi interessa" continua nervosa.
Vuole che capisca una volta per tutte che non sono amici, che non possono essere amici e che lei non vuole che siano amici.
"Non capisco tutta questa tua ostilità nei miei confronti" ammette sincero il moro.
Davvero non sa perché si stia comportando così. Non gli sembra di averle fatto qualcosa di male.
"Non mi piaci tutto qui" ammette.
E lui ride. Perché lui piace sempre a tutti. Ci sono un sacco di ragazze che si butterebbero ai suoi piedi.
"Su quali basi dici che non ti piaccio?Tu non mi conosci" controbatte guardandola.
"So quello che basta" lo fronteggia Elena sostenendo il suo sguardo.
" E cosa sapresti?" la provoca alzando un sopracciglio, sfidandola a dirlo.
Sa perfettamente a cosa si riferisce. Sa le voci che girano su di lui. Voci che non può negare siano vere.
" Lo sai cosa so" gli risponde infatti.
" Voglio sentirtelo dire" insiste avvicinandoglisi.
Ma lei, al contrario delle sue aspettative, non si sposta.
"Bene.....So che fai parte di una delle più famose gang di droga di Londra, te e quei tuoi amici che vengono sempre al locale. E questo ti piace perché ti fa sentire potente, per questo te ne vai sempre in giro con quell'aria di sufficienza. So che usi le donne solo per scopartele e questo mi fa schifo. Perciò si, Zayn Malik, confermo quello che ti ho detto prima. Tu non mi piaci e mai mi piacerai" conclude dura.
E Zayn si ritrova a stringere i pugni a quelle parole. Sono si, tutte cose vere, ma al tempo stesso sono tutte cazzate. A cominciare dal suo lavoro, se così può chiamarlo, a lui non piace affatto, come crede lei, anzi gli fa schifo. Lei non lo sa il vero motivo del suo comportamento, non lo sa perché si ritrova incastrato a lavorare con quella gente. Non lo sa e non prova nemmeno ad immaginarlo, perché non lo conosce e perché non vuole conoscerlo a quanto pare. Si basa solo su quello che vede, su quello che la gente dice su di lui e questo lo manda in bestia. Perché nessuno sa la verità. Nessuno la sa tranne lui, Louis e Liam.
" Tu non sai niente! Non mi conosci, non puoi giudicarmi" risponde, perciò, alzando di poco il tono della voce.
" È vero non ti conosco" ammette la ragazza di fronte a lui.
"Ma mi basta vedere come ti comporti per sapere che non voglio avere niente a che fare con te" continua Elena che al contrario suo mantiene un tono di voce calmo.
"Ti farò cambiare idea" controbatte.
Ed è una sfida. Riuscirà a farle cambiare idea fosse l'ultima cosa che fa.
"Dubito che tu possa riuscirci" sussurra quasi Elena, prima di rientrare nel locale.
Il moro la sente lo stesso ma non si lascerà sicuramente scoraggiare da questo.
" Ma che fine avevi fatto?" le domanda Ludovica una volta che è rientrata. Ma non ha voglia di risponderle. Anzi non ha proprio più voglia di restare qui.
"Scusate devo tornare a casa" esordisce prendendo la giacca dalla sedia e lasciando i soldi sul tavolo, sotto lo sguardo sconvolto di Liam e Ludovica.
"È successo qualcosa?" domanda il castano allarmato.
Ha paura possa centrare Zayn. Non è un caso che al ritorno dal giardino dove c'era anche il suo amico lei abbia deciso di andarsene.
"No è tutto apposto. Mi ha solo chiamato mio fratello, gli servo a casa" spiega. Inventandosi tutto di sana pianta.
"Vuoi che ti accompagni con la macchina?" Le domanda la sua migliore amica. Proprio in quel momento rientra anche il moro.
"Accompagnarla dove?" si intromette nel discorso.
"A casa" gli risponde Liam, guardandolo sospettoso.
"Se vuoi posso accompagnarti io" si propone.
Ed Elena lo guarda per la millesima volta sconvolta.
Hanno appena discusso, pensava di aver messo le cose in chiaro, che avesse capito, ma evidentemente non è così. Non si sarebbe arreso tanto facilmente, nonostante lei gli avesse detto tutto quello che pensava di lui. Che non erano sicuramente belle cose.
"Non preoccupatevi. Vado da sola. Mi viene a prendere mio fratello sotto scuola" inventa anche questo, sperando soprattuto che la sua migliore amica le creda.
"Va bene allora. Ma mandami un messaggio appena arrivi a casa" si raccomanda Ludovica, alzandosi dal suo posto per stringerla in un abbraccio che Elena ricambia, annuendo poi alla sua richiesta.
"Ciao Elena. Ci vediamo domani all'università" la saluta anche Liam sorridendole e mandandole un bacio volante.
Lei ricambia il sorriso e poi giusto per cortesia, per non far vedere agli altri il rapporto che in realtà ha col moro, lo saluta.
"Zayn" gli dice semplicemente.
" Angelo" gli risponde lui sorridendole.
Poi esce lasciandosi il locale alla spalle e anche quello strano pomeriggio.
Alla fine come aveva presupposto la sera piove, e lei è sdraiata sul divano a vedere un film. Ma al contrario di come aveva immaginato la sua serata, non è sola. Alla sua destra c'è Klaus mente alla sua sinistra Elijah le accarezza i capelli. Ha la testa poggiata sul petto del suo ragazzo e il braccio di quest'ultimo gli avvolge le spalle. Quando era tornata a casa se l'era ritrovato lì. Gli aveva fatto una sorpresa e lei era stata contenta. Perciò non era nemmeno andata a correre come si era ripromessa. Non avevano parlato di quel problema, ma Elena si ripeteva che c'era tempo. Non voleva rovinarsi la serata per quello, perciò aveva deciso di tacere almeno per il momento.
Klaus stranamente non dice nulla sulla loro posizione in quel divano, si limita ogni tanto a lanciare delle occhiate nella loro direzione per controllare la situazione. E lei si sente finalmente rilassata, finalmente a casa, con accanto i due uomini più importanti della sua vita.
La sera si addormenta felice e non più oppressa da quella sensazione di vuoto, tra le braccia del suo ragazzo che la stringono forte durante la notte. E per il momento questo è tutto quello che le serve per stare bene.

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Salve gente! Eccomi finalmente tornata con un nuovo capitolo. Mi scuso per l'assenza ma l'università e il lavoro mi portano via tutto il tempo e aggiornare mi riesce difficile.
Spero che questa nuova parte possa piacervi e che non ci siano errori di battitura ( se ci sono non esitate a farmelo presente). Se ne avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate con un commento o con un semplice mi piace.
Alla prossimo capitolo che spero di scrivere presto ;)

Come un uraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora