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Finalmente è arrivato quel tanto atteso giorno.

Il vento soffia impetuoso sopra l'immenso oceano.
Le onde nere, in netto contrasto con la candida spuma che ne delinea l'estremità superiore, si infrangono sulla sabbia bianca producendo un rumore quasi assordante.
Sposto lo sguardo sul ragazzo che mi sta accanto.
I capelli biondi, sistemati con cura diversi minuti prima, si muovono attraversati da fredde raffiche di vento.

"Louis dovrebbe arrivare a momenti. Se il tempo non migliora però saremo costretti a rimandare" spiega fissando l'orizzonte.

Il cielo è denso di nubi nere cariche di pioggia. Dopo alcuni lunghi minuti il rombo di un motore attira la nostra attenzione facendoci trasalire ed un camioncino rosso fuoco parcheggia sul bordo della strada che costeggia la spiaggia.
Le porte del veicolo si aprono rivelando le sagome di due alti ragazzi: Louis e Liam.

Entrambi indossano una camicia aderente lasciata cadere leggera e completamente sbottonata sul costume, coprendolo quasi interamente. Sono davvero felice che sia venuto anche Liam, visto che tra me ed il castano mielato al suo fianco non scorre buon sangue.

Il ragazzo corre verso di me e mi saluta con un abbraccio. Ci siamo visti solo una volta ma andiamo veramente d'accordo, in cuor mio già so che diventeremo degli ottimi amici. È un ragazzo aperto, sempre allegro, affidabile e spensierato. Non appena ci stacchiamo mi fa segno di seguirlo spiegandomi che vuole approfittare dell'occasione per riprendere l'allenamento.

Si ferma davanti ad una piccola baracca in legno dipinta di bianco e nascosta da dei rigogliosi ciuffi di vegetazione. È davvero bellissima, così semplice e rudimentale.
Il modo in cui si amalgama perfettamente con la natura e l'ambiente circostante mi lascia senza parole, sembra sia magica e possa decidere, a suo piacimento, di scomparire o riapparire.

Appoggio delicatamente il palmo della mano destra sulla precaria porticina, che al tatto risulta alquanto ruvida. Scendo lentamente verso la maniglia seguendo le fibre del legno con i polpastrelli delle dita, fermandomi improvvisamente su una scritta rovinata e scolorita dal tempo.
Il blu che adornava la parete parecchi anni prima ora è diventato un debole celeste, ma nonostante questo si riescono ancora a decifrare le lettere scritte in corsivo tondeggiante ma deciso.

One Direction

Una direzione. Liam, che ha notato il mio interesse, avvicina la sua mano alla mia e passa ripetutamente il pollice sulla vernice accarezzando dolcemente quelle parole.

"È il nome del gruppo formato da me e dai ragazzi. Non possiamo chiamarci 'famiglia' e quindi Harry ha inventato questo nome" conclude ponendo una delicata pressione sulla porta e sorpassandola per poi scomparire nel buio.

Mi sporgo in avanti curiosa seguendolo, devo lasciare il tempo ai miei occhi di abituarsi alla scarsa luminosità prima di poterli far scorrere ed indugiare curiosi sulle cataste di vinili e giornali sparse ovunque.
Alcuni sono impilati in maniera ordinata e precisa, quasi minuziosamente oserei dire, come se tra quelle pagine ci siano conservati ricordi di eventi o notizie particolarmente significative. In forte contrasto invece si pone un gruppo di dischi musicali ai piedi di uno sgabello, dalle custodie in cartone rovinate e scolorite a causa del troppo utilizzo.

Le pareti sono tappezzate di fotografie, per la maggior parte Polaroid scattate di notte, alla sola luce della luna, del fuoco di un falò e di qualche lanternina colorata.
Niall, quasi in tutte, è seduto sulla sabbia con una chitarra appoggiata su una gamba ed Harry, con la sua chioma folta, lo sovrasta allargando le braccia.

Faccio quasi difficoltà in certe fotografie troppo scure a riconoscere ed associare i volti dei ragazzi, sopratutto quello del moro dalla voce cristallina che ho conosciuto il giorno precedente.
Ha la strana abitudine di mettersi sempre ai margini delle foto distanziandosi dagli altri e dalla luce.
Sembrano quasi delle foto di rito, le posizioni dei ragazzi si ripetono come si ripetono i gesti, l'unica cosa che cambia è la data impressa sul bordo inferiore dell'istantanea e la parola che la affianca.

WAVES                                                                  [1D]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora