Una meister con due armi

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Arrivati a Rio i ragazzi vennero subito portati al quartier generale della Shibusen locale e presentati alla Death Scythe di riferimento.
L'atmosfera era tesissima e quasi nessuna parola era stata pronunciata durante il viaggio.
-Piacere di conoscervi ragazzi, io sono Noel, Death Scythe responsabile del Sud America-
Noel, un omone grande e grosso vestito da militare, gestiva un gruppo di un centinaio di ragazzi impegnati nell'identificazione delle lunghezze d'onda pericolose. Erano stati proprio loro a trovare la traccia per la quale Maka, Soul ed Angel erano stati chiamati.
-Cosa avete scoperto fino ad ora?- chiese Angel.
-L'unico indizio è un magazzino fuori città. Abbiamo trovato attrezzature da laboratorio e dei cadaveri senza nemmeno una goccia di sangue. Quello è il luogo in cui la lunghezza d'onda si avverte più chiaramente- rispose Noel.
-Perfetto, cominceremo le nostre ricerche da lì- decise allora Maka.

Il magazzino era freddo ed umido, con le pareti in cemento grigio e un odore di morte insopportabile. La lunghezza d'onda sospetta era ormai appena percettibile, quindi coloro che si stavano occupando del progetto dovevano aver già abbandonato il posto.
-Erano indubbiamente streghe- esordì Maka.
- riesco a distinguere dei residui delle loro anime-
-Quante?- chiese Noel.
-Probabilmente due. Inoltre, confermo che la lunghezza d'onda è incredibilmente simile a quella del Kishin- affermò lei.
- Quindi è proprio come pensavamo- rifletté Noel.
-Qualcuno sta di nuovo giocando con l'anima del Kishin. Ma come è possibile? È stato sconfitto proprio da voi!-
-Potrebbero aver recuperato del sangue o un'altra parte del suo corpo...- ipotizzò Angel.
-Angel potrebbe aver ragione. Dobbiamo capire per cosa intendono usare qualsiasi strumento abbiamo acquisito- disse Maka.
Soul, intrappolato nei suoi pensieri, poteva percepire il sangue nero ribollire nelle sue vene. L'odore di morte e quell'onda, troppo simile a quella del Kishin, contribuivano a mettere il vero Soul nell'angolo per lasciar spazio alla follia.
Con aria febbrile continuava a guardare Maka, sperando che lei non si accorgesse del suo turbamento, ma quando la scorse parlare amichevolmente con Angel la situazione non poté che peggiorare.
-Io vado a prendere un po' d'aria. C'è una puzza terribile qui dentro- disse infine.
-Aspetta Soul, veniamo anche noi! Non credo che ci sia altro da fare qui-
Maka l'aveva raggiunto, poggiando delicatamente la mano sulla sua spalla. Lo stava fissando come se volesse sondare la sua mente e scorgere anche il più piccolo dei suoi pensieri.
Aveva già capito che qualcosa non stava andando nel verso giusto.

Finalmente fuori da quell'inferno puzzolente, i tre ragazzi salutarono Noel e si dedicarono ad un giro esplorativo della città. Era solo il crepuscolo, eppure le strade erano deserte.
"Strano" pensò Maka "ero convinta che Rio fosse una città movimentata".
Ad un tratto la sentì. Una fitta che fece vibrare la sua anima. Era appena percettibile, celata dal Soul Protect, ma poteva riconoscerla. L'anima di una strega.
-Ragazzi- disse guardando prima Soul, poi Angel
-Tenetevi pronti!-
-Bene, bene. Ho trovato i ficcanaso che frugavano nel mio laboratorio-
La strega non dimostrava più di sedici anni, indossava un mini abito di pizzi e merletti di tutte le tonalità del verde, parzialmente coperto da un camice da laboratorio. I suoi capelli, lunghi e dorati, le conferivano quell'aria innocente che proprio non si addiceva ad una strega.
-Chi sei tu?- esordì Maka.
-Il mio nome è Ilia, è quello che avete appena visitato era il mio laboratorio- rispose lei.
-Sai, ho lavorato davvero molto per portare avanti i miei esperimenti e non lascerò che tre mocciosi rovinino tutto!-
Terminata la frase, delle radici apparvero ai piedi di Maka. Conquistando ogni parte del suo corpo, poco a poco, la avvolsero.
-MAKA!- urlarono all'unisono Angel e Soul.
Entrambi trasformarono in lama il braccio destro, tentando in tutti i modi di liberare Maka da quella prigione di rovi.
Quando finalmente Soul scorse la mano dell'amica la strinse forte e si trasformò del tutto. Insieme riuscirono, una volta per tutte, a liberarsi da quella stretta micidiale, preparandosi a combattere davvero contro Ilia.
-Che strano una meister con due armi, non si vede tutti i giorni- li punzecchiò la strega.
-Lei non ha due armi!- gridò Soul
-Io! Ci sono solo io!-
-Soul, per favore, calmati! Mi stai bruciando!-
I palmi delle mani di Maka erano coperti da bruciature.
Il legame tra lei e Soul si era di nuovo spezzato, e lei non era in grado di controllarlo!

A Dark Light. [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora