- Al Di Là Della Luna -

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Con uno scatto felino, Ninphadora e Sirius uscirono dalla camera, chiudendosi la porta alle loro spalle, prima che Remus potesse rispondere, colto alla sprovvista da quella richiesta.

E: "Hanno supposto che la risposta fosse sì".

Disse con un risolino imbarazzato la giovane strega, tentando di smorzare la tensione che si era creata. Remus sembrava una corda di violino pronta a spezzarsi, la guardava con occhi colmi di paura... Lei capì il suo disagio, prima di lasciare che il silenzio si impadronisse totalmente di lui, creando ancora più difficoltà, intervenne:

E: "Remus, ecco, vedi... No, non ho paura di te, né di quello che la Luna piena ti comporta"...

Lui la guardò tremante, la bocca socchiusa, come tentando di trovare le parole...

E: "Insomma, voglio dire, non puoi essere sicuramente più pericoloso di una donna col ciclo, no? Tutti abbiamo qualche problema una volta al mese!".

Ironizzò la ragazza, e sul volto di Remus si disegnò un sorriso, quasi di liberazione, voleva abbracciarla, baciarla, distenderla sul quel meraviglioso letto e... Remus, fermati. Ha solo detto che la tua condizione non le fa paura, questo non significa che ti possa amare... Il diluvio di pensieri venne interrotto:

E: "Scusa se mi sono presa la libertà di parlarti di qualcosa di così intimo, non ha nemmeno senso farlo, sono dell'idea che sì, insomma, perché? Tu sei chi io vedo oggi, nulla di pericoloso o sbagliato, solo... Un uomo! Ma i tuoi occhi... La loro tristezza, vedi... Mi hanno spezzata a metà e volevo fosse chiaro che tu sei qualcosa di oltre... E perché no, magari potremmo andare a fare qualche passeggiatina notturna, al chiaro di Luna! Sono o non sono un lupo?".

Concluse la ragazza, piena di timori, sperando di non essere stata inopportuna... Ma dallo sguardo divertito di lui, capì che forse aveva fatto centro. Anche se notava che lui non si fosse rilassato completamente...

R: "Elijah, io"...

E: "La prossima Luna piena è tra qualche giorno"...

Lo interruppe Killian, facendogli l'occhiolino. Gli evitò l'imbarazzo di non saper bene cosa dire... Gli si avvicinò e gli diede un lieve bacio sulla guancia, vicino all'angolo della bocca. Sorridendogli, come se avessero parlato della cosa più naturale del mondo, lo invitò facendo un gesto col capo a seguirla per raggiungere gli altri di sotto. Li trovarono ovviamente a battibeccare, e quella sensazione di "casa" che lasciava in Elijah una serenità mai provata prima. Li guardò sorridendo, traspariva tutta la sua felicità... Andò ad abbracciare Tonks e passarono la serata a punzecchiarli, tra battute e qualche piccolo incantesimo.

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