Flash Back
-"Sul serio. Devi smetterla! Non é divertente" Incrociai le mani al petto,misi il broncio e spostai lo sguardo sul finestrino per non incontrare il suo spensierato. -"ma tesoro.. io non voglio divertirmi. É una cosa normale per la tua età" Lei si sporse dal suo sedile posteriore per sorridermi. Arrosii vedendo che mio padre cercava di capire quella stramba conversazione. -"Qual'é il problema Bea?" Domandò con fare curioso,alzando lo sguardo allo specchietto retrovisore.
-"Oh,te lo spiego io" Si affrettò a dire mia madre ma non fece in tempo di continuare che gli chiusi la bocca con le mani. Mi lanciai dietro il suo sedile e lo abbracciai per arrivare al suo viso. La sentivo sghignazzare come una bambina per via del mio comportamento, e dopo che aveva promesso di non raccontare a mio padre del mio 'sviluppo' all'età di soli 10 anni, le lasciai andare la bocca. Asciugai le mani bagnate di saliva sul tessuto dei jeans e mi ricomposi battendo a ritmo di musica i piedi sul tappetino nella macchina.-"Attento" Urlò mia madre. Alzai gli occhi e la macchina frenò strisciando le ruote sull'asfalto,creando un fischio assordante, mentre un sub nero rotolava velocemente verso di noi. Ebbi il tempo di urlare più forte che potevo per la paura e mio padre mi guardò per l'ultima volta,non direttamente,non occhi negli occhi :ma attraverso lo specchietto retrovisore. Sentii la mano di mia madre affondare nella mia coscia come gesto rassicurante e protettivo ed infine ci uno scontro. L'urto fu talmente forte che rotolammo anche noi dentro la macchina ed io sbattei la testa varie volte sul finestrino con colpi sempre più forte fino a farmi inondare da un fascio di luce bianca.
Fine Flash Back
Erano passati ben 8 anni da quel momento ed ogni anno la sensazione di vuoto aumentava sempre di più.
Ero rimasta senza una vera famiglia, senza un fratello, senza madre ed un padre,senza l'amore incondizionato dei miei genitori ma avevo una nonna e dei zii. Fino al mio 18esimo compleanno avevo vissuto con mia nonna che mi ha sempre trattata come una figlia, viziandomi anche nella povertà. Non navigavamo nell'oro, la sua penzione bastava per quel poco cibo, per i miei vestiti da fiera che amavo e per le sue medicine inutili. Inutili perché ogni anno stava peggio, d'altronde come il mio cuore. -"e ora che tu cambia vita,faccia esperienze e ti trova un ragazzo. La famiglia giusta per te sono i Malik. Tuo Zio é sempre stato un padre per tutti e ti ama come ama suo figlio. Niente storie,io staró bene!" Per come parlava,la nonna sembrava che volesse spedirmi su quel treno. -"ah! Comportati bene con Zayn" Si assicurò con il suo sorriso diabolico. I capelli neri di una volta ormai erano bianchi e grigi, le rughe gli avevano scavato quei occhi stanchi e piccoli di un colore azzurro chiarissimo.
Sembravano a volte trasparenti ma sapevo che la malattia si stava mangiando a poco alla volta ogni senso. Perfino il tatto. Non distingueva il caldo da freddo, il dolce dal salato.. e le sue torte venivano come patatine ricoperte di marmellata. Facevo sempre finta che fossero ottime solo per non offenderla. Lei era un ottima cuoca, ma la malattia.. cavolo, la stava portando lontano da me e lo sapevo bene.
-"Niente litigi!" Si raccomandò ridendo. Annuii per l'ennesima volta, non riuscivo a parlare. Sentivo che quello sarebbe stato.. un addio? Potevo piangere,se non accasciarmi a terra e sbattere i piedi come una bimba capricciosa perché voleva la nonna con se. Non la volevo condividere con nessuno, ne con Zayn ne con niente. Figuriamoci con la malattia.
Nonostante tutto non riuscii a piangere, ne a sfogarmi. Dopo averla salutata per bene, mi feci scappare qualche lacrimuccia alla vista di Jenna che correva come una pazza con una busta in mano. Era arrivata per fortuna in tempo. Mi aveva regalato un album con tutte le nostre foto buffe, e alla fine dell'album c'era una foto di me con la nonna e lei. Eravamo come tre grandi amiche. La nonna considerava Jenna una nipote,ed io come una sorella. Le abbracciai entrambe calorosamente. Passai una mano sui corti capelli rossi di Jenna e salii sul treno con il viso basso trascinandomi dietro il borsellone con le mie cose.Stavo per avere una vita nuova, avventurosa e..
beh cazzate varie.
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ChickLitIl mi nome é Beatrice Garcia. Sono nata a Liverpool il 18 Febbraio del 1995. Ho 18 anni. La mia vita,da quando io ricordi é sempre stata generalmente normale: nessun tipo di problema. Finché la maggior parte della mia vita cambiò. scomparve. Mi tro...