Ellie

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La giovane cacciatrice era seduta in un angolo in un pub e stava leggendo un vecchio quaderno pieno di appunti scritti tutti fitti. Suo nonno era morto pochi mesi prima lasciandole in eredità solo quel testo e una lettera che le diceva di continuare con gli 'affari di famiglia'.
"Cazzo! Non capisco un cazzo di tutta sta roba! 'Leggi il quaderno, è spiegato tutto là.'" pensò Ellie nervosa ricordando le parole del nonno. "'Non avrai alcun problema. Se ti serve una mano chiama questo numero'". Sbatté il quaderno sul tavolo con una mezza bestemmia facendo voltare i pochi avventori del locale. "Sì, come no! Proviamo a chiamare sto numero..." disse seccata. Compose il numero, ripose il quaderno nello zaino e uscì.
Dopo un paio di squilli una profonda voce maschile risponde "Pronto?"
"Uhm... mio nonno, Vincent Morrigan, mi ha detto di chiamare questo numero se avessi avuto bisogno di aiuto... Sei John Winchester?" disse con voce leggermente titubante.
"No, John Winchester è morto... io sono Dean, suo figlio. Tu chi sei e cosa ti serve?"
"Sono la nipote di Vincent, Ellie Woods. C'è un problema con una strega qui a Decatur. Il nonno mi ha lasciato un quaderno coi suoi appunti di caccia, ma non ci capisco niente, altrimenti..." rispose mangiandosi le parole dall'ansia, non le piaceva parlare al telefono.
"Ok, ok, calma. Innanzitutto noi non aiutiamo tutti quelli che ci chiamano. Hai detto di essere la nipote di Vincent Morrigan, giusto? Dovresti essere addestrata a dovere." rispose seccato.
"Senti coso, intanto ti calmi!" esclamò con spocchia. "Qui stanno morendo persone! Un vero cacciatore mi aiuterebbe. Mi avevano parlato bene di John Winchester, ma a quanto pare il frutto è caduto lontano dall'albero..."
Dall'altro capo del telefono ci fu un attimo di silenzio, seguito da una risata in crescendo. "Hey, sono Sam Winchester. Dove hai detto che ti trovi?"
"Oh! Finalmente qualcuno di educato! Sono a Decatur, Illinois, al Soy City Motel sulla Eldorado"
"Ok saremo lì domani"
"Va bene... a domani..." chiuse la chiamata. "Speriamo che non siano tutti stronzi come sto Dean o giuro che cambio lavoro" pensò Ellie entrando nella sua stanza. Posate le chiavi e lo zaino, si lanciò sul letto, dove si addormentò in pochi attimi.

Dean si gira verso il fratello che ancora ridacchiava. "Sammy, noi due dobbiamo parlare..." disse serio.
“Se c'è qualcuno in difficoltà noi lo aiutiamo...". Si fa ancora più serio del fratello "Senza discutere" aggiunse.
Dean sbuffò e mise in moto l'Impala. "Dove hai detto che si trova?"
"Illinois. Ci aspetta una lunga nottata" rispose Sam allacciandosi la cintura.

Arrivati al parcheggio davanti al motel di primo mattino, Dean uscì dall'auto e chiamò Ellie per avvisarla del loro arrivo. Uno squillo, due squilli, tre...
"Merda! Chi è?!"
"Buongiorno, principessa, sono Dean, siamo nel parcheggio del motel. Hai intenzione di uscire o hai risolto magicamente il problema sta notte?"
La porta dell'hotel si spalancò con violenza e ne uscì una ragazza sulla ventina coi vestiti stropicciati e i capelli scompigliati, che si diresse verso l'unica persona col telefono in mano. "Hai idea di che ore siano?!" urlò con ancora la chiamata aperta, avvicinandosi come un treno.
"Buongiorno anche a te" rispose. "Tu devi essere Ellie" aggiunse.
Gli piantò un indice nel petto "Suppongo dalla stronzaggine che tu sia Dean, il fratello sbagliato..."
"Hey, sentimi bene, ragazzina!" cercò di prenderla per il braccio, ma lei si allontanò e diede la schiena.
"Datemi il tempo di pisciare. Aspettatemi lì" indicò il pub oltre la strada e rientrò sbattendo la porta.
I due fratelli entrano nel pub e prendono posto.

"Quindi questa è Ellie..." disse Dean mandando via la cameriera.
"Già! A parte i capelli scompigliati è carina" rispose Sam stuzzicandolo.
"E' una ragazzina! Ed ha un pessimo carattere..."
"Hai cominciato tu a provocarla..."
"Non è vero!"
"Si che lo è..."
"Beh, forse..." concluse Dean. "Chissà quanto ci farà aspettare..." sbuffò. Sam alzò lo sguardo oltre le sue spalle "E' dietro di me, vero?". Il fratello annuì. Ellie, braccia conserte, andò a sedersi accanto a quest'ultimo fissando in cagnesco Dean.
"Hai detto che tuo nonno è morto." iniziò Sam. "Com'è successo?"
Lo sguardo di Ellie si fece più triste "Due mesi fa abbiamo sentito di attacchi da parte di un wendigo. Siamo andati a stanarlo, ma ci ha teso una trappola... Gli ho infilato una torcia nel culo... letteralmente... nel mentre che... stava facendo a pezzi il nonno..."
I Winchester rimasero a bocca aperta. "Ci... dispiace" abbassarono lo sguardo. Sapevano bene cosa significava perdere un proprio caro per via di qualche creatura, davanti ai propri occhi poi...
"Beh sei giovane. Cosa avrai? 18? 19 anni? Puoi fare una vita normale, trovarti un ragazzo, un lavoro qualsiasi... non sei obbligata a vivere così..." insistette Dean.
"No, non posso! I miei genitori sono scomparsi, probabilmente uccisi molti anni fa. Mio nonno mi ha cresciuta da allora, formandomi come cacciatrice - anche se ammetto di non essere stata molto diligente... ed è stato ammazzato davanti ai miei occhi. Non ho intenzione di lasciar perdere. Non lo faccio per vendetta, ma per principio. Voi cosa fareste al posto mio?" disse decisa. "Tu... cosa faresti?" guardò Dean dritto negli occhi. Calò un silenzio carico di tensione. "E comunque ho 23 anni, non sono una ragazzina!". Dean cambiò espressione di colpo divenne più attenta e interessata
"Uhm, beh Ellie..." intervenne Sam, anche per distrarre il fratello. "Dicevi che ci sono delle vittime qui. Ne conosci la causa?"
"Una strega, a quanto pare. Ho già trovato due di questi..." tira fuori quel che restava di due sacchettini per maledizioni "Ora però non so come procedere... sul libro non trovo nulla per individuare una strega... ho provato a fare qualche domanda in giro, ma non riesco a farmi prendere sul serio... nemmeno con un distintivo..."
Dean ridacchiò "Beh, magari sembri troppo giovane per essere uno sbirro"
Sam gli tirò un calcio sotto il tavolo dicendo "Beh, magari è solo l'atteggiamento che metti..." Ellie sbuffò. "Dai, ti aiuteremo. Andiamo insieme e vediamo cosa possiamo fare."
"Ok..." Ellie si alza. "Allora vado a cambiarmi e a mettermi qualcosa che sembri una divisa..." disse indicando il suo vestiario: una felpa nera, jeans bordeaux e anfibi. "Venite pure in stanza, così vi riposate un po'".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 20, 2018 ⏰

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