Chapter 5

814 123 18
                                    

Il terremoto si fece sempre più forte, le vetrine della cucina iniziarono a cadere in terra e i piatti si ruppero. Dire che ero spaventata era dir poco.

Presi mia mamma per la mano e la portai al piano di sopra per scappare dalla finestra della mia camera; riuscimmo ad uscire dal balcone e scendemmo in strada.

Tutte le persone del quartiere erano terrorizzate: alcune donne anziane piangevano, i bambini gridavano e sbraitavano, i neonati affamati facevano un casino allucinante. Mi stava per scoppiare la testa.

D'istinto mi misi a correre verso il quartiere di Louis per vedere se stesse bene. Mia mamma mi chiamava invano, non mi girai neppure. Corsi sempre più velocemente.

Il terremoto cessò finalmente, ma non mi fermai.

Piangevo, i miei pensieri erano rivolti solo a quel ragazzo che non sapevo cosa stessa facendo, dove fosse e se fosse riuscito a scappare dall'interno della casa. Non volevo nemmeno pensare a lui intrappolato dentro. No no.

Arrivai davanti casa sua. Era abbastanza distrutta. Entrai togliendo i pezzi di vetro per far spazio e riuscire a passare senza ferirmi. Lo chiamai: "Louis! Dove sei? Sei qui?" Nessuno mi rispose.

Ero spaventatissima. Sentii della musica provenire verso la sala registrazione. Mi misi a correre a più non posso gridando il suo nome, ma nulla. Nessuna risposta. Spalancai la porta ma non c'era.

Dov'era? Forse era riuscito ad ucire e a salvarsi. Ma non smisi assolutamente di cercarlo.

L'unica pecca di quella villa era la grandezza, sembrava un labirinto! Le pareti di vetro erano rotte, le porte stavano a malapena in piedi ed era ancora più difficile cercarlo.

Salii al piano superiore dopo averlo cercato al pian terreno senza alcun risultato. Entrai in camera sua. C'era un bellissimo pianoforte intatto, forse era l'unico oggetto non distrutto dal terremoto, ma lui non c'era.

Stavo sclerando. Lo chiamai sempre più forte quando una vocina debole mi rispose "Amore, Hannah sono qui"

Spalancai gli occhi e lo cercai. "Lou, dove? Dove sei?" Non mi rispose così lo richiami per l'ennesima volta. "Fai squillare il mio cellulare, è qui al mio fianco ma non riesco a prenderlo." Mi disse affannato.

Afferrai il telefono tremando mentre non smettevo di cercarlo per le numerose stanze. Squillò. Mi misi a correre verso una stanza mai vista prima d'ora. Entrai e lo trovai disteso in terra. "Amore mio, oddio" Gli dissi con gli occhi lucidi mentre gli toglievo di dosso un pezzo di porta.

Aveva la testa e la gamba sinistra sangunanti. Lo aiutai ad alzarsi e uscimmo, dopo tanta fatica, dalla villa. Andammo in giardino dal lato dove c'era la piscina, lo feci coricare e rientrai per prendere dei cerotti e il disinfettante.

Lui poverino, si lamentava dal dolore. Lo medicai facendo molta attenzione a non fargli ancora più male. "Adesso chiamo mia mamma e le dico di passare a prenderci così ti portiamo in ospedale, qui servono dei punti" Gli dissi continuando a medicarlo e a guardarlo con affetto materno.

"Ma no, non serve, davvero" Rispose immediatamente. "Zitto, hai visto che ferita profonda hai nella testa? E vogliamo parlare di quella alla gamba?! Fidati, devi andare in ospedale!"

Chiamai mia madre e aspettammo 10 minuti, salimmo in auto e ci recammo verso l'ospedale più vicino.

"Fa male?" Disse il dottore toccandogli la gamba ferita. "Eh si Dr. Brown!" Rispose Louis un po' sgarbato. "Dovrò metterti qualche punto, hai una bella ferita! Meno male che siete venuti subito altrimenti la situazione sarebbe peggiorata"

Io e mia mamma uscimmo dalla camera per lasciarlo con il dottore, ma prima gli diedi un bacio e lo tranquillizai.

"Hannah, non mi hai detto che hai un fidanzato!" Mi disse contenta mia madre.

"Mamma è il ragazzo più buono a questo mondo. Ci siamo conosciuti alla Vigilia di Natale, ero andata in un negozio per prenderti un regalo di natale -che devo ancora darti- ma poi me l'ha rotto e il mio polso ha tenuto il gesso per qualche giorno perché per sbaglio, mi ha spinta. Da lì, ci siamo visti sempre di più e ieri mi ha baciata." Risposi rendendomi conto di essere diventata paonazza. "Ah tesoro sono così contenta" Mi abbracciò.

Dopo due ore finalmente il dottore uscì dalla camera, però aveva una faccia sconvolta.

"Che succede Dr. Brown?" Gli chiesi sobbalzando in piedi.

"Non voglio spaventarvi ma potrebbe riiniziare a camminare tra qualche settimana o anche mese. Per ora userà le stampelle, ma state tranquille."

Arrivò Louis in stampelle, un po' impedito ovviamente perché non le aveva mai utilizzate, ma sempre sorridente per non farmi preoccupare, ma nei suoi occhi vidi un filo di tristezza.

In auto Lou ci disse: "Grazie mi riportate a casa mia? Ah, no.... E' a pezzi" Abbassò la testa.

"Puoi fermarti da noi, la tua casa è in un pessimo stato e poi con le stampelle non ce la faresti mai da solo. Andiamo a casa nostra dai, mamma ma prima passiamo da casa sua così prepara un borsone" Dissi felice prendendogli la mano.

"Grazie Hannah" E mi baciò.

Aiutai il mio amore a prepararsi la valigia e intanto ci scambiavamo qualche bacio e qualche sguardo. Ero la ragazza più felice al mondo. Si, avevo perso la mia migliore amica ma avevo trovato la mia anima gemella e sapevo che non mi avrebbe abbandonata come gli altri,

Arrivammo a casa e mentre lui si coricò sul mio letto, io gli sistemavo i vestiti nel mio armadio. Io avrei dormito sul divano in salotto per lasciare a lui il mio letto, Era quasi ora di cena così andai a cucinare insieme a mia madre mentre Lou si riposava in camera mia.

Dopo mezz'oretta salii in camera per dirgli che la cena era pronta, ma dormiva. Mi spiaceva svegliarlo. Era così bello anche quando dormiva. Com'era possibile? Mi sedetti sul letto e gli accarezzai i capelli, il viso, le braccia delicatamente come avrebbe fatto una mamma con il suo bambino. Sembrava un angelo.

Mi avvicinai alla bocca per baciarlo, ma mi fece spaventare. "Buuuuh" Mi urlò nelle orecchie. "Ma sei scemo? Oddio che infarto!"

Iniziò a ridere di gusto proprio, non la smetteva più, ma poi, sempre ridendo, aggiunse: "Dovevi vederti! Sembrava che avessi visto un fantasma!" "Ma dai Louis, non prendermi in giro, sei sempre il solito." Risi anche io.

Intanto mia mamma ci chiamava per cenare, Ma Lou mi guardò e mi disse "Allora amore cosa volevi fare?" "Questo" e lo baciai come non mai. Aveva le labbra morbide come un petalo di rosa appena sbocciata. Nella mia testa ero in uno di quei posti stile 'Alice nel Paese delle Meraviglie', non potevo ancora crederci che stavo con un ragazzo d'oro, lui mi aveva salvata dalla tristezza, dal dolore, dalla depressione; colui che aveva risvegliato in me la forza di volontà e l'amore più profondo.

Mi svegliai dal mio mondo quando mia mamma ci chiamò ancora. "Mamma arriviamo!"

Scendemmo in cucina e cenammo. Poi lavai i piatti e mia madre andò a riposarsi a causa di un forte mal di testa. "Mamma vai tranquilla, faccio io" E le diedi un bacio sulla guancia.

Louis invece si lamentava per il dolore alla gamba e io dovevo badare a loro.

||SPAZIO AUTRICE||

Allora cosa succederà a casa di Hannah? Louis come si troverà? Che ne sarà di loro due? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Intanto voi votate e commentate. Ciaoooo :)

What the destiny deserves to us? [LARRY]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora