Primo capitolo. part 2.

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Osservavo il verde delle campagne dal finestrino mentre sgranocchiavo la merenda che mi aveva preparato la nonna e, mi accorsi che ero già arrivata in quella splendida città che non ero riuscita mai a visitare. La nonna mi prometteva sempre che ci saremmo andati,un giorno, a far una sorpresa ad i zii e invece erano loro che riuscivano a sorprenderci ogni volta venendoci a trovare a Liverpool.

L'ultima volta fu per il mio compleanno di 6 anni fa, poi la situazione economica dei Malik scese in picchiata e la zia aprì una gelateria per rimediare. Adesso sono molto stabili in quanto ai soldi e dagli ultimi 10 anni hanno allargato la loro casa: da quello che avevo capito quando la nonna parlava al telefono con Rose.

Guardandomi in torno scendevo lentamente i scalini del treno e con il pesante borsone in spalla notai un viso familiare proprio dinanzi a me.

Era proprio lei,la zia Rose Packet con qualche segno del tempo in più ma con lo stesso sguardo dolce di sempre. I capelli castano dorati,ormai spenti e senza luce,le ricadevano sulle spalle senza una forma precisa. La bocca sottile era piegata in apprensione,ansia. -"Beatrice sei proprio tu?" La donna si avvicinò esitante a me,io annuii sorridendo. -"Mi aspettavo una bambina ed invece sei..." Guardò nuovamente verso delle ragazzine e poi me. -"Cresciuta!" Esclamò emozionata.

-"Splendida" Aggiunse a corto di fiato stringendomi in un abbraccio caloroso che io ricambiai dopo qualche secondo per via della sorpresa.

Per tutto il viaggio in macchina parlammo costantemente della mia vita, della scuola, dei ragazzi, della sua attività che andava a gonfie vele e dei libri dello zio che aveva pubblicato per una casa editrice importante. Io non sapevo fosse uno scrittore. Ricordo che lui si era laureato con il massimo dei voti, che aveva fatto l'insegnante per 10 anni ma... non lo scrittore. In fondo non conosco questa famiglia anche se sono i miei parenti.

La zia sembrava molto felice di ospitarmi.

-"Questa é casa tua?" Le chiesi con stupore poggiando delicatamente il borsone sul parquet di legno scurissimo. La zia annuì fiera della sua dimora accogliente e prendendomi sotto braccio mi fece fare il giro turistico di quella enorme casa. Dopo quella perlustrazione, e dopo avermi mostrato la mia nuova camera mi sedetti nel divano di pelle bianco del salone al piano di sotto. Lei corse in cucina lasciandomi navigare tra i miei pensieri. Cercai di capire dove fossero tutti, quando Rose tornò con una vassoglio di biscotti caldi al cioccolatto e vaniglia.

Me li porse con un sorriso enorme e afferrandone uno la ringraziai. Si sedette con me al divano e mi raccontò di come la sua gelateria produceva nuovi gusti.

-"Melograno, cocco, lime e frutti di bosco" Ogni due minuti la zia si ricordava di altri gusti e li gridava emozionata ed io le dicevo che presto li avrei assaggiati tutti. Mi aveva anche detto che lo zio era in ufficio a sbrigarsi di alcune documentazioni su una conferenza e lei aveva chiuso la gelateria un ora prima di venirmi a prendere. -"è un giorno speciale!" Spiegò quando gli dissi che non c'era bisogno, e che sarei potuta stare da sola ad aspettarli per cena. Intanto che lei mi raccontava delle sue gare culinarie vinte in passato ,controllava ogni istante il suo telefono che stringeva tra le mani.

Aspettava qualcuno?

Era passata una mezz'ora insieme a chiacchierare, quando la porta dell'atrio si aprì lasciando passare tre ragazzi che ridevano ad alta voce facendo un chiasso assurdo.

Mi voltai velocemente verso la zia con aria interrogativa e lei mi sorrise quasi rassicurandomi, per poi cambiare espressione alzandosi per andare verso i ragazzi.

-"dovevi essere qui mezz'ora fa! Tua cugina e arrivata adesso, sei stato scortese! " Lo sgridó andandogli ad un centimetro dal viso mentre i due ragazzi al lato di Zayn si spostarono lentamente trattenendo le risate. -"E che la macchina di Harry.. emh.. Harry! Spiegale che la macchina non partiva " Esclamò cercando lo sguardo di Harry, che di colpo si fece serio e impassibile. -"si é così" Harry esclamò come un soldato.

Lui é un ragazzo molto alto e con dei capelli lunghi e ricci, quasi disfatti dalle troppe volte che se li toccava. I suoi occhi non riuscii a vederli visto che mi stavo nascondendo nel divano che dava alle spalle dell'atrio. L'altro senza nome era alto quanto Zayn, con i capelli a spazzola e gli occhi molto scuri che si vedevano anche a distanza. Zayn invece era diverso da come pensavo... era con i capelli neri corvino, gli occhi di un color fuso caramello, i zigomi scolpiti e le guance risucchiate per via dei zigomi alti. La bocca carnosa e dei piccoli tatuaggi sbucavano dal collo della maglietta. Beh,lui era......

Cresciuto bene.

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