Prologue: colui che ti ha salvato, può anche ucciderti

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P.O.V LUCY

"Ciò a cui hai chiesto salvezza,
ti porterà alla morte,
e non potrai far altro,
se non abbandonarti al tuo destino,
e diventare come ciò da cui sei sempre fuggita."

Ricordo poco di quella notte.
La notte in cui tutto ebbe inizio.
Vagamente riesco a rammentare l'odore acre del sangue, che cospargeva me e la mia famiglia.
La famiglia che ormai non avevo più.
La vista era offuscata, e mi trovavo in uno stato confusionale, dovuto certamente allo shock appena subito.
Quella di mia madre e mio padre non era stata una morte sofferta, o violenta.
Uno sparo alla testa ciascuno, un secondo e la loro vita era stata irrimediabilmente spezzata.
In un secondo era cambiato tutto, e l'unica cosa che riuscivo a ricordare veramente bene era una: i suoi occhi.
Di un rosso cremisi, non avevano avuto un attimo di esitazione nell'uccidere.
Quell'uomo era stato così perfetto: pulito, preciso, freddo, glaciale oserei dire.
Ero piccola al tempo per pensare a queste cose, eppure sono sicura che se avessi mai dovuto immaginare un'assassino, me lo sarei immaginato agitato, arrabbiato, triste, sadicamente felice per quello che stava facendo. Insomma.. me lo sarei immaginato in qualche modo umano.
Ma in lui... in lui nemmeno l'ombra.
Zero segni di una anche minima e insignificante umanità.
Solo un profondo senso di apatia.
Era entrato in casa come se fosse un ospite usuale, si era tirato su il cappuccio della sua mantella nera prima che potessi vederne il viso, aveva tirato fuori la pistola, e li aveva uccisi.
Niente di più, niente di meno.

Di quella notte spaventosamente silenziosa, e fin troppo tranquilla, io ricordavo solo quell'uomo. Soltanto ciò che lo riguardava.
Ma un dettaglio importante mi permette oggi di ripensare a questa notte senza tempo: non aveva ucciso me.
Forse troppo piccola e innocente, quindi innocua, aveva deciso di non sporcarsi le mani ulteriormente. Ma un essere così spietato, ragionandoci ora, aveva già le mani sporche, più di quanto allora potessi immaginare.
E non mi sbagliavo.

Quella notte, all'età di dieci anni, presi la decisione che mi portò dove sono ora.

Non riesco ancora a capirne il motivo, ma dopo lo shock ricordo che l'unica cosa che volevo in quel momento era non restare sola, così, quando l'uomo dal lungo mantello nero si girò per congedarsi, lo seguii nel buio, al freddo, coi capelli dorati tinti di rosso per via degli schizzi, le ossa che tremavano incontrollabili.

Lo osservai camminare come se non avesse fatto niente, il suo passo leggero e tranquillo... lo trovai disarmante.
In un certo senso, mi sorpresi affascinata.
Aveva una vaga aria di potenza, fermezza.
Di forza.
E in quel momento io dovevo essere forte.

<< Aspetta!>> avrei voluto urlarlo, per paura che non mi sentisse, ma alla fine dalle mie labbra violacee non era uscito nient'altro che un flebile richiamo.

Lui però, si fermò lo stesso.

Girò la testa di tre quarti a sinistra, osservandomi per pochi secondi inginocchiata a terra.

Quando pensavo che stesse per raggiungermi, si voltò di nuovo riprendendo la sua strada.

Così decisi di correre forte e di raggiungerlo io, attirai la sua attenzione tirandogli leggermente un lembo dell'oscuro mantello.

<< Insegnami ad essere forte.>> gli chiesi, stavolta con più decisione.

Sempre con il suo mantello a coprirgli il volto, si abbassò alla mia altezza, facendomi intravedere i suoi occhi, uguali a prima.

Non riuscivo a scorgervi nemmeno una punta di fastidio, o qualunque altra emozione.

<< Non sono l'uomo adatto, signorina. Troverai altri disposti a farlo.>> affermò irremovibile provando a tirarsi su, ma io glielo impedii.

<< Ma tu..tu me lo devi! Hai ucciso i miei genitori, e a me non hai fatto niente! Perché?! Ora devi insegnarmi ad essere forte come te! Altrimenti io..io..>> piagnucolai alla fine, restando fortemente attaccata al lembo di quel mantello.

<< Fidati piccola Lucy, non vuoi veramente venire con me, finirei per uccidere anche te.>>

Quella sua affermazione mi mise i brividi, forse era stata una mia impressione, ma mi sembrava che quella frase avesse un senso velato.

In ogni caso, io non volevo proprio arrendermi, ed arrivai all'impensabile pur di rimanere con lui.

In un movimento fulmineo, allungai le mani sul cappuccio del suo mantello, togliendolo dalla sua testa.

Finalmente riuscii a vedere sorpresa nei suoi occhi, solo quella, ma era meglio di niente.

<< Prima hai detto il mio nome, il che mi ha fatto intuire che tu mi conosci già.>> dissi, convinta.

E lui, finalmente, alzò il suo viso permettendomi di vederlo.

Capelli neri, occhi scuri dai riflessi scarlatti, un viso apparentemente ingenuo e da bambino.

Ero incredula.

<< Sei astuta per l'età che hai, lo sei sempre stata.>> sospirò.

<< N-no.. perché? Tu sei il fratello di Natsu... tu sei Zeref.>>

<< Proprio così, piccola Lucy. Volevi venire con me? Beh ora dovrai venirci per forza, e sappi che ci resterai per sempre. Se non sbaglio, hai anche detto di voler diventare forte, giusto?Bene, inizierai dovendo stare accanto ogni giorno per il resto della tua vita all'assassino dei tuoi genitori. Appena saremmo arrivati nella tua nuova casa ti impartirò le vere e proprie regole. Tieni questo mantello.>> disse poggiandomelo sulle spalle.

<< Tienitelo stretto, proteggilo, e preparati a fonderti con esso, perché diventerai tanto marcia dentro da confonderti col suo colore nero pece. Tu diventerai una figlia della Luna, e ormai, non puoi più fare niente per impedirlo.>> ghignò, mostrandomi per la prima vera volta la sua oscurità.

E non scherzava, mi sarei fusa con quel mantello, avrei osservato la Luna come se fosse stata da sempre la mia vera madre, prima di partecipare alla festa più importante dell'Inferno.

I diavoli sotto mentite spoglie quella notte tornarono a Magnolia, dando inizio a una nuova guerra, che stavolta sembrava destinata a durare per sempre.

Un'unico pensiero, dopo nove anni da quella notte, il giorno dell'ultimo dell'anno, mi aveva tormentata, ossessionata, intrattenuta, rimanendo permanentemente dentro me, contro ogni mia volontà:

Natsu.




Angolo Autrice

Buon Capodanno ragazzi! Ho deciso di dare inizio oggi alla nuova storia sulla quale sto lavorando. Decido così di iniziare l'anno nuovo con l'obiettivo di portarla a termine, sperando come al solito di farlo nel migliore dei modi così da poter lasciare soddisfatti voi cari lettori.
Quest'anno decido anche di provare a sperimentare un nuovo tipo di scrittura: inserirò anche la terza persona, quando troverò opportuno farlo.
Questa Nalu è molto diversa dalla mia precedente, non riprende affatto gli avvenimenti dell'anime/manga, e ho deciso che il tema sarà " criminal".
Sarà presente un linguaggio "forte" e scene totalmente lontane dalla solita atmosfera Fairy Tail.
Spero di avervi incuriosito con questo prologo e che continuiate nella lettura di questa nuova avventura!
Gli aggiornamenti saranno casuali.
Detto questo credo di essermi dilungata anche troppo, non mi rimane che augurarvi un meraviglioso anno nuovo nonostante le difficoltà che ci accompagnano sempre, e come di rito...

GRAZIE PER ESSERE PASSATI A LEGGERE " DEVIL IN DISGUISE"!<3

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