29. Serpe in Seno

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— Spero abbiate terminato il vostro lavoro della settimana scorsa, perché quello che vi proporrò oggi vi porterà via tanto tempo e dovrete finirlo prima della terza settimana di gennaio — disse la professoressa McGranitt, guardando uno ad uno i suoi allievi, e scuotendo la testa quando vide Ron intento a ridere di una battuta di Seamus.

Tutti gli studenti del terzo anno ad Hogwarts erano riuniti nell'aula di Trasfigurazione, dove Minerva aveva appena annunciato la fine delle loro vacanze natalizie... prima ancora che cominciassero.

— Non è tutto: lo farete in coppia. —
La classe scoppiò in vari mormorii sorpresi, cominciando già a scegliere i propri compagni di studio.

— Che ho scelto già io, ovviamente — aggiunse la McGranitt con un sorriso sornione.

I ragazzi si lamentarono sonoramente, per poi prestare di nuovo attenzione alla professoressa - che, tra l'altro, era un Animagus in grado di trasformarsi in un bellissimo gatto soriano.

— Alla fine della lezione verrete uno alla volta alla cattedra per leggere su questo foglio l'argomento e con chi avrete il piacere di lavorare — continuò mostrandolo.

Dean alzò la mano.
— Sì, signor Thomas? —

— Ma così dovremo lavorare anche durante le vacanze di Natale! —

— Temo proprio di sì, signori miei. Quindi mettetevi l'anima in pace. —

Dean si rimise a sedere sbuffando, mentre la professoressa diceva di andare a pagina 203 di Trasfigurazione, livello intermedio.

***

— A voi chi è capitato? — stava chiedendo Leanne mentre uscivano dall'aula.

Hermione aprì bocca per rispondere, quando si accorse dello sguardo preoccupato di Lavanda.

— Ehi, Lav, che hai? — le chiese prendendola a braccetto per restare un po' più indietro degli altri.
Si era confidata con lei per quanto riguardava Fred e, adesso, voleva che Lavanda si sentisse libera di fare la stessa cosa, qualunque cosa si trattasse.

— È solo che... oddio, non posso credere che mi sia capitato proprio uno di loro! — esclamò l'amica diventando rossa dallo sgomento.

— Loro chi? — chiese la riccia, che era andata un attimo in confusione.

Serpeverde! —

Tutti si voltarono a guardarla.

— Serpeverde cosa? — fece Ron.

— Nulla. Continuate pure a camminare! — si innervosì Lavanda.

— Va bene, va bene — alzò le mani l'altro in segno di resa, e riprendendo a conversare con Lea e Harry.

— Vedrai che andrà bene — la rassicurò Hermione sorridendo.

— Spero che non sia come Malfoy e i suoi amici, o potrebbe scappare un omicidio. —

La riccia scoppiò a ridere per la sua faccia buffa.

— Come si chiama? —

— Oliver Orwald. —

— Ehi, non sei andata male: sarà pure un Serpeverde, ma è molto carino... — ammiccò maliziosa.

— Herm: ho bisogno di tante cose, tranne allevare una serpe in seno! —

— Come vuoi, ma ricorda le mie parole: cederai al suo fascino. —

— Sì, come no — ribatté Lav con una smorfia.

***

— Dove stai andando? —

Fred si fermò davanti a Hermione per bloccarle il passaggio.

— In biblioteca. Vuoi venire? — disse lei in tono ironico.

— No, grazie, oggi passo — rispose il rosso.

— Come pensavo... — Hermione cercò di superarlo per uscire dalla sala comune, ma Fred le prese il polso ritrovandosi faccia a faccia con lui.

In quell'attimo, ritornarono nella Stanza delle Necessità, e al bacio che gli aveva cambiato il modo di vedersi l'un l'altra.

— Tutto bene? — le chiese deglutendo lentamente.

— Certo. Ora, però, devo studiare. —

— Come sei noiosa! Prima o poi riuscirò a farti passare un'intera giornata senza toccare un solo libro di scuola, è una promessa. —

— Non ci riuscirai mai... però mi piacerebbe vederti all'opera. —

Hermione lo salutò con la mano e lo lasciò, mentre non poteva fare a meno di pensare a quanto le sarebbe piaciuto che tutto fosse andato diversamente tra loro.

***

Lavanda uscì dalla Sala Grande, per dirigersi verso l'esterno del castello a prendere una boccata d'aria fresca.

Camminare le dava tranquillità, e le permetteva di svagare la mente e i pensieri.
Adorava la brezza che le scompigliava i capelli ad ogni passo e respirare a pieni polmoni l'aria pura di montagna.

Era così rilassata che non si accorse di avere compagnia.

— Lavanda Brown, vero? — disse una voce alle sue spalle.

La ragazza ebbe un sussulto di paura e, voltandosi, si ritrovò come pietrificata.

Oliver Orwald era lì davanti a lei che la fissava con occhi brillanti e un sorriso sbarazzino.

— Io... ehm... io... sì, sono Lavanda B-Brown. —

Non poteva credere di stare balbettando davanti al ragazzo più bello che avesse mai visto in vita sua.

— La McGranitt ci ha messi insieme — disse lui mettendo le mani in tasca.

— Insieme? — ripeté lei deglutendo a fatica.

— Sì, per il progetto di Trasfigurazione, ricordi? —

Lavanda si diede della stupida.
— Certo che lo ricordo. Il progetto! Sì, siamo sulla stessa barca — si apprestò a dire con una risata nervosa.

— Scusa, se ti ho spaventata prima. Stavo tornando dalla mia solita camminata pomeridiana, quando ti ho vista e ho pensato di presentarmi ufficialmente. Io sono Oliver. —

Mentre parlava, Lavanda notò che non era per niente come se lo aspettava.
Immaginava una versione peggiore di Malfoy - se davvero ne esistesse una, pensò tra sé - e che l'avrebbe trattata da persona inferiore, e con meno della metà della sua intelligenza.

Certo non si aspettava uno come questo qui, che le parlava in modo dolce, e con un sorriso sincero stampato in volto.

— Piacere, io sono Lavanda. Oh, ma questo già lo sai. — disse ridendo un'altra volta.

Rise anche lui, poi le chiese se poteva camminare con lei. Lavanda acconsentì timidamente e, con i brividi che le scuotevano l'anima e il cuore, chiacchierò piacevolmente con quel ragazzo dai capelli corvini e gli occhi azzurri che sembrava capirla alla perfezione, e con il quale sentiva una grande affinità.

Il sole simboleggia una gioia inaspettata, aveva detto la professoressa Cooman durante una delle lezioni di Divinazione, fissando il fondo della sua tazza da tè: guardando Oliver, credeva di aver capito di cosa si trattasse.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora