Euphoria - Chapter 30

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Harry’s pov.

Da quando Louis gli aveva mandato quei messaggi, Harry era uscito fuori di testa.
Non faceva altro che pensare a  quel presunto ragazzo e al suo Louis.
Non riusciva a smettere di pensare a come quel ragazzo lo aveva baciato e toccato, Harry era completamente fuori di testa per tutta quella gelosia che stava provando in quel momento.
Il riccio non vedeva l’ora di poter essere finalmente a Londra e riprendersi tutto ciò che era suo, ci sarebbe riuscito, non gli importava quante cose avrebbe dovuto fare pur di riaverlo, non si sarebbe fatto problemi.
Tra due ore aveva l’aereo e in questo momento si stava sistemando la valigia, sperando che non si scordasse nulla, come era suo solito, perché sarebbe stato un grosso problema farseli spedire.
Ad aspettarlo in aereoporto non era Gemma ma il suo amico Niall, che anche se abitava a LA, Londra era la sua città natale, quindi sapeva muoversi bene tanto quanto Harry.
Il viaggio durava 12 ore, ma Harry era abbastanza preparato a rimanere sull’aereo per tutte quelle ore, era già abituato e si era scaricato un paio di episodi di una delle sue serie tv preferite, in modo da passare del tempo.

“Amico!” Niall gli era corso incontro, non appena Harry era uscito. I due amici si abbracciarono per un lungo momento “Finalmente” gli disse poi Niall, dandogli una pacca sulla spalla. Harry era leggermente scombussolato dal viaggio, ma questo non lo avrebbe fermato nel vedere Louis.
“Spero che mia madre ti abbia accolto bene” gli aveva detto Harry mentre caricava le valigie nel cofano della macchina del biondino.
Gli mancava la vivacità di quel ragazzo, era sempre stato il più bravo a far sorridere Harry.
“Si si, anzi siamo in ritardo per la cena” gli aveva detto il suo amico sorridendogli e mettendo in moto la macchina.
Non c’era molta distanza dall’aeroporto a casa del riccio, durante il tragitto i due amici parlarono del più e del meno, del lavoro di Niall, ma il biondino non di aprire l’argomento “Louis” perché sapeva che era un periodo molto delicato.
La madre di Harry lo accolse molto affettuosamente, come faceva sempre tra l’altro, quando i ragazzi tornarono a casa.
Il biondino aveva trascinato Harry subito a tavola perché stava morendo di fame.
Harry rise lievemente alla scena di Niall che lo aveva preso totalmente dal braccio e tirato in cucina, il suo amico aveva costantemente voglia di mangiare.

Louis’ pov.

Quella sera, Louis e Zayn erano usciti a bere una birra insieme, avevano invitato anche Liam ma era occupato in un imbarazzante cena con i genitori di Danielle.
Louis ringraziò Zayn per il regalo che gli aveva fatto ieri, all’inizio pensava fosse solo una cosa stupida, ma dopo aveva cambiato idea, in qualche modo lo aveva aiutato a rilassarsi.
Zayn lo prese in giro per un po’ ma dopo gli diede una pacca sulla spalla e lo strinse a sé.
“Dopo ho un appuntamento, ti dispiace?” gli aveva detto Louis sorseggiando la sua birra alla spina.
“Un appuntamento?” gli aveva chiesto Zayn incuriosito, guardandolo anche un po’ di sbieco, non molto convinto.
“Non guardarmi così. Comunque, si beh, con uno…” gli aveva risposto Louis, non dando molta importanza ai dettagli.
Louis in verità non aveva un vero e proprio appuntamento, aveva conosciuto questo ragazzo su Tinder e si erano dati un appuntamento in un locale a luci rosse, a quanto pare lavorava lì.
“Sai almeno il suo nome?” gli aveva chiesto Zayn.
“Forse” aveva risposto Louis, no non lo conosceva, su Tinder aveva un nome strano, ma comunque a Louis non importava più di tanto.
Dopo le due birre, Louis e Zayn giocarono per qualche ora con dei giochi da tavolo che offriva il pub e dopo di che si salutarono.
“Ci vediamo” gli aveva detto Louis, facendogli un cenno con il capo e prendendo una sigaretta tra le labbra. Il locale non era molto distante dal pub di Louis e nemmeno da quello dove Louis era un paio di minuti fa.
Non ci volle molto a raggiungere il posto, Louis entrò e venne catapultato in una stanza a luci soffuse, con tanti piccoli palchetti dove dei ragazzi – all’incirca della sua età, penso Louis – si esibivano con dei boxer dorati.
Louis si sedette su un divanetto aspettando il fatidico ragazzo con cui aveva appuntamento, finendo la sigaretta che aveva iniziato per strada.
“Ehi” gli si avvicinò poi, un ragazzo rossiccio con dei boxer dorati e molti brillantini spalmati sul corpo muscoloso “Sei Louis?” gli chiese poi, sorridendogli lievemente.
Louis rimase un attimino ad osservare il suo petto muscoloso “Si” gli aveva risposto.
“Vieni con me” lo prese per mano e il liscio lo seguì in una stanza, che a quanto pare usavano per i clienti più intimi, e lo fece sedere sul grande letto che si trovava al centro.
“Vuoi da bere?” gli disse poi passandogli un bicchiere con della vodka liscia.
Louis annuì e prese il bicchiere, bevendo l’alcool al suo interno.
A metà serata Louis non sapeva nemmeno quanti bicchieri di vodka aveva liscia aveva bevuto, sapeva solamente che la gola gli bruciava ed iniziava a vederci doppio.
“Andiamo a casa mia” gli aveva sussurrato mentre i due ragazzi uscivano dal locale pieni di macchie rosse sul collo dovute ai succhiotti che si erano fatti a vicenda.
Il ragazzo, che scoprì chiamarsi Victor, lo aiutava a reggersi in piedi mentre lo seguiva verso casa sua.
“Sei molto dolce” gli aveva detto Louis sorridendogli e dandogli un bacio umido sulle labbra.
“Louis” una voce familiare richiamò la sua attenzione, il liscio si staccò dalle labbra del ragazzo e con gli occhi spalancati davanti a lui c’era Harry.

Euphoria || Larry Stylinson [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora