Era notte fonda, ma non riusciva a prendere sonno a causa di una discoteca li vicino con il volume troppo alto. Decise di alzarsi per andare a sabotare gli aggeggi del Dj...ok, era meschino, ma insomma...lei voleva dormire! E poi non era una che si faceva prendere dal rimorso troppo facilmente.
Si ritrovò dinanzi ad un portone imponente e grigio, davanti al quale si trovava un altrettanto imponente buttafuori, naturalmente lei non se ne doveva preoccupare, lui non l'avrebbe mai vista, come tutti del resto. Appena varcò la soglia il frastuono le fracassò i timpani, la musica le rimbombava nella testa in modo così insistente da non farle sentire nemmeno i suoi pensieri, così per qualche secondo restò ferma a riordinare le idee, poi si avviò verso il centro della sala dove si trovava il Dj con i dischi.
< Permesso...per favore...ehi >
Si sentiva stupida a ripetere la stessa cosa senza che servisse davvero a qualcosa, ma le veniva naturale, che schifo di vita!
Ormai era quasi arrivata, purtroppo c'era, proprio li davanti, un ragazzo ce doveva avere circa 17 anni, circondato da un gruppetto di puttanelle che gli si strusciavano contro. Il ragazzo aveva i capelli neri e gli occhi azzurri, di un azzurro intenso, bellissimo ed erano proprio puntati sui suoi e...erano piantati sui suoi?! Ma questo era impossibile! Decise di credere di essersi sbagliata, così avanzò di un passo ma il ragazzo le parlò con gli occhi ancora fissi nei suoi
< Ei bella, non devi stare per forza a guardare, le mie amiche ti possono cedere il posto>
Aveva una voce calda e leggermente roca, era...sexi, ma no! Cosa pensava!
< Tu...tu riesci a vedermi? >
Chiese Jinger molto stupita
< E perché non dovrei?! >
Fu la risposta.
E prontamente una biondina gli disse
< Con chi stai parlando?>
< Con questa ragazza >
La indicò il moro
< Ma qui non c'è nessuno >
Constatò la bionda un po' perplessa
< Ma come?non ve...emh lascia perdere, vado a prendere una boccata d'aria >
E con queste parole si allontanò, o meglio, si allontanò dalla bionda ma si avvicinò a Jinger e quando fu abbastanza vicino le prese il polso con delicatezza, poi lo lasciò e si avvio verso l'uscita.
La ragazza prese quel gesto come un invito a seguirlo e non se lo fece ripetere due volte; appena usciti entrambi parlarono all'unisono quasi urlando per la disperazione di voler sapere
< Chi sei? >
< Chi sei? >
Lui però ripeté la domanda quindi Jinger gli raccontò la sua storia, e non con poca insistenza da parte del ragazzo.
< Mi stai prendendo in giro? >
Fu la sua prima reazione, a quella domanda Jinger pensò subito che era lei a trovarsi davanti un idiota
< Ma se hai visto che quella ragazza non mi vedeva, e neanche gli altri mi notavano>
< E allora perché io ci riesco?!>
Chiese il ragazzo, che aveva scoperto chiamarsi Henry
< ma cosa vuoi che ne sappia io?! Ti ho detto che ho perso la memoria, scemo!>
Le saltarono i nervi, lei cercava di capire cosa stesse succedendo e questo qui faceva domande idiote!
< o mio Dio!>
Esclamò Henry
< cos'hai adesso?!>
< sono diventato pazzo! Ne sono sicuro! Sono pazzo>
< non che non sei pazzo! È la pura verità!>
< NO! Non è vero! Stammi lontano!!>
Dopo di che scappò, urlando di lasciarlo in pace.
< che coglione>
Furono le ultime parole di Jinger prima di incamminarsi verso il suo "letto".
Quel ragazzo le aveva fatto dimenticare per cosa era andata li.
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L'isolamento
FantasyQuesta è la storia di una ragazza...di una ragazza sola, ma per quanto lo resterà?