I've been watching you for some time, can't stop staring at those oceans eyes

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~Ocean eyes, Billie Eilish.

Pronta per un nuovo inizio! Voi? Ho in mente idee molto belle, originali e soprattutto retrò per questa nuova magica estate! Ovviamente starà a voi valutare il corso della storiaaa. Altra cosa: se avete proposte, correzioni o semplicemente pareri fatemeli sapere in un commento.
SPECIFICHIAMO CHE QUESTA È LA SECONDA PARTE DI UN'ALTRA STORIA, OVVERO MOONLIGHT.
Detto questo, iniziamo uwu!

Il sole di un caldo pomeriggio di fine maggio annunciava l'inizio delle vacanze estive per il piccolo Jaeden.
Terminata la quarta elementare avrebbe iniziato l'ultimo anno, e la cosa lo eccitava non poco.
Al di fuori del perimetro scolastico Port Hope era molto silenziosa. Nessuno camminava per le strade alle quattro del pomeriggio, tranne che per alcuni vecchietti o qualche gatto randagio.
Jaeden si guardò attorno alla ricerca di Jack, doveva sapere quali voti avevano ricevuto in pagella.
Aprivano sempre assieme le buste con il resoconto annuale dei giudizi delle maestre.
Non aveva altri amici all'infuori del piccolo bimbo dai capelli ricci e castani, che di solito si dondolava sulle altalene della scuola.
C'erano diversi alunni nel parco giochi, ma di Jack neppure l'ombra.
Il bambino dagli occhi celesti allora si sedette su uno dei seggiolini e, da solo, scoprì i suoi voti.
"Niente male."
Pensò.
Tutte A tranne che in Matematica: odiava fare le divisioni in colonna.
Scrutò ancora un po' il foglio, come se le lettere scritte potessero essere cambiate con il pensiero, sotto il sole che quasi lo faceva sudare.
"Che ci fai qui tutto da solo?"
"Vai via, Gas!"
"Non chiamarmi così, stupido!"
"Ma la maestra ti chiama sempre così!"
Jae fissò negli occhi, con aria di sfida, il suo compagno di classe, sistemandosi meglio il capellino con la visiera sulla testa.
"È solo il mio soprannome! Tutti sanno che mi chiamo Jasper!"
"Non ti chiamano così perché fai certe...?"
Il piccolo Lieberher abbassò la voce, la parola che stava per dire era considerata un tabù per bambini della loro età.
"Cagate! Che potresti ammazzare dalla puzza Mr. Williams, il bidello!"
Jaeden non riuscì a trattenere le risate e Jasper, il bulletto della classe, lo spinse giù dall'altalena tirandogli i capelli.
Il castano iniziò a piangere, ma poi si difese.
Purtroppo per lui, Gas era tre volte più grosso e ci mise ben poco a stanarlo con quattro o cinque schiaffi.
"Ehi, basta!"
"Non vedi che gli fai male?"
"Sei stupido per caso?"
"Gli caverai un occhio così!"
"Fermati stronzo!"
Il bimbo dagli occhi celesti e Jasper su di lui si voltarono sincronicamente verso chi aveva detto tale parolaccia.
Per dei bambini della loro età, in quei tempi, faceva parecchio scalpore un loro coetaneo con un vocabolario così vasto.
Gas si alzò di scatto.
"Io vado a dirlo a Miss. Leila!"
Poi corse via.
"Grazie, amico."
"Di nulla."
Jae si fece aiutare a rialzarsi dallo sconosciuto, si era sbucciato le ginocchia durante breve "lotta".
Sembrava un tipo parecchio simpatico, anche solo guardandolo.
I capelli erano simili ai Noddles che sua mamma gli preparava ogni tanto e gli occhi facevano contrasto con la pelle rosea a causa del troppo sole, per non parlare del sorriso scaltro e allo stesso tempo rassicurante dipinto sul suo viso.
"Come ti chiami?"
"Wyatt, Wyatt Oleff. Mi sono appena trasferito qui."

"Salve, vorrei pagare la cauzione di un vostro detenuto, Wyatt Oleff."
La donna grassa alla reception lo squadrò ben bene.
Jaeden era vestito malaccio, con la sua tuta da lavoro sporca e il viso macchiato di grasso per auto.
"Oh! Il piccolo Wyatt! Certo!"
"Ehm sì, proprio lui..."
"Certo! Certo! Tieni ragazzo, firma queste scartoffie e poi richiamami!"
Lieberher fece come gli era stato detto, fiero di se stesso e anche un po' confuso.
Pagò con tutti i suoi rusparmi, si sedette e attese che rilasciassero il suo amico.

"Jaeden! Cazzo, sei fantastico!"
Wyatt non riuscì ad aspettare, corse dall'amico e lo abbracciò, portandogli i polsi ammanettati sulla nuca.
Non si staccarono, i visi pericolosamente vicini, finché un poliziotto, quello con le chiavi delle manette, tossì impaziente.
Ma per loro, in quel momento, non era un problema, infatti si guardarono felici.
Jae non poté non notare il sorriso sincero sulle labbra dell'altro.
Erano rari i momenti in cui Wyatt gli regalava un vero sorriso, e a Jaeden la cosa piaceva da impazzire: lo avevano sempre intrigato le persone più riservate.
E scoprire Wyatt passo dopo passo durante quegli anni aveva fatto sì che diventassero migliori amici.
In quel momento tutte le dispute avvenute tempo prima, il distacco e la freddezza si dissolsero negli occhi dolci e raggianti dei due amici.

"Basta con queste smancerie da coppietta di finocchi."
Wyatt arrossì. I suoi problemini d'amore si erano già fatti vivi e lui non era neppure uscito di galera!
"Questi sono i tuoi vestiti e i tuoi effetti personali, se non vuoi tornare dietro le sbarre ti conviene non provarci più con quella merda pesante!"
Il riccioluto annuì, al sol pensarci gli veniva da vomitare.
Guardò la felpa e i jeans che aveva indossato il giorno in cui lo avevano beccato.
Era stato un coglione. Quella roba era forte, ma lui era stato davvero un cretino.
Gli occhi celesti del ragazzo a fianco a lui lo risvegliarono dal suo stato di trance.
"È così carino...si è impegnato per me! Per me! E che occhi...color azzurro oceano."
Lo fissò per un po', pensando a quanto sembrasse innocente in quella tuta da lavoro troppo grande, a quanto risultasse carino nonostante fosse sporco di grasso anche sulla punta del naso.
Ci aveva riflettuto parecchio dietro le sbarre, al suo amore per Jae, e non gli era parso tanto cattivo dopo tutto.
E non era solo, anche Jack e Finn non erano etero al 100%.
Continuò ad ammirare il viso abbronzato di Lieberher, non notando però che anche le guance di Jae erano diventate rosse.
La segretaria grassa tornò nella hole, chiudendosi la porta alle spalle.
"Wy! Wy! Abbi cura di te!"
"Sì, zia Patrice! Posso tenere la tuta arancione?"
"Ma sì! Sarà un perfetto souvenir, spero di non vederti mai più qui!"
Ridacchiarono e si abbracciarono, come per darsi un simpatico "addio".

"Zia Patrice?"
"È stata l'unica a trattarmi da persona e non da animale lì, in realtà è molto buona."
"Sembra che non sia stata davvero un brutta esperienza stare al fresco, dovremmo commettere più reati!"
"Fidati, è una cosa tremenda...mi mancavate tutti..."
Jae portò una mano sulla schiena dell'amico, massaggiandola con movimenti circolari, poggiando delicatamente la testa sulla sua spalla.
"Ma finalmente sono fuori e l'estate è appena cominciata! Non vedo l'ora di darci dentro il più possibile!"
"Yuh Uh Uh! Parole sante, Wy Wy!"

E ora cosa avrebbe fatto? Si sarebbe fatto sfuggire l'unica persona a cui avrebbe donato la sua intera esistenza? Perché si sentiva così impotente? Non c'era altra soluzione o in realtà era il suo subconscio a frenarlo?
No. Lui non voleva che tutto ciò accadesse. Voleva Wyatt al suo fianco per sempre.
Non sarebbe stata un'avventura di un estate la loro, erano più di ciò.
Perché ci si accorge di quanto si ha a cuore qualcosa proprio quando la si perde, e Jaeden non aveva intenzione di far volare via l'unica sua ragione di vita.

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina⭐️🧡

𝐒𝐮𝐧𝐬𝐡𝐢𝐧𝐞 - 𝐉𝐲𝐚𝐭𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora