Questa mattina come sempre mi sono svegliata all'alba. Vedere il sole che sorge è il mio caffè mattutino, riesco sempre a trovare qualche sfumatura diversa di colore e mi fa sempre pensare una frase "nulla è come credi finché non trovi qualcosa che ti faccia cambiare prospettiva, i tuoi occhi vedono quello che non hanno mai visto". Mi preparo con calma una tazza di te e una fetta biscottata col miele, finisco di mangiare e mi preparo un panino per la ricreazione, 'che sennò muoio di fame' pensai. Mi faccio un panino col pomodoro e rucola, e vado in bagno ma ovviamente è occupato da mia madre.
Busso alla porta chiusa e grido:
«mamma mena che sennò va a finire che la circolare la prendi tu al posto mio eh!»
Mia madre: «Sole un attimo madonna mia non devo mica progettare il bagno, mo escoo»
Ed io ribadisco: « era un avvertimento siccome ci metti tre milioni di anni ogni volta, te lo sto dicendo prima ecco tutto»
Mia madre esce dal bagno borbottando delle parole indecifrabili ma io me ne frego ed entro con nonchalance. Apro la doccia, accendo lo scaldino, mi preparo i ricambi, metto la mia play list preferita e metto in modalità casuale. Entro in doccia con sottofondo il notturno n.20 in Do# minore di Chopin, 'nulla mi rende più felice della musica...forse la danza'. Mezz'ora dopo esco dal bagno tutta umida e scivolosa con una faccia rilassata,cammino come una lumaca verso l'armadio, mi metto semplicemente un maglione bordeaux, un jeans stretto e le mie dottor Martens scozzesi. Mi preparo lo zaino e poi mi trucco semplicemente con una matita sotto l'occhio e un mascara. Guardo l'orario dal telefono e vedo che sono le 7:45 e scendo alla fermata (ho la fermata sotto casa, fortuna epica) e mentre apro la porta di casa mia madre inizia a correre dal corridoio dicendomi: «Sole hai preso tutto? Oggi hai rientro di musica a scuola? Chi ti riprende da scuola? Hai i soldi? Ti serve niente insomma?» e io in crisi esistenziale perché non sapevo a quale domanda rispondere prima rispondo: « 1) mamma il caffè la mattina ti fa male 2) ho rientro di pianoforte e rimango fino alle 17:10 3) le altre domande ti rispondo in circolare che mo sennò la perdo quindi ciao ma» la saluto velocemente e corro per le scale vedo la mia circolare ferma e penso 'che fortuna dio mio ' mi siedo al mio solito posto, mi metto cuffiette e scelgo il valzer op 69 n.2 di Chopin, lo studio che devo portare oggi in pianoforte, guardo il finestrino e involontariamente ripeto le posizioni del brano con le mani, tutti mi guardano perplessi e io ho voglia di sprofondare nell'antinferno con Dante in questo momento. Scendo dalla fermata di corsa perché devo raggiungere la mia migliore amica Giulia che le devo ridare il suo accendino anche perché io e lei andiamo insieme a piedi a scuola dal secondo superiore. Ormai quelle passeggiate sono diventate una nostra tradizione, la ritrovo nello stesso punto di sempre aspettando con impazienza il suo accendino, mi vede e inizia a gridare come una forsennata: « Sole Acampora quando la spetterai di fregarti i miei accendini per non farmi fumaree» la vedo sbracciarsi come un polipo arrabbiato. Inizio a ridere come una scema e singhiozzando le dico: « Giulia non me ne frega niente tu prima o poi smetterai io lo so e l'artefice del tuo buon senso sarò io.» lo dico con fierezza e con una nota di rimprovero ribadisco: «che poi tu fai pure canto lirico, le sigarette dovrebbero essere abolite a priori nella tua mente, CRETINA» lei inizia a farfugliare delle scuse campate in aria e io annuisco con le braccia conserte mentre camminiamo. Quando ha smesso di parlare, io la guardo con occhi accusatori e lei con faccia colpevole cammina in silenzio fino a scuola. Giulia è la mia migliore amica da quattro anni, lei è un artista nata e una grande lettrice di anime. Ha i capelli scuri, sono lunghi un po' ondulati, gli occhi sono marroni, e ha la pelle un po' olivastra. Io l'ho sempre vista bellissima anche se all'inizio non ci calcolavamo proprio in classe è nata dal nulla un amicizia inseparabile. Arriviamo di fronte al cancello del nostro liceo, io faccio il liceo musicale e suono il violino e il pianoforte da quattro anni. Entriamo dentro la scuola e sento una sensazione calda sulla mia pelle, la temperatura come ogni inverno dentro la mia scuola è calda e accogliente. Salgo le scale e vedo Antonella la bidella del mio piano che è la migliore del mondo, la saluto dandole il buongiorno ed entro nella mia classe la IV A ,dopo quattro anni ancora non mi sono abituata alla classe e ai professori, 'lo so sono un caso perso odio le persone' mi metto dietro a desta nella mia posizione strategica dai tempi dell'adolescenza accanto a Giulia. Suona la campanella e un nuovo giorno di scuola inizia
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il fuoco nei nostri occhi
Romancese l'arte è in chi guarda, tu allora sei la mia arte