Ti ho conosciuto una sera di quindici anni fa, non eri un tipo che passavi inosservato, anzi il tuo sguardo nocciola pieno di vita metteva allegria, i tuoi capelli tenuti dal gel e la camicia nera rigata che ti aderiva perfettamente al fisico, ti rendevano un ragazzo degno di nota... ricordo ancora il tuo pacchetto di sigarette appoggiato sul tavolo della birreria e le tue dita che ci giocavano continuamente.
Ero lì accoccolata sulle ginocchia del tuo amico, fasciata nella mia minigonna nera (che a pensarci ora era veramente mini) e con la camicia bianca aderente che metteva in risalto il mio striminzito decoltè; i tuoi occhi incrociano i miei per qualche secondo non di più e tutto quello che vedo è indifferenza, quasi irritazione.
Penso alla tua risata cristallina del momento in cui tu, con la complicità del mio ragazzo, tentavate di infilarmi in un bidone dei rifiuti, urlavo come una disperata scalciando come un toro imbufalito provocandoti una sincera ilarità.
E' passato tanto tempo e non so perché questo episodio di tanto in tanto torna alla mente e mi strappa un sorriso...a volte mentre cerco di prendere sonno mi giro alla mia sinistra e ti osservo dormire, rilassato come un bambino, con quell'espressione beata di chi fa bellissimi sogni.
Non mi sembra possibile che il destino abbia fatto giri immensi per farci arrivare fin qui, ci siamo odiati, ci siamo persi per mesi e poi le linee delle nostre vite ci hanno riportato a quel punto di partenza...a quella battuta nata così per caso solo per allontanare l'ennesimo idiota di turno.
Hai avuto delle ragazze dalla bellezza disarmante.
Eppure tu hai scelto me, con la mia ciccia, il mio caratteraccio e il mio essere costantemente contro corrente.
Eppure tu mi hai reso migliore.
Eppure tu mi hai trasformata nella persona che avrei sempre voluto essere.
Eppure tu hai voluto legare le nostre vite.
Non dici mai quello che provi veramente, quello che ti passa nella mente
Eppure tu mi sai amare come non credevo fosse possibile.