Capitolo XIV - 7 Agosto

490 55 6
                                    

Yoongi spalancò la finestra nel vano tentativo di far circolare l'aria ma il calore estivo continuava a ristagnare e l'afa della sera permeava ogni cosa. Si asciugò il sudore dalla fronte e prese a cambiare le lenzuola. Sentiva i muscoli tirare ad ogni movimento a causa della posizione non esattamente comoda che aveva mantenuto fino a qualche minuto prima; senza contare che non era più abituato ad un certo tipo di attività fisica. Sapeva che quel leggero fastidio lo avrebbe accompagnato almeno fino all'indomani ma non aveva di che lamentarsi, erano passati mesi e mesi dall'ultima volta che aveva fatto sesso e quella sensazione di pienezza e completezza ad essere sinceri gli era mancata. Sentì un nodo stringersi in gola ma decise di non badarci. Finì di sistemare il letto e si stese, prendendo ad osservare senza nessun reale motivo la luce dell'abat-jour che si rifletteva sul soffitto, creando l'usuale alone a cui era abituato. Finalmente un sospiro di vento si alzò, colpendogli delicatamente la pelle, concedendogli una tregua momentanea dal calore. Come ogni sera, dalla strada salivano schiamazzi e musica; la città non andava mai a dormire. Chiuse gli occhi per concentrarsi meglio e dividere il suono ovattato che proveniva da fuori, da quello dell'acqua che scorreva nella doccia. Ripensò al corpo tonico di Taehyung e lo immaginò nell'atto di lavarsi; avrebbe voluto entrare in bagno e unirsi a lui ma non era sicuro fosse un gesto opportuno.

Taehyung uscì dal bagno qualche minuto dopo, in boxer e con i capelli mezzi umidi. Trovò l'altro sul letto, ancora nudo. Non sapeva se stava dormendo; parlò a bassa voce per non destarlo nel caso si fosse appisolato «Di là ho finito se vuoi andarti a rinfrescare.»
Yoongi aprì gli occhi, mettendosi a sedere e annuì in direzione di Tae. Ora che la stanza era illuminata poteva osservare ogni piega, ogni muscolo, ogni particolare del corpo del ragazzo. Il cervello gli suggerì che probabilmente stava avvenendo anche il contrario e si sentì in imbarazzo con il suo fisico esile e -a detta sua- non proporzionato, lì in bella mostra. Prese i propri indumenti che giacevano ancora inermi sul pavimento e si avviò in bagno, coprendosi pudicamente tra le gambe. Si sporse con il capo da dietro la porta e parlò al suo ospite «Mettiti pure comodo a letto, o accendi la tv o... insomma fai quello che preferisci!»
«Mhmh.»
Tae si stese a letto; non aveva né voglia né bisogno di altro. Stava cercando in tutti i modi di fermare i pensieri, di farli smettere di girare e rimbalzare senza tregua nella testa. La sveglia sul comodino segnava le 23:07. Inspirò profondamente mentre la brezza della sera gli accarezzava il torso nudo. Un pensiero lo tormentava e non riusciva a sentirsi totalmente a suo agio. Si guardò intorno; la stanza era arredata con il minimo indispensabile, le pareti erano spoglie. Dalla finestra l'unico panorama offerto era quello degli altri condomìni. Era questo ciò che Yoongi vedeva quando si svegliava o quando si buttava a letto, stanco dopo una giornata andata bene -o male, a seconda dei casi- ? Quella sera in quale categoria sarebbe rientrata?

Il ragazzo più grande non ebbe cura di rivestirsi. Indossò solo un paio di boxer puliti e quando tornò in camera una sensazione di estraneità lo colpì trovando Taehyung disteso sul proprio letto di una piazza e mezza. Nessuno, a parte forse Namjoon, aveva mai occupato quel posto oltre a lui. Non che gli dispiacesse avere un ragazzo che sembrava uscito da una pubblicità di intimo, sdraiato sul proprio materasso. Lo raggiunse e si stese al suo fianco. Era strano doversi far bastare solo una porzione di letto. Tae si voltò a fissarlo e un sorriso dolce si disegnò sul suo viso ma durò un attimo; spezzò il contatto visivo e tornò a fissare il soffitto.
«Quella crepa nell'angolo a destra sembra un cuoricino.»
Yoongi sbatté le palpebre e seguì la direzione indicata sebbene sapesse già dove posare lo sguardo.
«Vedi, lì... fa quelle due curve.» Tae mosse il dito come se ne stesse disegnando i contorni «sembra un cuore!»
Yoongi aprì la bocca per rispondere qualcosa ma non ne uscì alcun suono. Possibile non si fosse mai accorto di quella strana somiglianza? Gli venne da ridere e si avvicinò al ragazzo più piccolo, cingendolo con un braccio e poggiando la testa sulla sua spalla «A quanto pare ci voleva qualcuno come te per farmi notare una cosa del genere.»
Tae sorrise e lo baciò sulla testa, accarezzandolo sul braccio. Di riflesso, Yoongi prese ad accarezzarlo sul petto, tracciando dei cerchi immaginari su quella pelle d'ambra che ora condivideva il suo stesso profumo. Calò il silenzio per qualche minuto; entrambi assorti nei rispettivi pensieri; nessuno dei due intenzionato a renderli concreti. Ad un tratto Yoongi sbadigliò, incapace di trattenere il sonno.
«Sei stanco? Vuoi dormire?»
Fece cenno di no con la testa ma gli occhi mezzi chiusi dicevano altro. Sussurrò «Resta qui... fermati per stanotte.»
Taehyung si irrigidì impercettibilmente e deglutì.
«Va bene, ma dobbiamo cambiare posizione o dovranno amputarmi un braccio.»
Yoongi si spostò, spegnendo la luce sul comodino e lasciando il tempo all'altro di sistemarsi come meglio preferiva, per poi tornare a cingergli il fianco. Faceva caldo ma voleva avere una conferma tangibile della sua presenza. Stava già scivolando nel sonno quando mormorò un «Buonanotte.» al quale Tae non poté far altro che ribattere allo stesso modo, con voce profonda. Restò ad osservarlo così, in quella semioscurità, ascoltando il suo respiro regolare. Percepì una stretta al cuore, come se qualcuno lo stesse impugnando e stritolando senza pietà. Avrebbe dovuto compiere un scelta ma decise che ci avrebbe pensato l'indomani, quando la luce del crepuscolo avrebbe illuminato i suoi errori.



A Seesaw Game || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora