Il sottoscala.

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Guardò verso il cancello e vide una sagoma in controluce, era gobba  e bassa. La ragazza si rialzò in piedi e si avvicinò alla figura, la quale sembrava non averla notata. Portava in mano una ciotola come quelle per cani che conteneva acqua e la posò accanto al corpo addormentato di David. Hermione, avvicinatasi ancora un po', riuscì a distinguere qualche tratto facciale: era Codaliscia, l'aiutante di Lucius Malfoy. Decise di intervenire e chiamarlo.
-Codaliscia!-
L'uomo si girò verso Hermione, i suoi occhietti vivaci ebbero un guizzo.
-Signorina Granger! Che piacere vederla sveglia! Sicuramente i Signori Malfoy avranno piacere di vederla! Mi segua, prego.-
Hermione si scrutò la divisa. Era sporca e polverosa, ma non aveva la bacchetta e non poteva fare niente per migliorare la situazione. I suoi capelli erano tutti arruffati e avrebbe preferito non presentarsi così, ma fece come le venne chiesto. Seguì Codaliscia su per le scale fino ad arrivare nel Salone dove Lucius, Narcissa, Draco e Bellatrix stavano conversando. All'entrata di Hermione calò il silenzio.
-Signori, vi ho portato la mezzosangue.- esordì Codaliscia, quasi fiero.
Narcissa e Lucius scrutarono Hermione con occhi di ghiaccio. Gli occhi di Bellatrix brillarono. Draco sembrava assente, guardava Hermione con espressione vacua.
-Posso farlo, Sissy?- Chiese Bellatrix con sguardo sadico.
Narcissa annuì lentamente.
Bastarono pochi secondi perché Bellatrix gridasse -Crucio!-
Puntò la bacchetta su Hermione, la quale si scaraventò in terra per il dolore. Iniziò a gemere, guardò Narcissa, Lucius ed infine Draco e le parve, per una frazione di secondo, di averlo visto addolorato, ma fu solo un'immaginazione. La tortura durò diverso tempo, Hermione gemeva e Bellatrix la guardava e sghignazzava soddisfatta. Quando ebbe finito la guardò con disprezzo. La ragazza sanguinava da più parti.
-D'ora in poi sarai la nostra schiava, piccola schifosa mezzosangue!-
Hermione non disse niente.
-Draco, portale dei vestiti decenti e poi mandala nel sottoscala.- ordinò Bellatrix.
Draco obbedì, chiese ad Hermione di seguirla e la portò al piano di sopra.
Mentre andavano, Hermione piangeva.
-Perché lo stai facendo?- chiese singhiozzando.
-Non sto facendo niente, mezzosangue.- rispose Draco.
-Draco, sei tu?!?- chiese Hermione incredula.
Draco ebbe uno scatto, si girò e spinse Hermione verso il muro e le strinse la gola.
-Sono io, tranquilla. Sono il capo qui, intesi?- le sussurrò all'orecchio. Hermione, che stava soffocando, si liberò dalla stretta di Draco e scese nel sottoscala dove Draco l'aveva portata.
C'era una brandina, un abbigliamento da cameriera e una lampadina flebile. Attraverso le fessure della porta si sentì la voce di Draco.
-Dormi ora. Ah e domani ti voglio alle 6,00 giù con la colazione pronta. Ti troverai bene qui nel sottoscala.-

Ho bisogno di sentire quel profumo di vanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora