Capitolo 4.

2.3K 142 6
                                    

-Com'è il luogo in cui vivevi prima di venire qui?-

Daisy e Calum erano distesi in mezzo al verde, in riva al fiume. Lei aveva accettato quell'offerta solo perché era la seconda volta che la salvava da quel maniaco, e poi questo le sarebbe stato d'aiuto per superare la malattia. Le sorse il dubbio sul fatto che il moro conoscesse il ragazzo che l'aveva picchiata, ma poi scacciò quel pensiero e tornò alla normalità.

-Accogliente, mi manca tutto di lì.-

Iniziò a giocherellare con le punte dei suoi capelli, in imbarazzo per l'atmosfera che si era creata tra i due. Poi li scostò tutti da un lato con un gesto del viso.

-Lo adoro.- mormorò Calum.

-Cosa?-

-Adoro quando fai così con i capelli.- si posizionò di fianco e prese una ciocca mora tra le dita. Erano così morbidi e profumati, aveva voglia di stare lì a guardarli, anche per ore e ore.

Il piano funzionava alla grande, non aveva bisogno di Jason. Si avvicinò ancora di più a lei e le bisbigliò un -Ho una proposta da farti.- prima di darle un bacio sulla guancia. La sua voce profonda e quel contatto umido provocarono in lei un'ondata di brividi. Non si era mai sentita così, e una parte di lei non voleva farlo perchè non si fidava di nessuno, tantomeno di lui. -Di che si tratta?- gli chiese incuriosita.

-Prima devi promettermi che prenderai in considerazione ciò che sto per dirti.- Daisy esitò un attimo poi esordì un -D'accordo, lo prometto.-

-Bene. Sai nuotare?- La guardò alzando entrambe le sopracciglia e sorridendo. Poco dopo la mora realizzò ciò che voleva fare Calum.

-Oh, no, no, no.- Si alzò sui gomiti in modo da vederlo meglio.

-Hey! Hai promesso!-

-Ho promesso che l'avrei presa in considerazione, non che l'avrei accettata.- puntualizzò.

Era così follemente strano che solo con lui si sentisse così libera. Non aveva mai concesso questo privilegio a nessuno, eppure a lui si, e nemmeno lo conosceva, non sapeva nulla sul suo conto. E questo fece crescere in lei dinuovo quella paura, quella che persisteva sempre e comunque, solo che in alcuni attimi si nascondeva, come se le volesse concedere un pò di tregua.

-Coraggio, ti fidi di me?- le porse la mano.

-No, ma guarda il lato positivo: non è una cosa personale.- Daisy sorrise, e le sue guance si colorarono di rosso, perchè l'ultima persona che aveva ammirato quel sorriso era suo padre.

-Tu hai davvero paura di me?- Si fece in un attimo serio.

Era pronta a mentire, ma non sarebbe servito a nulla. Non aveva le parole adatte, non sapeva come esprimersi, così tacque. Lui si avvicinò all'angolo della sua bocca tanto quanto basta per sfiorarlo.

-Tranquilla, io non voglio farti del male, voglio salvarti.- Mentì Calum. Se serviva questo per portare a termine il piano, lo avrebbe fatto. E l'avrebbe salvata davvero, a costo di riuscire nel suo intento.

La ragazza deglutì a fatica: non era mai riuscita a nascondere il nervosismo. Si morse la parte interna della guancia e abbassò lo sguardo.

-Allora, vieni o no?- Calum si era finalmente allontanato ed era rimasto in bermuda, in riva al fiume. L'idea di spogliarsi davanti a lui la infastidiva ma allo stesso tempo le piaceva. Ed era una situazione imbarazzante, perchè se ne stava sdraiata ad ammirare quello spettacolo, senza staccare gli occhi una sola volta. Il moro sorrise più perchè la ragazza stava cedendo a lui e non per il fatto che lo guardasse in quel modo.

Daisy sbuffò ridendo, poi lo raggiunse.

-Hai intenzione di tuffarti vestita?- le chiese lui, impaziente di vederla in intimo.

-Non voglio farlo.-

-Cosa?- domandò Calum, non capendo.

-Non voglio che tu mi veda, nè tu nè nessun'altro.- ora aveva lo sguardo più cupo, triste.

Il moro le si avvicinò e le cinse leggermente i fianchi. Poi la sua mano oltrepassò il tessuto della felpa e accarezzò dolcemente la schiena della ragazza, fino a ad arrivare alle sue curve. Lei, però, si scostò riluttante. Cal la guardò come per rassicurarla, e tornò da lei. -Scommetto che sei bellissima in intimo.- le sussurrò a un orecchio, ammiccando. -Tutti questi strati di tessuto a dividerci mi stanno facendo impazzire.- Le calò leggermente il collo della felpa in modo da scoprire la spalla che baciò subito dopo. Poi afferrò l'orlo e lo tirò verso l'alto, e Daisy lo lasciò farò. Con un gesto fulmineo sbottonò i jeans e glieli tolse, poi si abbassò verso il suo stomaco e le diede un bacio appena sopra l'ombelico.

-Lo sapevo.- sorrise il moro. Si rialzò e si tuffò goffamente. -Dai, vieni!-

La ragazza si avvicinò lentamente al fiume e sporse il piedo dentro l'acqua per sentire la temperatura.

-Io non...non so nuotare.- disse timidamente.

-Ti terrò io, coraggiò, vieni.-

Daisy si sedette in riva, poi strinse la mano di Calum che con l'altro braccio l'afferrò per i fianchi e la fece scivolare sul suo corpo. La tenne stretta, come per proteggerla da qualcuno che amava farle dal male.

Qualcuno come lui.

-Calum?- la dolce voce lo risvegliò dai suoi pensieri.

-Si?-

-Grazie.- Si strinse al petto di lui, ascoltando i battiti del suo cuore che avevano gli stessi ritmi del suo. Chiuse gli occhi e li riaprì solo quando udì una voce familiare.

-Daisy?-

Luke.

NOTA DELL'AUTRICE

No è che sono le 2:34 di notte e mi annoiavo e quindi ho pubblicato questo capitolo che ritengo una merda ma che mi fa morire nei feels.

Voi che seguite la storia, siete le mie gioie

vi amo

salvamiluke

Faraway. || Calum Hood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora