Nico's pov
Confusione.
È tutto così confuso.
Non riesco a capire dove sono, mi guardo intorno, ma non conosco la città.
Ricordo poco di ieri sera, è tutto confuso.
È come se mi sentissi vuoto.
Mi ricordo di Martino.
Martino e la sua felicità.
Il modo in cui mi guardava un attimo prima, per poi cambiare completamente sguardo.
Ha capito anche lui che c'è qualcosa di sbagliato in me.
Ormai lo sanno tutti.
Non vorrà mi stare con me, ne sono sicuro, a questo punto sarà già sul treno per Roma.
Non lo biasimo, sarei scappato anche io se avessi trovato una persona come me.
C'è qualcuno che sta correndo verso di me. Per un attimo penso che sia lui, ma non è lui, no. Sono i miei genitori, e dietro di loro c'è anche Maddalena. Le tre persone che dicono di tenere tanto a me, ma che mi trattano come un bambino, come qualcuno che non riesce a ragionare con la propria testa.
Ancora una volta penso a Martino. Lui mi ha sempre trattato come una persona normale, se solo non avessi rovinato tutto.
I miei genitori mi stanno gridando qualcosa, ma non riesco a capire, sono perso nei miei pensieri.
Maddalena si avvicina e mi abbraccia, ma non ricambio. "Nico? Nico stai bene? Ti portiamo in ospedale vieni" la voce di mio padre mi arriva ovattata.
"Niccolò, ma cosa ti salta per la testa? Perchè sei venuto a Milano con quel ragazzo? Si può sapere a che stavi pensando?" Eccola, mia madre che non si preoccupa del fatto che io sia in una città quasi sconosciuta, ora solo e spaesato, no, deve pensare alle mie ragioni, a lui.
Siamo in ospedale, dovrò fare dei controlli, mi è già successo, faranno presto.
Intanto io non riesco a togliermi dalla testa il pensiero di Martino, fino a poche ore fa eravamo felici, ora non mi vorrà più vedere.Quando usciamo dall'ospedale il sole è già alto, mia madre mi avvisa che tra poco partiremo per tornare a Roma, ma prima devono sistemare una cosa. Che sia Martino? È ancora qui? No, impossibile.
Mi accorgo che Maddalena non c'è, il che è strano, perché sicuramente tornerà a Roma con noi. "Mamma dov'è Maddalena?" Chiedo con tono interrogativo.
"Tesoro, tra poco torna. Doveva sistemare una cosa."
Penso ancora a Martino, sarà già a Roma? Mi perdonerà mai? Probabilmente non avrò mai le risposte perchè non mi vorrà più vedere.
Maddalena sta tornando.
"Hai risolto?" Le chiede mia madre
"Risolto cosa?"
"Niente di che Nico, ho solo detto a quel ragazzo di andarsene."
A quel ragazzo? Martino? Era ancora qui?
"T-tu hai detto a Martino di andarsene?"
"Era l'unico modo, Nico. Lui ti fa stare male, non ti fa ragionare. Fidati, è meglio così." Interviene mia madre.
"Mamma cazzo, lui è l'unico che mi fa stare bene, al contrario di quello che pensate voi. Mi tratta come un adulto, non come un bambino che va sempre controllato. Non è una fase, forse voi pensate che lo sia, ma non lo è, so cosa provo, ed è reale."
"Ti passerà Niccolò"
Cazzo no, Marti era qui, mi ha aspettato tutta la notte, ha aspettato in una città sconosciuta solo per sapere come stavo, e ora per colpa di Maddalena penserà che tutto quello che c'è stato è stata una farsa, perché chissà cosa gli ha raccontato Maddalena.
Inevitabilmente mi scende una lacrima, pensando alla prima volta che ci siamo visti, alla piscina, a Bracciano e a ieri, era tutto così perfetto. E continuano a scendere lacrime, finché non mi accorgo di star singhiozzando.