Capitolo 34

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Quello sarebbe stato l'ultimo giorno in Italia e poi sarei dovuta tornare alla solita vita, il che non mi dispiaceva affatto.

Ero nel mio letto, controllai l'ora, le 4:56... erano passate precisamente 3 ore da quando mi ero svegliata perchè Wyatt emetteva rumori molesti ma anche perchè mi era parso di sentire qualcosa cadere, non avrei mai fatto come quelle dei film horror che vanno incontro alla morte e ai pericoli quindi rimasi a fissare il vuoto, sentì di nuovo un rumore e mi alzai di scatto, mi pareva di aver visto qualcosa muoversi ma non ne ero sicura così decisi di prendere un arma (cioè una scarpa) e mi avvicinai...
alzai una maglia caduta a terra e sotto trovai 2 topi che probabilmente mangiavano qualcosa, però appena mi videro si alzarono su due zampe e per lo spavento urlai senza pensarci...

"OH PORCA TROIA" "CHE COSA? CHE HAI? CHE SUCCEDE?!" Wyatt guardò per un secondo i topi e fuggì come un razzo al piano di sotto urlando, nemmeno il temoo di girarmi e vidi  Matt "Ragazzi che succ- OH CRISTO"  anche lui scappo e ovviamente io non sarei rimasta lì da sola a cercare un modo per mandare fuori i topi, scesero tutti gli altri, dovevamo per forza svegliare tutti o non sarebbe stato da noi... per ultimo arrivò mio nonno "Ho chiuso la porta a chiave e ho messo tutta la vostra roba fuori, credo possiate partire tranquillamente" dopo quest'episodio capì che le avevo passate davvero tutte in quei due mesi.

Si fecero le 9, ci preparammo e facemmo colazione alla svelta essendo ormai quasi ora di partire, quando ci salutammo mio nonno si scagliò su di me "Cerca di non far impazzire Matthew, d'accordo?" Annuii e mi mise al collo un suo ciondolo, mi disse che era sempre stato il suo portafortuna ma che da quel momento in poi, sapeva sarebbe servito più a me che a lui... salutai anche mia nonna e intanto Matt era diventato una fontana... lo era sempre stato ma giurò di non ammetterlo mai fosse l'ultima cosa che faceva.

Quando eravamo in aereo mi resi conto che Jaeden e Sophia erano stranamente cupi, si scambiavano sguardi di fuoco, ma preferivo non intromettermi pur sapendo ci fosse di sicuro qualcosa che non andava anche se Sophia, conoscendola, sarebbe venuta a dirmi tutto...
"ROSS!" Aprì gli occhi e vidi Hanna a qualche centimetro dalla mia faccia "EH COSA" mi fece alzare "Vuoi sbrigarti che siamo arrivati?!" Mi resi conto di aver dormito per tutto il volo, dal momento in cui mi ero seduta al momento in cui Hanna mi svegliò, nonostante il bambino che gridava come un ossesso due posti dietro di me.

Ci venne a prendere il padre di Wyatt, iniziò a fare strane battute nella speranza di farci risvegliare, forse aveva notato che eravamo tutti un po' troppo distratti o sonnolenti, quando scesi dalla macchina con Sophia lei e Jaeden non si guardarono nemmeno per sbaglio, lanciai uno sguardo a Wyatt che non sembrava nemmeno essersi accorto della freddezza che c'era tra quei due, freddezza paragonabile al Polo Nord... certo lasciai perdere fino a quando non costrinsi Sophia a venire da me, le feci portare persino le valigie nella smania di sapere cosa stesse succedendo.

Trascinai la ragazza in camera mia e la spinsi sulla sedia, "Soph dimmi che sta succedendo, va tutto bene?" Lei si alzò nervosamente e si mise a guardare fuori la finestra "Tutto bene?! Tutto bene certo!! Se non fosse che quel deficente... lascia stare guarda meglio che non ne parlo tanto poi passerà e poi non dovrei essere io a dirlo." Ero più confusa di prima, sapevo che si agitava spesso così ma qiella volta ovviamente era successo qualcosa di grave, provai ad essere utile o almeno farla sfogare in tutti i modi ma non ne volle sapere, quindi pensai che per ora era meglio lasciarla in pace, così se ne andò a casa.

Rimasi in salotto e c'era solo mio fratello, Matt mi guardò sedendosi di fianco a me "Hanna doveva andare a comprare alcune cose... comunque ho visto Wyatt un po' preoccupato, sai qualcosa?" Anche io in quegli ultimi giorni contunuavo a vederlo strano, pensavo fossi solo io dato ciò che era successo però a quanto pareva non era così... ad ogni minima chiamato o messaggio scappava via con la paura che qualcuno potesse sentirlo, se non per dormire non mi sfiorò una sola volta... per la prima volta non sapevo cosa pensare...

Dissi di arrivare fino a casa di Wyatt, dovevo parlargli ma non lo chiamai tanto sapevo fosse solo, bussai cento volte ma non rispondeva, allora decisi di chiamarlo ma diceva che il telefono era spento... vidi la finestra di camera sua aperta, andai li sotto e sentì delle voci mi passò per la testa un'idea folle che in quel momento sembrava la più logica tra tutte, mi arrampicai su una specie di edera che portava a qialche centimetro sotto la finestra, fu un'impresa difficile dato che rischiai di scivolare un paio di volte ma alla fine riuscì nel mio intento, quello che vidi mi fece passare la fierezza di quell'istante... fu la cosa più schifosa e squallida che avessi mai potuto vedere... anzi rivedere...

Si Wyatt era lì, ma non era affatto solo infatti a fargli compagnia c'era la sua cara e dolce Lisa intenta a fargli un lavoretto... cercavo di distogliere lo sguardo ma ero così inorridita da qiella scena che non riuscivo... all'improvviso Wyatt si girò verso di me, mi venne un colpo al petto e mi abbassai ma non incastrai bene il piede e caddi all'indietro da più o meno due metri, una volta atterrata su una siepe mi resi conto di non riuscire a muovermi, ma non perchè mi fossi fatta male solo avevo ancora l'immagine stampata davanti alle palpebre...

Sentì il portone aprirsi e mi alzai più in fretta che potei, "Lisa davvero dobbiamo stare più attenti, ci ha già visti una volta e ti ha sfondato l'occhio, non oso immaginare cosa farebbe una seconda" quel figlio di puttana... sarei potuta benissimo uscire allo scoperto ed essere capace di ammazzare entrambi... ma non lo feci "Di che ti preoccupi, quella è tanto stronza quanto ingenua." La brunetta aveva ragione, ero stata ingenua nel fidarmi di Wyatt una volta, ed ero stata stronza nel fidarmi due volte.

Non riuscivo nemmeno a camminare, le lacrime che versai quel giorno furono le lacrime più calde e pesanti che avessi mai versato... mi siedei su una panchina sul lungo mare, ignoravo tutte le chiamate e i messaggi di Matt e Hanna... sentì un prurito sul petto, spostai la maglia e vidi una spina vicino al cuore... ironia della sorte, quella non era la prima e nemmeno l'ultima spina che cresceva sulla mia rosa, ma di certo fu quella più deludente.

Solo tu//Wyatt Oleff  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora