Il ragazzo biondo se ne stava imbambolato ad ammirare quell'orribile scena a bocca aperta. Non poteva credere che stesse succedendo sul serio, la situazione gli era sfuggita dalle mani e forse era già troppo tardi per rimediare.
-Daisy cosa ci fai qui?- chiese Luke, allibito.
-Cosa ci fai tu qui?- disse di rimando la ragazza. Era ancora avvinghiata fra le braccia di Calum, e quando se ne rese conto si distaccò immediatamente. La situazione era imbarazzante più per il fatto che fossero mezzi nudi e il suo quasi-fratellastro era lì a guardarli con disgusto. Così prese una decisione affrettata e uscì velocemente dall'acqua, rivestendosi nonostante fosse completamente bagnata. La seguì poco dopo Calum, che non aveva ancora aperto bocca e il suo sguardo era rivolto verso il basso.
-Coraggio, sali in macchina, ti raggiungo tra un minuto.- Luke le lanciò le chiavi e prima di avviarsi verso l'automobile la ragazza lasciò un leggero bacio sulla guancia del suo nuovo e unico amico. Non lo conosceva abbastanza bene per fidarsi, e probabilmente non si sarebbe fidata neanche dopo aver saputo ogni cosa sul suo conto, ma con lui stava bene, si divertiva ed era a suo agio. Era il suo primo e ultimo amico, non voleva perderlo.
Dopo averla persa di vista dietro gli alberi, il biondo si avvicinò a passo svelto verso il suo rivale, puntandogli il dito contro.
-Sapevo che avreste subito agito, bastardi!- la rabbia gli ribolliva in corpo, anche perchè aveva sbagliato qualcosa e se non avesse rimediato avrebbe perso il posto nell'organizzazione. E avrebbe perso anche una ragazza innocente, che non c'entrava nulla in tutta quella merda in cui l'aveva cacciata il padre.
Calum rise di gusto, estraendo un pacchetto di sigarette dalla giacca nera distesa sul prato. Ne prese una e se la infilò tra le labbra, iniziando a tirare dopo averla accesa.
-Chi ti ha assegnato questo incarico? Sai, qualcuno dovrebbe dirgli quanto fai schifo in materia, ricordandogli che fine ha fatto la tua sorellina l'ultima volta.-
Non avrebbe dovuto dirlo. Luke si scagliò contro di lui, ma il moro fu più veloce e lo bloccò, sbattendolo al muro.
-Questa volta non ve la caverete bene, mi spiace. Non l'hai vista? Non te ne sei ancora accorto? Daisy non resisterà più di tanto, è fragile. Farà la fine di suo padre. Quel bastardo di Oldman rimpiangerà il giorno in cui ci tradì, anche da lassù.- indicò il cielo. Poi fece un tiro dalla sigaretta e liberò il fumo sul viso di Luke.
-Calum 1, Luke 0.-
***
-Cosa ci facevi con quello?- sbraitò Luke.
-Che problemi hai? Mi ha salvato la vita due volte!-
-Stai zitta ragazzina, tra i due quella che ha problemi, ti ricordo, sei tu.-
Daisy rimase colpita da quelle parole. Fu come se l'avessero appena trafitta al cuore con una marea di lame pungenti, e non resistette all'impulso di piangere.
-Scusa..non volevo..-
-Come lo sai? Chi te lo ha detto? Mia madre, è stata mia madre vero? Ah, lo sapevo. Non sarei mai dovuta venire qui. Qualsiasi cosa faccia, anche per il mio bene, mi si ritorce sempre contro, lasciandomi ferite indelebili e, per una volta, che ho trovato qualcuno con cui sto bene, me lo portate via. Che avete tutti? Cosa ho di sbagliato?-
-Daisy, ascolta, mi disp..-
-No ascolta tu!- urlò lei bloccandolo. -Sto facendo il possibile per superare questa merda di malattia, e voi non fate altro che peggiorare le cose! Perchè non capite? Calum è il primo ragazzo che in questi quindici anni della mia vita mi sta davvero aiutando, cosa che non ha mai fatto mia madre, ad esempio. E perchè devo sempre fare del bene per le persone quando per me non c'è mai nessuno?- Ormai aveva il viso completamente bagnato dalle lacrime. Non si era mai sfogata, era sempre rimasta chiusa dentro il suo guscio e finalmente dopo tanti anni riusciva a liberarsi di quel peso che portava da sempre con sè.
-Okay, lo capisco e mi dispiace!- Luke era veramente dispiaciuto, ma doveva farle capire che molte volte l'apparenza inganna, che bisogna scavare nel profondo delle persone per conoscerle sul serio. -Ma cerca di capire, Daisy, io sono qui per te. Devo proteggerti.-
-Bè non ci stai riuscendo, dovresti proteggermi da te, piuttosto.-
-Lo so bene..- Parcheggiò l'auto davanti al vialetto di casa sua ed entrambi scesero. Ognuno prese la sua strada dentro casa, e quando la ragazza stava per rinchiudersi dentro la sua stanza Luke parlò.
-Ti posso aiutare, ma fidati di me.-
-Io non mi fido di nessuno.-
***
-Ci sta cascando in pieno.-
Sul volto di Calum si formò un ghigno, mentre Jason teneva la mascella contratta.
-Portamela il prima possibile.- ordinò l'uomo che teneva in bocca un sigaro. Guardò il ragazzo con decisione, e poi sorrise come se fosse davvero fiero di lui. Ma non lo ero, voleva solo riuscire nel suo intento, risolvere i suoi affari e essere ricco.
-Ho ancora bisogno di tempo.- rispose Calum.
-Tempo, tempo, tempo. Tempo sprecato!- urlò Jason dall'altra parte del tavolo. -L'avremmo già uccisa se non fosse stato per te, piccoletto! Devi sempre metterti in mezzo, lascia fare ai grandi!-
Calum si alzò di colpò e lo spinse a terra dalla sedia, poi si mise a cavalcioni su di lui e gli sferrò un pugno sulla mascella.
-Attento, Jason, il piccoletto avrebbe il coraggio di ucciderti anche adesso.-
-Allora fallo.- biascicò Jason, la mascella indolensita. -Fallo.-
Il moro esitò un attimo, poi si alzò mollando la presa.
-Lo sapevo.- mormorò Jason. -Non hai le palle. Come puoi pretendere che uno come lui riesca ad uccidere una ragazza?- disse infine rivolto all'uomo. Quest'ultimo rivolse uno sguardo al figlio minore, chiedendogli il consenso di lasciare la faccenda al fratello maggiore.
-No.Vi ho promesso che l'avrei uccisa io, e lo farò, statene certi.- Disse deciso Cal.
-D'accordo, fratellino, ma giuro su Dio che se non l'ammazzi, io ucciderò te.-
Il moro sorrise e uscì dalla stanza. Si avviò verso l'auto e dopo essere entrato accese il motore. Doveva agire, e in fretta. Non avrebbe mai acquistato la sua fiducia facilmente, la conosceva da si e no tre giorni, e in realtà non voleva correre troppo, per lui era una cosa seria e andava fatta bene. Ma da un parte doveva anche sbrigarsi, c'era in gioco la sua vita.
Così arrivò velocemente davanti al luogo desiderato. Intravide dalla finestra leggermente aperta la donna che era stata ostaggio di suo padre qualche anno fa, ma che, non si sa come, era ancora viva. Ma ora la loro preda non era più la moglie di Oldman, ma qualcuno a cui teneva più della sua stessa vita: sua figlia. Svoltò l'angolo e si ritrovò davanti alla finestra della camera di Daisy. Lanciò qualche sassetto al vetro e poco dopo la ragazza si affacciò. Appena lo vide sorrise, come se fosse l'unica cosa che la rendesse davvero felice. Non voleva,ma era destinato a fare quel genere di cose, come far soffrire le persone o addirittura ucciderle. E Daisy era ancora la sua prima vittima, e doveva essere tutto perfetto.
Le sorrise di rimando, proprio come aveva fatto lei poco prima.
-Allora, posso entrare?-
NOTA DELL'AUTRICE
heilà gggggente!
Premetto, lo so che è cortissimo e che non è il massimo, ma è tardi e poi sto cercando di aggiornare tutte le sere quindi yay rido
Allora, devo confessarvi che odio me stessa perchè Calum per me è la dolcezza in persona ma l'ho tramutato in bad boy. No ok pora stella.
Spero vi piaccia il capitolo, quindi commentate e votate! Aah, finalmente la storia ha 1k lettori e aw in così poco tempo, vi amo sul serio ♡
Fatemi sapere che ne pensate!
Vi lascio il mio nick twitter : @salvamimike
ora vado, notte
vi amo
salvamiluke
STAI LEGGENDO
Faraway. || Calum Hood.
FanficPelle ambrata, capelli neri e tatuaggi. Margherite, labbra rosee e agorafobia. Per Daisy il pericolo è più vicino di quanto credesse.