POV JAMES
Mamma- t-ti prego... D-Dimmi che ha sorriso...-
Guardai Jimin e notai il suo viso esser solcato dalle lacrime, mentre il suo labbro inferiore tremava. Jimin annuì col capo.
Jimin- S-si. h-ha sorriso..-
Mia mamma gli lasciò il viso, portandogli le mani sugli occhi cercando togliergli le lacrime che scorrevano dai suoi occhi.
Jimin- I-Io... l'amo. L'ho amata con tutto me stesso! Ancora ora... credo di sentire la sua dolce voce chiamarmi... Lo giuro, io la amo! E non posso credere che lei non ci sia più... I-io...-
Iniziò a singhiozzare. Mia madre gli sorrise, anche se il suo era un sorriso nostalgico. Mia mamma l'abbracciò, circondandogli il busto con le sue esili braccia, mentre calde lacrime sgorgavano dai suoi occhi.
Mamma- lo so figliolo... lo so. Anche lei ti ha amato, e lo farà per sempre.-
I poliziotti allontanarono mia madre dal ragazzo, che fecero alzare dal suolo e lo fecero avanzare verso una delle macchina, ma prima che Jimin entrasse in auto si girò verso di noi, facendo incastrare i nostri sguardi. Nei suoi occhi potevo leggerci la tristezza, la malinconia la disperazione ma anche l'amore che provava nel sentire il nome di mia sorella.
Jimin- Lo giuro su tutto quello che mi è di più caro, non ho mai amato qualcuno così tanto.-
I poliziotti lo fecero entrare nella vettura e una volta entrati tutti nelle proprie auto partirono sfrecciando per le strade.
POV JIMIN
I poliziotti mi fecero entrare nell'auto e una volta che entrarono partirono sfrecciando per le strade. Il viaggio durò una decina di minuto in cui la mia mente era bloccata a pensare ad una singola persona: Lilith.
Lei per me era tutto.
La macchina si fermò, il poliziotto mi fece scendere per poi dirigersi all'entrata del carcere, dove una volta all'interno mi buttarono in una cella dopo avermi tolto le manette.
Poliziotto- In sti giorni ci sarà il tuo gudizio.-
Non dissi nulla, rimasi lì fermo, mentre il mio pensiero non voleva scacciare l'immagine di Lilith.
I giorni passavano e con essi anche la mia vita. So che mi condanneranno a morte, me lo merito.
Poco dopo a interrompere i miei pensieri fu un poliziotto che aprì la cella, ammanettandomi e portandomi in una grande sala, 2 tavoli erano posti uno di fronte all'altro, il poliziotto mi fece sedere e in quel momento nella grande sala entrò il giudice. Nell'aula si creò un silenzio spezzato solamente dai nostri respiri.
Non so quanto tempo durò il processo, so solamente che i miei pensieri si bloccarono appena sentì nominare il nome di Lilith, solo in quel momento alzai la testa guardando l'avvocato che era contro di me.
Avvocato- Mi dica, cosa ne ha fatto di Lilith Smith?-
Io- Nulla.-
Avvocato- Non è possibile. Un mostro come lei, non gli ha fatto nulla?-
Io- No. Non avrei mai potuto farle del male.-
Avvocato- e mi dica... come mai?-
Io- Perché è stata l'unica persona che mi è rimasta accanto nonostante tutto, perchè non mi ha mai giudicato... perchè lei era fantastica.... ma sopprattutto perchè l'ho amata e la amo.-
Nell'aula si creò un brusio fastidioso. mi guardai attorno notando solo in quel momento che seduti in delle sedie c'erano i genitori e il fratello di Lilith che mi guardavano. Abbassai il capo, sentendo il dolore lacerarmi nuovamente il cuore.
Avvocato- Allora, chi ha chiamato la polizia?-
Io- Io. Ho chiamato io.-
Avvocato- Sa cosa ha fatto?-
Io- Si. Mi sono costituito. Ho fatto soffrire decine di famiglie a causa delle mie uccisioni, ma sono felice. Felice, perché ho incontrato Lilith e mi sono innamorato di lei.-
Avvocato- Lei è malato! Anche quella ragazza era pazza!-
La rabbia crebbe in me, così con uno scatto mi alzai dalla sedia e mi avvicinai in fretta all'avvocato prendendo il colletto della sua camicia avvicinando il mio viso al suo, fissai i miei occhi carichi d'ira nei suoi e sentì la voglia di spaccargli la faccia crescere. Subito 2 poliziotti mi si avvicinarono cercando di farmi allontanare, ma la mia presa era salda sul suo colletto.
Io- Ripeti! Osa nuovamente pronunciare il suo nome con la tua lurida bocca e giuro su tutto quello che ho di più caro che ti uccido! E ne sono capace! Capito!?-
L'uomo annuì, così lascai la presa sul suo colletto andandomi nuovamente a sedere dietro al tavolino in legno.
L'avvocato si sedette nella sedia non fiatando più. Io invece mi persi nei miei pensieri.
Sentì un boato propagarsi nell'aula e un silenzio si creò. Alzai il viso incontrando gli occhi del giudice che mi guardavano.
Giudice- Park Jimin, quello che tu hai fatto è grave... Hai ucciso decine di persone. Cosa vuoi dire a tua discolpa?-
Io- Lo rifare. Ucciderei nuovamente tutte quelle persone solamente per poter incontrare nuovamente Lilith. Rifarei tutto quello che ho commesso fino ad ora se solo potessi incontrarla ancora una volta. Mi spiace aver ucciso tutta quella gente che in fondo non aveva fatto nulla. Mi spiace averla incontrata in quella circostanza. Mi spiace non esser stato in grado di salvarla...-
??- Aspetti!-
Mi girai verso la voce e notai La mamma e il fratello di Lilith in piedi che mi guardavano.
Giudice- Parlate-
Mamma Lilith- Io sono la Mamma di Lilith Smith. Devo dire una cosa al ragazzo prima che il verdetto venga annunciato.-
Il giudice annuì dandogli il permesso di parlare.
Mamma Lilith- Jimin, grazie. Grazie per averla amata, grazie per averla salvata e grazie per averla fatta sorridere. Nonostante le atrocità che hai commesso... io ti sono grata dal profondo del cuore.-
Sorrisi, anche se in quel momento avevo voglia di piangere. La mamma di Lilith si sedette nuovamente. Così mi girai a guardare il giudice che iniziò a parlare.
Giudice- Dopo attente riflessioni, dichiaro l'imputato.... colpevole! La sua condanna sarà a vita!-
Un brusio insopportabile si levò in aula. Subito 2 poliziotti mi fecero alzare dalla sedia ammanettandomi nuovamente, iniziarono a trascinarmi verso il corridoio per poi condurmi in cella, ma prima di varcare la porta per il corridoio notai la mamma di Lilith portare le mani sugli occhi per togliere i residui di lacrime, mentre il marito la consolava dandogli delle pacche amichevoli sulla schiena mentre James mi guardava con dispiacere. La mamma di Lilith tolse le mani dal viso guardandomi, per poi sussurrarmi.
Mamma Lilith- Grazie-
i poliziotti mi fecero uscire dall'aula per poi portarmi nella mia cella, mi tolsero le manette chiudendomi all'interno della piccola stanza.
Mi poggiai al muro, scivolando a terra con la schiena premuta sul muro, mentre calde lacrime sgorgavano dai miei occhi. Alzai il viso guardando il soffitto della cella, mentre i miei pensieri ricadevano ad una persona sola: Lilith.
Io- Lilith.... è così che finisce? Me lo merito eppure.... mi manchi...-
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PRIGIONIERA DEL CUORE~PARK JIMIN~ BTS~
FanfictionLilith una ragazza problematica, in una passeggiata notturna nelle vie isolate vede viò che nessuno doveva vedere: il famoso Serial Killer che si aggira nelle vie malfamate. Tratto dalla storia: I miei occhi incontrarono quelli chiari di lei, le lac...