Quel giovedí sera eravamo seduti tutti in cerchio,ma Helen non c'era,la stavamo aspettando perché come sempre arrivava tardi,ero seduta accanto a Josh,era l'unico che aveva i minuti sul cellulare e quindi prese il telefono per chiamare Helen quando trovó un messaggio dalla mamma che diceva«Josh,dove sei?Il padre di Helen,la nostra vicina di casa,é stata vittima di un incidente,ti spiego meglio da vicino appena leggi torna subito a casa,un bacio.»
in quel momento mi crolló il mondo addosso,cercavo di rintracciare Helen su whatsapp ma i messaggi erano segnati come non letti.
Casa sua distava 7km dal nostro luogo di incontro ecco perché era sempre ritardataria,inizio a correre sento delle voci che pian piano iniziano a diventare vocine,visto che mi allontanavo sempre più,che dicevano «alice aspetta,può essere pericoloso attraversare il bosco da sola» ma in quel momento avevo la testa da un altra parte,non ascoltavo nessuno..speravo solo che tutto andasse bene.
Dopo circa un ora,sento il rumore dell'ambulanza avvicinarsi sempre più,sapevo dove era diretto all'ospedale di St.Sebastian ovvero uno degli ospedali più prestigiosi e importanti della città.
Arrivai..sangue ovunque,ma il mio primo pensiero fu "dov'è Helen?"
In effetti avevo paura,perché dopo il litigio dell'ultima sera,scappai infuriata senza neanche salutarla,mi sentivo in colpa..
chiedo alla mamma di Josh dov'era Helen,e lei con aria disperata mi indica casa sua.
Non busso alla porta,vado su,corro da Helen e subito l'abbraccio le sussurro «mi sei mancata da morire»
e lei con le lacrime mi dice
«mi sei mancata anche tu,ma avevi ragione..il destino non é scritto»
In quel momento non avevo proprio voglia di parlare di quella cosa,ovvero la causa del nostro litigio e ebbi solo il coraggio di dirle "andrà tutto bene" ma in realtà sapevo che non sarebbe andata bene,infatti glielo dissi con una voce spezzata,quasi mi mancasse il coraggio,perché il padre era ancora vivo per miracolo,ah ecco non vi ho ancora detto che sua mamma morì,e il padre andò in un lungo coma dalla quale si risveglio dopo 8 mesi..
La cosa che più mi angosciava e mi faceva stare male e che Helen sarebbe andata dalla zia in Portogallo e io non volevo che nessuno ci separasse.
Passo la notte con lei,lei dorme,tra le mie braccia mentre sento i rumori della finestra della sua camera che sbatte,vado a chiuderla..e vedo che c'è un forte venticello e sta per piovere.
chiamo la mamma e le dico di venire in fretta altrimenti domattina non potevamo andare dal papá di Helen.
Mi addormento all'improvviso..
06:15 suona la prima sveglia,mi riaddormento,visto che ho passato una notte abbastanza difficile a pensare a come sarebbe andata..
chiudo gli occhi e buum cado nel sonno..
9:30 il rumore del clacson di mia madre per portarci all'ospedale di St.Sebastian.
Helen accanto a me non c'è,corro in cucina a cercarla ed era seduta accanto al fuoco mentre guardava la foto della sua famiglia al completo.
le dico di vestirsi in fretta che era ora di andare,ma ho notato che era già vestita,andiamo in macchina arriviamo saliamo su.
eravamo
i primi,corre da suo padre e l'abbraccia,io ovviamente vado a salutarlo dicendo «Salve Signor Leandro,passerà tutto in fretta,vedrete»
in quel momento mi sorrise,quasi a dirmi «ti ringrazio»
una mia caratteristica principale era che ero brava a leggere gli occhi.
il dottore chiama Helen dicendo «signorina Helen,suo padre sta bene ha solo una frattura al ginocchio e uno alla testa,quidi state tranquilla»
ma io sapevo che qualcosa non andava,forse mi sbagliavo..
chiedo alla dottoressa quando ancora dovrà stare in clinica e mi dice «una settimana,se tutto va bene» .
Ecco,era questo che non mi andava giù,ho sentito la chiacchierata fra la signora Marilú,la mamma di Josh, e il dottor Franco.
Non volevo raccontare niente ad Helen perché era felice,e mi piaceva vederla felice quasi la mia felicità dipendesse dalla sua..
ma tornati a casa mi faccio coraggio e le dico «tuo padre..» con una pausa che duró anche fino a 3 minuti..
lei con la voce impaurita risponde..«mio padre?»
«rischia di morire,ho sentito la signora Marilú e il dottor Franco parlarne,e dicevano che se l'operazione sarebbe andata bene tuo padre sarebbe tornato a casa in una settimana,se invece sarebbe andata male..»mi blocco di nuovo.
«Se sarebbe andata male?mi chiede con una voce spezzata e angosciata»
«niente,diventerà il tuo angelo custode» le dico mentre inizio a piangere..
ma lei mi precede,piange e mi abbraccia.
Cerco di convincerla nel sperare che andrà tutto bene.
Insomma manco io ero convinta che sarebbe andato tutto bene,ma ci speravo,sto talmente bene quando sorride Helen,il suo sorriso e come una droga per me,e io ne sono dipendente.

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OᑎE ᔕEᑕOᑎᗪ ᑌᑎᑕOᑎᗪITIOᑎᗩᒪ..
ФанфикEssi' aveva ragione lei: Il peggior tipo di dolore è quando sorridi solo per impedire alle lacrime di cadere. inizialmente stentavo a crederci,o meglio non volevo crederci,da bambina avevo sempre pensato che l'adolescenza era un pezzo forte della vi...