I giorni successivi all'incidente, capitava che la notte rivivessi lo scontro dell'Audi contro l'auto di Noah, con l'unica differenza che, nel sogno, io e Noah rimanevamo inermi all'interno dell'abitacolo, senza via di fuga.
Così, mi risvegliavo puntualmente di soprassalto, con il cuore che galoppava rumoroso contro la gabbia toracica ed il collo imperlato di sudore, dopo neanche quattro ore di sonno.
Anche durante il mio corso di studi, capitava che la notte incorressi in incubi del genere, soprattutto quando mi ritrovavo a fare tirocinio al Pronto Soccorso, dove ti ritrovavi a dover fare i conti con uomini e donne di qualsiasi età, coinvolti negli incidenti più inimmaginabili, da quelli domestici fino a quelli premeditati.
Se avevo scelto di specializzarmi in medicina legale era stato anche per evitare tutta la sofferenza che comportavano i minuti precedenti alla morte.
Quando ero impegnata durante le autopsie, non dovevo fare i conti con alcuna speranza di poter rivedere il corpo di quell'individuo ritornare a vivere.
Ed era la speranza che, puntualmente, faceva più male di qualsiasi ferita che un corpo potesse riportare.Quel pomeriggio, non mi ero neanche accorta di essermi addormentata.
Fu un fastidioso prurito pungente e continuo sul volto, a spingermi ad aprire gli occhi, e quando incontrai le iridi azzurre di Liv, ricordai all'istante la promessa che avevo fatto a Chiara prima che uscisse di casa con Seth, assicurandole che, per niente al mondo, avrei dovuto perdere di vista la piccola."Zia!" esclamò Liv, e solo in quel momento mi accorsi che stringeva tra le dita della mano sinistra un pennarello blu, rigorosamente senza tappo.
Stavamo disegnando su dei fogli bianchi, quando, dopo essermi seduta per qualche minuto sul divano, mi ero lasciata andare alla stanchezza e alle ore di sonno arretrate.Mi portai una mano sul volto, cercando di recuperare un po' di lucidità, e quando notai le mie dita sporche di blu feci scattare il mio sguardo su quello colpevole di mia nipote.
Un sorriso divertito era dipinto sulla sue labbra, mentre aspettava che dicessi qualcosa."Cos'hai fatto, Liv?" domandai, cercando di rimanere il più calma possibile, mentre speravo tra me e me che quel pennarello non fosse indelebile.
Il mio maglione era intatto e impeccabilmente rosso, segno che mia nipote aveva risparmiato i miei vestiti dalla sua arte."Adesso sei truccata!" rispose lei con voce squillante, battendo le mani entusiasta.
Sbarrai gli occhi a quelle parole e scivolai giù dal divano, per guardarmi di fronte allo specchio situato nell'ingresso dell'appartamento.Non solo Liv mi aveva colorato le palpebre fin sotto le sopracciglia, ma si era preoccupata persino di mettermi il blush alle guance, sempre dello stesso colore blu cobalto, per poi completare l'opera d'arte nel ricoprire le labbra e il mento, poiché era uscita ben oltre i bordi delle labbra, con quel colore che mi faceva sembrare una psicopatica scappata dal manicomio.
E i capelli arruffati dopo essermi risvegliata di certo non mi aiutavano affatto.
Corsi in bagno prima che potessi realizzare effettivamente il guaio in cui mi ero appena cacciata.
Seth e Chiara sarebbero arrivati a momenti e, siccome conoscevo bene mia sorella, sapevo che niente l'avrebbe fermata dal farmi una foto, per poi mandarla a tutti i suoi contatti e prendermi in giro per il resto della mia vita.Aprii il rubinetto e mi sciacquai il volto più volte strofinando con forza sulle parti colorate, ignorando il bruciore dovuto all'attrito che creavano le mie dita contro l'epidermide.
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Countdown || Noah Centineo
FanfictionÈ la vigilia di Capodanno e Alice non la passerà, come da tradizione, nella sua Inghilterra, ma in America, dove l'autista si trova a destra, e non a sinistra, si guida dalla parte sbagliata della strada e le temperature sono talmente basse da far i...