10 giugno, 01.47
Sento il telefono squillare.
"Pronto?" borbotto ancora mezza addormentata.
"Parlo con la Signorina Swear?" chiede una voce sconosciuta.
"Si, sono io. Mi dica..."
"Sono l'agente Roberts, i suoi genitori... i tuoi genitori hanno fatto un incidente piccola." Mi comunica l'uomo, con una voce intrisa di compassione. Appoggio un momento il telefono al bancone per reggermi. Non riesco a crederci... il terrore si impadronisce di me. Sono morti? Feriti? In coma? O se la sono cavata con qualche livido?
Beh, non ti avrebbe chiamata la polizia per un bernoccolo- sibila una vocina nella mia testa.
"Pronto?" la voce dell'agente mi risveglia.
"Si, scusi. In che ospedale li hanno portati? Stanno bene?"
"Al St. James, lo conosci? Non so molto sulle loro condizioni attuali, ma posso dirti che era un incidente abbastanza... grande" risponde incerto. Merda.
"Si, lo conosco grazie. Grazie ancora signore" attaccoprima che potesse dirmi altro. Infilo una felpa e scarpe da ginnastica, prendo le chiavi esco ed entro in auto. In dieci minuti sono nella sala d'attesa del St. James. Per distrarmi da brutti pensieri osservo le persone all'interno della stanza. Qualche barbone, alcune donne e ragazze, un gruppetto di ragazzi. Cerco di capire il motivo che li ha spinti ad andare in un ospedale alle due di notte.
Dopo due ore seduta su quella sedia di plastica arancione inizio a dubitare che vada tutto realmente bene. Prendo l'ennesima tazzina di caffè e lo ingurgito, poi appoggio il bicchierino per terra. Passa mezz'ora. Tre quarti d'ora. Poi due medici e un'infermiera escono dalla sala operatoria con aria sconfitta. Capisco subito.
"No... no... no!" mormoro. Voglio che mamma e papà escano da quella porta. Voglio che papà faccia una solita battuta e che la mamma lo guardi male. Voglio stringere il suo corpo fragile e mingherlino, ed essere sollevata dalle braccia forti di papà.
-
"Miranda svegliati! MIRANDA!" La voce di zia Jessica mi perfora i timpani.
"Zia... sono sveglia, calmati" Rispondo con voce un po rotta. Alzo la testa e noto con orrore il cuscino umido.
"Hai fatto di nuovo quel sogno? Ti ho sentita piangere..." Sussurra Jessica, preoccupata. Non posso mentirle di nuovo.
"Si zia, ma sta migliorando. Cioè, no, però non urlo o cose simili..." la rassicuro dubbiosa.
"Mhh" fa Jess prima di alzarsi dal letto ed avviarsi verso la porta.
"Ah non pensarci neanche di tornare a letto. È il primo giorno di scuola!"
Rotolo giu dal letto ed entro in bagno. Apro la doccia ed una cascata d'acqua gelida mi scorre improvvisamente sulla testa. Ma che cazzo?
"ZIA LA DOCCIA NON FUNZIONA!" Le urlo, sull'orlo di una crisi isterica. Grande inizio del primo giorno di scuola. Sbuffo nervosa e mi siedo sul pavimento gelato.
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Hey!♥
Avevo gia scritto qualche storia, ma non mi piaceva, così ho cancellato tutto ed ho provato a scrivere qualcosa di un po diverso... Il prossimo capitolo lo posto tra pochissimo, mi piace scrivere e dato che qui il tempo per uscire è pessimo e whatsapp mi è finito e devo aspettare due o tre giorni, mi sfogo su wattpad.
Che dite qualche commento me lo lasciate? Ci tengo tantissimo!♥
Le canzoni per il capitolo le metto quando la storia diventa un po più complicata.
Baciii♥
-×Olly×
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'Cause all of me loves all of you
Hayran KurguDopo la morte dei genitori, Miranda si trasferisce dagli zii a S.Francisco, dove finisce l'ultimo anno del liceo. L'allegra e spigliata Miranda incontrerà Derek, attraverserà ogni sorta di ostacolo per coronare il suo sogno, ovvero riuscire ad ama...