Capitolo 16

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Natasha's P. O. V.

"Dite che Fury si sbaglia?". "Io non credo. Se dice che può aiutarci, allora ci aiuterà davvero". Tony rifletté ad alta voce: "Voi ne avete mai sentito parlare? Di questa... Persona?". Io e Steve scuotemmo la testa. "Strano. Qualcuno con capacità così eccezionali da essere chiamata da Fury... È strano non averne mai sentito parlare" osservò il Cap.

La porta della stanza dove ci eravamo incontrati si aprì e Nick si fece avanti. "Bene. Tra poco entrerà la persona di cui vi ho tanto parlato. Non voglio che le diate il tempo di dire nulla. Attaccatela con tutte le vostre forze". Alzai un sopracciglio. "E niente discussioni!".

Se ne andò, e lo sentii parlare con qualcuno. La porta si aprì e tutti ci preparammo a combattere. Ci lanciammo in avanti, contro la figura minuta che era appena entrata.

Quella saltò così in alto da toccare quasi il soffitto e atterrò delicatamente dietro di noi. Diede un pugno in faccia a Steve e lo sgambettò. Io mi lanciai contro di lui e iniziai a bersagliarlo di colpi, ma lui rispondeva a ogni attacco senza scomporsi.

Mi tirò un calcio sul fianco e indietreggiò. Riuscii a sentire una lieve risata: Tony lanciò un raggio dalla sua armatura, ma lo sconosciuto estrasse una lunga spada e praticamente divise il raggio a metà, sfondando la parete alle sue spalle.

"È impossibile!". "Nulla è impossibile, Stark!". Era una voce femminile quella che uscì dalla bocca dello sconosciuto. Finalmente riuscii a vederne i lineamenti dolci, i capelli rossi e gli occhi marroni, di cui uno circondato da una fitta scritta apparentemente senza senso.

Alzò le mani, e percepii dell'elettricità nell'aria. Una saetta lunga e seghettata apparve in mano, e lei la scagliò ai nostri piedi.

Non voleva ucciderci, questo era sicuro. Quando la polvere si diradò lei era a braccia incrociate di fronte a noi. "E questi sarebbero gli Avengers? Un po' scarsini, Fury". Steve le lanciò contro lo scudo, ma lei lo bloccò con una mano sola come se fosse stato un sasso scagliato da un ragazzino.

Lo rilanciò al mittente, e Steve fece un passo indietro quando lo riafferrò. "Bene. Mi sono divertita, ma adesso è il momento di iniziare la vera lotta".

La ragazza batté i polsi fra loro, facendo accendere delle luci su degli strani braccialetti. Poi diede un colpetto alla cintura di metallo che indossava.

In breve fu rivestita da una corazza di cuoio e metallo. Prese due coltelli dalla cintura e si scagliò contro di me. I suoi colpi erano rapidi e precisi: praticamente muoveva una mano e allo stesso tempo spostava gli occhi verso il punto che avrebbe colpito dopo.

Finii contro il muro e lei ne approfittò per incrociarmi i coltelli sotto la gola, infiggendoli nel muro. "Morta. Uno a zero per me".

Si voltò appena in tempo per ricevere un pugno ben assestato dall'armatura di Tony.

Fu scagliata all'indietro, ma atterrò in piedi, creando due solchi con i talloni.

"Bel colpo, Stark. Ma dovrai sforzarti di più".

Allora Steve le lanciò di nuovo lo scudo. Lei non mosse nemmeno i piedi e lo schivò. Poi evocò un altro fulmine e colpì Steve dritto sul petto.

Non era potentissimo, altrimenti sarebbe morto, ma era comunque abbastanza potente da mandarlo al tappeto.

Io non provai nemmeno a intervenire. Sapevo che aveva sconfitto sia me che Steve. Toccava a Tony.

"Due sono andati. Forza, playboy, che aspetti?" disse rivolta a Tony. Lui la colpì con un raggio, ma la sua armatura riuscì come ad assorbire l'attacco.

Delle venature dentro il metallo si illuminarono di verde, e la ragazza batté di nuovo i bracciali assieme, liberando un'onda di energia che spedì Stark contro un muro.

Dopo, solo il silenzio.

Mi liberai dai pugnali e mi massaggia il collo, teso nello sforzo. Un applauso ci fece voltare tutti verso la porta, dalla quale spuntò fuori Nick.

"Brava, Sigrid. Adesso basta, però. Non ucciderli". "Se non lo faccio io, ci penserà sicuramente Loki. Sono un po' debolucci, è il meglio che sei riuscito a trovare?". "Speravo che tuo fratello avrebbe potuto darci una mano".

La ragazza, Sigrid, scosse la testa. "Non interverrà. Non ancora, almeno".

Si voltò un'ultima volta verso di noi, regalandoci uno sguardo sprezzante, poi batté insieme i polsi e la sua armatura si ritrasse.

"A più tardi, Avengers".

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora