1. MANDATO (REV.)

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«Gesù Cristo stesso dice di noi: "Chi ascolta voi, ascolta me, chi non ascolta voi, non ascolta me". Dunque, noi, che crediamo in Lui, siamo come Lui, fratelli, abbiamo la stessa missione: salvare nel nome dell'amore».

L'uomo parlò alla platea della Chiesa di Filadelfia, scrutando i volti dei suoi fratelli. 

La piccola Cappella era gremita di fedeli dai volti scuriti, a pochi giorni dalla perdita del predecessore di Simon. Proprio lui, un uomo sulla trentina, con barba incolta e capelli lisci castani, si sentiva non compreso da coloro che lo avevano sempre visto come un semplice fedele ma che era, in quel momento, colui che era stato designato per sostituire Peter, il precedente Capo della Chiesa.

Quel pulpito era un peso enorme, una responsabilità che ancora non sentiva di poter portare. Strinse le mani al leggio in cui era adagiata la Bibbia di Peter. Il passo a cui si riferiva era nel Vangelo di Luca al decimo capitolo, ma gli occhi annebbiati e il nodo pressante alla gola non gli permisero di concludere il messaggio che avrebbe voluto lasciare.

«Che Dio vi benedica fratelli. Ci possiamo alzare». I fedeli si alzarono per concludere la funzione. Dopo la preghiera finale e i saluti, Simon si incamminò lungo il corridoio centrale con passo svelto. Il suo unico desiderio, in quel momento, era rimanere solo nel suo studio: un ufficio con annesso lettino e libreria ricca di libri teologici ricevuto in eredità da Peter.

Attraversò il cortile di cemento della Struttura del Centro di Aggregazione Giovanile in cui sorgeva anche la Cappella e si strinse dentro la giacca marrone alzando il colletto.

Appena entrò all'interno della Struttura, venne accolto dal calore emesso dai fornelli della cucina in cui le cuoche volontarie stavano preparando la cena a base di minestrone caldo per i residenti. Uomini e donne, bambini, famiglie intere ospitate in stanze accoglienti; anime salvate dalla strada, in cui vigeva la legge dei Lucifer.

Salì subito le scale che apparvero appena dopo l'ingresso, sulla destra. Fece una, due, tre, quattro rampe di scale e dovette reggersi dal corrimano. Il digiuno prolungato per i tre giorni del lutto non giovò alla corsa che stava facendo.

Giunse al terzo piano col fiatone; una mano dentro le tasche alla ricerca della chiave. Aprì la porta e la richiuse subito dietro di sé; poggiò la schiena al legno, facendo un lungo sospiro.

Padre... iniziò fra sé, togliendosi la giacca per appenderla all'attaccapanni posto al lato della porta d'ingresso. Le mani giunte sulle labbra. Non posso...Non sono in grado... girò i tacchi sul posto e gli occhi nocciola andarono dritti alla foto del Pastore Peter. Lo osservò a lungo, fino a quando il desiderio di riascoltare la sua voce arrivò alla sua mente come un ordine perentorio.

Il pc portatile era ancora in stand-by. Gli bastò premere un tasto per far partire nuovamente il video in cui l'uomo, con gli occhiali trasparenti e il capo canuto, parlava a una telecamera e lo nominava come nuovo Capo di una delle Sette Chiese della Confraternita.

Simon era ancora in piedi, con le mani ai fianchi. Un lungo sospiro e poi uno sbuffo rumoroso. Quella sera, sarebbe comunque tornato a casa; anche se non la sentiva più sua.

Fece il percorso inverso per uscire nel cortile. Un vento freddo scompigliò la sua giacca e, attraversato dai brividi, si strinse le braccia al petto una volta oltrepassato il cancello grigio.

Pensò a quanto sarebbe stata lunga la strada da fare a piedi, ma non poté fare altrimenti visto che la macchina era della sua ex moglie.

Fece la lunga discesa che consentiva l'ingresso alla periferia della Città di Filadelfia. Il Centro di Aggregazione era posto su una collinetta, una delle sette che circondavano la Città.

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